Originariamente Scritto da
francoquarto
"E' NATA CASAPOUND ITALIA
Nasce l’associazione CASAPOUND ITALIA.
In un momento molto particolare della storia italiana sentiamo la necessità di riunire ed organizzare sul territorio nazionale quelle comunità politiche che da diversi anni vedono nell’esperienza politica e militante di CASAPOUND una forza solida, stabile ed attivissima. Attiva nella promozione di una nuova visione della militanza politica sul territorio e nella promozione di idee e progettualità che hanno riscontrato consensi ed interesse in ogni parte d’Italia.
Da diverso tempo ormai, CASAPOUND ha valicato i confini del territorio romano in cui ha visto la luce. Oggi, di fronte alla maturità di una comunità militante italiana sempre più preparata e attiva, abbandona in maniera ufficiale la sua dimensione territoriale per assumere un carattere ed una struttura nazionale. CASAPOUND nacque come soluzione immediata e tangibile all’emergenza abitativa, ma con dentro il cuore l’Italia intera e CASAPOUND ITALIA vuole, quindi, occuparsi politicamente di ogni aspetto della vita nazionale.
CASAPOUND ITALIA avrà uno statuto di riferimento, una organizzazione territoriale e un tesseramento nazionale.
CASAPOUND ITALIA non è un partito politico, ma una associazione che si propone di sviluppare in maniera organica un progetto ed una struttura politica nuova, che proietti nel futuro il patrimonio ideale ed umano che il Fascismo italiano ha costruito con immenso sacrificio.
Progetto e struttura che vogliamo fortemente lontani dalla politica “elettoralistica” che si sveglia un mese prima delle elezioni e si appisola sonnacchiosa il giorno dopo i risultati.
Progetto e struttura che vogliamo vivi e presenti in strada ogni giorno al fianco e alla guida di un popolo disorientato, e mai “al servizio”: perché la politica non è servizio, ma direzione, volontà.
Progetto e struttura che vogliamo impegnati anche all’interno dei partiti politici di riferimento, nell’incessante attività di renderli snelli, agili, puliti e non “al passo coi tempi”, ma in vantaggio netto di quattro o cinque anni rispetto ad essi."
Mettiamo che Fiamma avesse una dirigenza illuminata, anagraficamente e moralmente adatta al compito, mettiamo che Romagnoli non fosse quell'"omuncolo attaccato alla poltrona, giunto al vertice in quanto a suo tempo fidanzato di Isabella", mettiamo che il termine per indire il congresso non fosse stato il dicembre 2006 bensì aprile 2008 (per cui la roboante richiesta dello stesso fosse legittimata anche dal fattore temporale), mettiamo che Puschiavo, Castellino e molti altri non fossero dei "poveri lacché del segretario", mettiamo che l'art. 6 del vituperato statuto non recitasse: " è
incompatibile l’iscrizione al Partito con la contemporanea adesione o iscrizione ad altro partito o movimento politico", mettiamo, mettiamo...
...che cosa avrebbe dovuto comunque pensare questo ipotetico ideale partito leggendo la dichiarazione più su citata e che sanciva la nascita di Casa Pound Italia?
Gianluca aveva fatto la sua scelta, sicuramente ponderata, ben prima della famosa occupazione della direzione nazionale.
Gianluca, che oltre ad essere un ottimo camerata è anche e soprattutto molto intelligente, aveva ben compreso che lasciare un partito per aver fatto, motu proprio, una scelta in contrasto con il partito stesso era un conto, farlo con una sorta di aureola da martire avrebbe avuto altri effetti, cui stiamo assistendo in questi giorni, peraltro più in rete che nella realtà.
Pacatamente, se ne potrebbe discutere. Non è comunque obbligatorio.