Parlo di tutti e due.....ovviamente bisogna saper distinguere tra dichiarazioni di facciata e orientamenti reali.....................
La Turchia non entrerà mai fino a che
Non risolve Cipro
Non risolve il problema Kurdistan
Non si risolvono i problemi alle frontiere ..............Iraq Siria etc etc
Non diventa una seria democrazia quale ancora non è
Il problema Turchia c'è chi lo agita populisticamente ................ma è in verita quanto di più lontano possa esistere.............al di la delle ovvie dichiarazioni di facciata .................Chi vuole la Turchia dentro a tutti i costi?
Governo Inglese e governo americano.............chissa come mai!
Sul Trattato di Lisbona, segnalo un articolo sull'argomento della rivista "Indipendenza" (luglio-agosto 2008), di cui vi riporto appresso il commento preso dalla prima pagina del sito. Per chi volesse saperne di più, posto più sotto i riferimenti della rivista ed il sommario sintetico dell'ultimo numero, di cui si può richiedere una copia saggio scrivendo a info@rivistaindipendenza.org.
www.rivistaindipendenza.org
L'Irlanda dice "no" al Trattato di Lisbona, riproposizione di quella Costituzione Europea respinta nel 2005 dal voto francese ed olandese. Dopo quei precedenti, nessun paese dell'Unione Europea (UE), a parte appunto l'Irlanda, ha sottoposto a referendum il Trattato di Lisbona. Un testo costituzionale che conferisce i massimi poteri alle strutture centralizzate della UE, non elette su base popolare ma con poteri sempre più invasivi sulle sovranità nazionali, e che prevede, tra l'altro, lo smantellamento delle conquiste sociali ottenute dai lavoratori nelle proprie nazioni. Decisivo, nel fronte del "no" irlandese, il Sinn Féin e la presa delle sue argomentazioni politiche tra agricoltori, operai e ceti popolari: no all'"impero europeo" sull’Irlanda, no alla centralizzazione del potere nella Commissione Europea, no alla perdita di voce dei cittadini e financo degli stessi parlamenti e costituzioni 'nazionali', no alla militarizzazione dell’Unione, no all'incremento delle spese militari per la "guerra infinita" di Washington e no alla NATO, no agli OGM ed al peggioramento dello Stato sociale, per un "sì" alla neutralità irlandese e all'affermazione dei diritti sociali e nazionali d'Irlanda. Un esempio politico da seguire, a cominciare da una campagna, eventualmente in concerto solidale con altre nazioni europee, affinché i cittadini anche di questo Paese possano finalmente esprimersi sull'Unione Europea.
Il sommario sintetico:
· Editoriale/ Dentro la crisi delle sinistre .
· Una stangata per l’Europa. Da Padoa Schioppa a Tremonti: continuità politica economica di una subalternità coloniale.
· L’Istat e le solite rilevazioni annuali inattendibili.
· Eurodisastro. Tra bugie e realtà.
· Il Trattato di Lisbona. Lezioni dall’Irlanda.
· Alle origini della scuola neoliberista. Pressioni esterne contro la scuola pubblica.
· Sistema nazionale della pubblica istruzione: dalle cause della sua decadenza agli interventi per la sua rinascita.
· Verso la fine della scuola della repubblica? Un commento sulla proposta di legge del centrodestra.
· "Crisi alimentare" e sovranità. Escalation dei prezzi e fame nel mondo: le vere ragioni, i rimedi possibili.
· Dal petrolio al nucleare: diversa la fonte, analoga la dipendenza. Proposte per l’indipendenza energetica nazionale.
· A volte ritornano. Le mistificazioni sul nucleare.
· Da monnezza a ricchezza. la valorizzazione dei rifiuti.
· La famiglia nell'attuale fase del totalitarismo neoliberista. La famiglia moderna: un'istituzione sociale di origine feudale.
· Gli operai non sono una classe.
· Recensione: Giulio Tremonti, "La paura e la speranza". Mondadori 2008
· Lettere.