Alemanno: «Strada ad Almirante?Serve consenso comunità ebraica
Così il sindaco della capitale sulla controversa questione sollevata dal deputato del Pd Emanuele Fiano
ROMA
Sala gremita a Montecitorio, per la cerimonia di presentazione dei discorsi parlamentari di Giorgio Almirante. Nelle prime file, accanto alla moglie del leader missino, Donna Assunta, è schierato tutto lo stato maggiore di An, a partire dal reggente Ignazio La Russa, oltre ad Andrea Ronchi, Maurizio Gasparri, Giorgia Meloni, Italo Bocchino e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.
Ma in seconda fila, accanto a parlamentari (e non, come Teodoro Buontempo) eredi dell’Msi, siede anche Emanuele Fiano, il deputato del Pd che in mattinata, in Aula, aveva letto le frasi che il leader missino aveva scritto sulla rivista "La Difesa della Razza" in epoca fascista. Parole razziste poi definite «vergognose» da Gianfranco Fini. Fiano è uno dei pochi esponenti delle opposizioni che hanno partecipato alla commemorazione, oltre ad Arturo Parisi e Pier Ferdinando Casini, accompagnato da Angelo Sanza.
A rappresentare la maggioranza, oltre agli esponenti di An, anche Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, e l’ex ministro dell’Interno Beppe Pisanu, oltre a Giuseppe Ciarrapico, senatore azzurro. Presenti anche gli ex presidenti della Camera Fausto Bertinotti, ora presidente della Fondazione Camera dei Deputati, e Luciano Violante, e i senatori a vita Giulio Andreotti e Francesco Cossiga.
Alemanno: "Auspico confronto con la comunità ebraica"
Una strada romana sarà intitolata a Giorgio Almirante ma attraverso «il consenso della comunità ebraica» dopo un «approfondimento storico» con la stessa. Lo afferma il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, a margine della presentazione nella sala della Lupa del volume dei discorsi parlamentari dell’ex segretario missino.
Alemanno ricorda che Almirante ripudiò «con chiarezza» quanto scritto su "La difesa della razza" e che l’approfondimento storico con la comunità ebraica potrà dimostrare che «è sempre stato amico di Israele» e che «dentro e fuori dal partito ha sempre combattuto il razzismo e l’antisemitismo