Originariamente Scritto da
Spetaktor
Fanatismo in senso assolutamente positivo, ovviamente.
Dal mio punto di vista il Leninismo, prima, e il Socialismo Reale, poi (soprattutto nell'attuale applicazione cinese), furono altro rispetto al Marxismo inteso classicamente. Certo, furono un'evoluzione. Ma un'evoluzione radicale.
In linea di massima, questo è un approcio corretto:
"Questo significa che la Cina è dogmaticamente comunista, come vorrebbero molti estremosinistri occidentali? O che la Cina è fascista, come vorrebbero molti analisti peraltro acuti, come Bruce Gilley o Federico Rampini? No, no, niente di questo. La Cina ha un tipo di gestione e di approccio al mondo politico ed economico, incomprensibile con le lenti euro-occidentali. La Cina sta attualmente sperimentando una prassi politico-economica, che non ha precedenti nella storia. Certamente alla base, a nostro avviso, vi è “l’ideologia” ( ma nel senso di strategia politica non di dogma pietrificato) della pura ragion di Stato ed “un nazionalismo morale ed etico” grande Han, pragmaticamente combinati con un socialismo di mercato, ma ciò non ci autorizza a scomodare categorie della dottrina politica europea, in quanto sarebbe già assai arduo mostrare che le lotte di “liberazione nazionale” di Mao e dello stesso Ho Chi Minh siano ortodossamente “comuniste” invece che nazionaliste, progressive e rivoluzionarie in senso lato, per quanto, soprattutto nel caso del maoismo, influenzate da certe correnti filosofiche occidentali “materialiste”; ancora più arduo sarebbe identificare con categorie politiche europee il “nuovo corso” denghista, ben proseguito da Jiang Zemin e Hu Jintao."
Così come l'Unione Sovietica fu una cosa tipicamente russa.