"Gli intercettati parlano in libertà, vengono considerati dalla magistratura responsabili delle cose che dicono e credibili le indicazioni che fanno su altre persone."
link: http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=265719
"Gli intercettati parlano in libertà, vengono considerati dalla magistratura responsabili delle cose che dicono e credibili le indicazioni che fanno su altre persone."
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i mafiosi, che notoriamente godono di ampio seguito e considerazione presso certi ambienti, vorrebbero che non fossero prese per buone le dichiarazioni che rendono in liberta' durante le conversazioni telefoniche e, possibilmente, essere avvisati in anticipo sul fatto che sono intercettati.
non mi paiono pretese assurde, o no?
L'articolo è scritto da Don Baget Bozzo, una garanzia
comunque, leggiamo qui come si esprimono i boss della camorra coinvolti nel processo Spartacus , giusto per avere un'idea:
Minaccioso intervento - letto in aula dal loro difensore - dei boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine (latitante da 12 anni) nel corso del processo Spartacus, nell’aula bunker di Poggioreale. I due accusano la giornalista del Mattino Rosaria Capacchione, l’autore di «Gomorra» Roberto Saviano e il pm anticamorra - all’epoca dei fatti - Raffaele Cantone. Quindi chiedono che il processo venga trasferito in un altro distretto giudiziario, affidandosi a una richiesta di «legittima suspicione». Se la prende con la giornalista del Mattino Rosaria Capacchione, con l’autore di Gomorra Roberto Saviano e con una presunta trama architettata dal pm anticamorra Raffaele Cantone. È il minaccioso intervento dei boss Francesco Bidognetti e Antonio Iovine (latitante da 12 anni) nel corso del processo Spartacus, dinanzi alla prima sezione di corte d’assise d’appello Raimondo Romeres. I boss del Casertano parlano per bocca del suo difensore Michele Santonastaso (e del suo collega Carmine D’Aniello): chiedono che il processo venga trasferito in un altro distretto giudiziario, affidandosi a una richiesta di «legittima suspicione». Un’istanza motivata in sessanta pagine lette in aula tutte d’un fiato, nel silenzio dell’aula bunker Ticino due, al cospetto di giudici e avvocati, ma anche di tanti imputati e parenti di presunti affiliati. In sintesi, Bidognetti e Iovine sostengono che i giudici napoletani non sono sereni, di fronte al tentativo di condizionamento della Dda di Franco Roberti: una trama che sarebbe stata consumata grazie a un presunto disegno del pm Raffaele Cantone nella gestione dei pentiti e da giornalisti e scrittori bollati come «prezzolati». Secca la replica del capo della Dda di Napoli Franco Roberti, chiamato in causa dall’intervento letto dal penalista Santonastaso: «Gli imputati Bidognetti e Iovine avranno le risposte che meritano nelle sedi competenti». E un primo effetto l’istanza di legittimo sospetto l’ha provocato. Gli atti del processo Spartacus - il più importante atto d’accusa alla camorra dei casalesi - finiscono in Cassazione. Ora spetta alla Suprema Corte stabilire se ci sono i presupposti per il trasferimento del processo lontano dalla sua sede naturale, di fronte all’ipotizzata mancanza di serenità dei giudici napoletani. Ecco come si rivolgono Bidognetti e Iovine (condannati in primo grado all’ergastolo per omicidi e delitti di camorra) nei confronti della giornalista Rosaria Capacchione, che quotidianamente segue per il Mattino la cronaca giudiziaria in uno dei distretti più pericolosi d’Italia: «Una giornalista prezzolata dalla Procura di Napoli, puntuale a soddisfare con la penna le esigenze di alcuni pm»; ma anche ad assecondare una trama volta a colpire avvocati e giudici liberi. Parole che rischiano di creare allarme, di provocare pericolose sovraesposizioni agli occhi di chi era presente ieri nel bunker di Poggioreale. Non mancano riferimenti a Roberto Saviano, autore del best seller sulle pagine più nere scritte dalla camorra campana. Quella pronunciata ieri dall’avvocato Santonastaso è il primo caso di richiesta di sospensione di un processo a causa di un romanzo. Nelle sessanta pagine lette ieri in aula viene citato uno dei brani di «Gomorra», tanto che i due boss chiedono «al buon Saviano» di conoscere la fonte di un episodio raccontato nel corso del fortunato romanzo. Anche questo - si legge - «è un tentativo di condizionare l’attività dei giudici», tanto che l’autore viene esortato a «fare bene il proprio lavoro».
come vedete: le accuse del boss sono quelle che sentiamo udire da certi politici nei confronti di noti giornalisti invisi sopratutto alla destra, le accuse ai pm di "tramare" sono le accuse che abbiamo sentito piu' volte dagli stessi personaggi che accusano i giornalisti di cui sopra e le minacce a Saviano richiamano alla mente l'invito a non occuparsi di camorra pervenuto dalle pagine de...Il Foglio.
http://www.robertosaviano.it/documenti/9201/
non spando letame, sono fatti, emersi anche con le intercettazioni.
se poi tu non conosci i fatti, che ti devo dire?
e che tu non li conosca o voglia fingere di non conoscerli si vede bene dal modo in cui svicoli.
truth is painful.
la più grande mistificazione di chi detiene i media è far credere che problemi che riguardano una piccolissima minoranza di vip riguardino il 99% della popolazione
Vuol dire che se uno dice "io a quello gli spacco le gambe" non vuol dire che lo voglia fare per davvero.
E se uno dice che "quella è una puttana" non vuol dire che questo sia per forza vero. Magari parla male di lei solo perchè lei l'ha respinto.
Parole in libertà, quindi.
Ci vuole una laurea per capirlo?
Non sono io che ho parlato con il boss Matteo Messina Denaro.
e' il boss Matteo Messina Denaro che e' stato intercettato dalla polizia giudiziaria nella sua corrispondenza con Antonio Vaccarino.
quindi mi limito a riportare quanto affermato da Messina Denaro in una corrispondenza con un suo socio.
e' gia' tutto agli atti e tutto pubblico, oggetto di un articolo di cronaca pubblicato sul quotidiano La Stampa il 23/09/2007.
se voi devoti di silvio non siete informati, e' un problema vostro ( di certo, come potrete ben immaginare, e' impensabile che lo sappiate atraverso il Giornale )
che ci sia una convergenza di giudizi fra PDL e esponenti dell'onorata societa' sull'attivita' della Magistratura non deve affatto sorprendere e credo sia superfluo che stia a spiegare i motivi per cui non deve sorprendere.
sono autoevidenti.