IL SONDAGGIO
Le elezioni non risollevano Berlusconi
premier e governo al minimo della fiducia
La rilevazione di Ipr Marketing per Repubblica.it. La vittoria non risolleva il centrodestra
Travaso di consensi dal Pdl alla Lega. Ma l'opposizione non sa approfittarne e arretra ancora
di ANGELO MELONE

Le elezioni non risollevano Berlusconi premier e governo al minimo della fiducia

Silvio Berlusconi
ROMA - Il centrodestra ha vinto le elezioni, ma il dopo voto ha portato un acuirsi dei contrasti nella compagine di governo e nuove polemiche su scelte e dichiarazioni del presidente del Consiglio. E poi l'esplosione del caso Fini. Il messaggio uscito dalle urne è controverso, e la rilevazione che Ipr Marketing conduce mensilmente per Repubblica.it registra una fiducia al livello più basso per Silvio Berlusconi da quando è alla guida del governo. E lo stesso governo registra il suo minimo: 38%.

In sostanza la vittoria elettorale non ha cambiato di nulla l'atteggiamento verso il premier che rimane esattamente quello di un mese fa: al 44% (la somma cioé di quelli che dichiarano molta o abbastanza fiducia in lui), il suo minimo di sempre. E il segno della difficoltà viene confermato, anzi amplificato, nella fiducia espressa nei confronti del Pdl che nell'ultimo mese perde 3 punti. Non a caso a vantaggio delle Lega, che avanza esattamenti di 3. Non invece a vantaggio dell'opposizione, che conferma tutte le sue difficoltà: in lieve calo è infatti anche la fiducia nel Pd, che con le sue incertezze e divisioni interne evidentemente non riesce ad attrarre consensi dalle perplessità degli elettori verso la maggioranza.

Le elezioni non risollevano Berlusconi premier e governo al minimo della fiducia - Repubblica.it

Il premier e il governo. La fiducia in Berlusconi resta al minimo. Il 44% è il punto più basso del suo consenso personale. Ed è importante notare che lo aveva toccato nel mese precedente - durante il quale lo stesso centrodestra espremeva espliciti dubbi anche sulla tenuta elettorale - e lo mantiene immutato, al 44%, dopo il successo nelle urne. E ben il 54% rispondono di avere "poca o nessuna" fiducia in lui. Un consenso ben lontano dal 62% toccato nell'ottobre 2008. E' finora la caduta di una curva che è andata quasi costantemente declinando (unica eccezione la rilevazione dopo essere stato colpito a Milano che vide una crescita del 3%), ma che si era attestata per mesi tra il 45 e il 48%. Poi la caduta. Alla quale corrisponde un analogo crollo del governo nel suo complesso: la fiducia era scesa al 38% in marzo e rimane ferma a questo record negativo anche nel mese in corso (anzi, aumentano dell'1% coloro che nutrono poca o nessuna fiducia).


I partiti. Al minimo storico il Pdl. Cade di tre punti rispetto a marzo arrivando al 40%. Il campione viene intervistato su ciascun partito e il dato si riferisce alla somma di quelli che dichiarano molta o abbastanza fiducia in ciascuna forza politica. Non a caso, quasi a confermare l'analisi del risultato elettorale del centrodestra, tutto a vantaggio della Lega che con il suo 34% sale esattamente di 3. Ma non ne giova l'opposizione. Scende infatti anche il Pd, seppure di due punti (38%) e l'Udc di un punto (37%), mentre resta ferma a 38 l'Italia dei Valori. Una conferma che dopo la sconfitta elettorale il centrosinistra non sembra aver trovato la strada per conquistare consensi tra gli elettori.

I ministri. Anche in questa rilevazione, quelli più esposti alle critiche hanno fatto registrare un decremento. E' il caso di Sacconi che, pur perdendo due punti, rimane in testa alla classifica, di La Russa (-3), Frattini e Calderoli (-2). Comunque sia, solo 8 ministri su 22 (Galan non è stato testato ancora, vista la recente nomina) sono sopra sul 50%.


© Riproduzione riservata (18 aprile 2010) Tutti gli articoli di Politica