Il vertice FAO sulla fame nel mondo: la solita aria fritta

[Chandra Bose]

Il vertice FAO sulla fame nel mondo: la solita aria fritta

A Roma ha avuto luogo il vertice della FAO, l’organo dell’ONU preposto di seguire lo sviluppo dell’agricoltura e dell’alimentazione: presenti circa 44 capi di stato, centinaia di esponenti politici ed economici di quasi tutte le nazioni del mondo, i burocrati della FAO e dell’ONU. Il tema è l’emergenza alimentare. Queste agenzie internazionali sappiamo non essere altro che organismi burocratici creati dalla massoneria per favorire gli interessi economici delle oligarchie economiche per lo più occidentali e realizzare il “nuovo governo mondiale” voluto dai massoni. Le irrisorie opere caritatevoli altro non sono che un trucco per aumentare la dipendenza dei popoli del “terzo mondo” nei confronti dei paesi occidentali e per spianare la strada a scopi non proprio puliti di consorterie malefiche.
Il vertice di Roma probabilmente va visto come un convegno di burattini e burattinai dove più che decidere come affrontare una gravissima emergenza si deciderà come meglio sfruttarla a vantaggio delle suddette oligarchie. Ovviamente ci viene detto che ci si impegnerà, che si limiteranno certi fenomeni, parole che in concreto non vogliono dir nulla; per sapere cosa è stato deciso veramente forse dovrò frugare in siti di controinformazione.
Ciò che ha animato il patetico mondo politico italiano in questi giorni non è stata l’emergenza cibo che sta facendo sentire i suoi morsi anche in Europa, ma la partecipazione di uno dei pochi capi di stato che non si possono definire né burattini né burattinai, ossia, il presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Mahmud Ahmadinejad, a causa delle sue dure parole contro Israele, parole spesso mal tradotte appositamente per diffamare il presidente iraniano. Il marciume politico italiota sempre assente su gravi problemi come l’inflazione globale, adesso si muove, si spaventa, perché in Italia è convenuto al vertice della FAO l’antisionista senza peli sulla lingua Ahmadinejad, che “maltratta” i nuovi riferimenti culturali dei politicanti nostrani. In conseguenza delle “gravi” parole sullo Stato d’ Israele pronunciate il giorno prima del vertice, il “viceré in Italia di Tel Aviv” presidente della camera dei deputati Gianfranco Fini annulla l’incontro con l’ambasciatore iraniano per il 9 giugno, mentre giornalisti di regime e politicanti, su proposta del margheritino Riformista, giornale che organo del Partito Democratico che in tutta Italia leggeranno 4 gatti, organizzano sit-in per protestare contro la venuta del presidente iraniano, invece sui problemi gravi del mondo manco una parola spendono. Anche il Vaticano, che però tratta amorevolmente i “devoti peccatori” Bush e Cheney, si associa al deplorevole ostracismo, esibendosi in soliti ipocriti richiami alla sensibilità verso i poveri.
Ma Ahmadinejad, incurante delle critiche e dei dettami del politicamente corretto (dettami sempre a senso unico), l’indomani mattina in un intervista ricorda che il sionismo ha costi sociali sui popoli europei e non è nel loro interesse. Ma il meglio di sé lo darà quando prenderà la parola alla riunione dei capi di stato, spiegando che l’ONU è un istituzione che agisce nell’interesse egoistico di alcune nazioni e che è guidato da poteri invisibili e visibili che perseguono interessi demoniaci. Ha denunciato che fenomeni come il caro-petrolio e la svalutazione del dollaro sono artificiali, ossia pilotati per oscuri interessi economici. Nessun applauso quando ha parlato. Degno di nota comunque anche il discorso del presidente senegalese che accusa la FAO di prendere in giro i popoli “poveri” senza fare nulla di concreto e chiede che la si finisca con le imposizioni. Le parole di Ahmadinejad sono state il folgorante lampo dentro un mortorio di umanità putrescente e stantia. In serata, ad incontrarlo saranno un po’ di medi imprenditori italiani, meno interessati per ragioni economiche a seguire certi dettami.
Per il resto, al vertice FAO c’è chi si scaglia contro le misure di auto-consumo prese da paesi in via di sviluppo per fronteggiare la crisi perché sarebbero manifestazione di egoismo (?), chi come il nostro ministro degli esteri vuole maggiore apertura agli Organismi Geneticamente Modificati (OGM), chi vede nei bio-carburanti la causa di tutto, insomma nessuno che dica le cose come stanno al di là di qualche blanda critica alla globalizzazione, che secondo questi finti preoccupati non è da debellare ma da “correggere”.
Concretamente solo qualche aiutino umanitario può uscirne fuori. Noi non crediamo nella carità, che in questo mondo globale è solo un ammortizzatore sociale per tenere a freno i diseredati e per renderli debitori nei confronti delle colonialiste plutocrazie occidentali, ma nella sconfitta del male alla sua radice, cioè nella caduta della globalizzazione, delle multinazionali, delle banche internazionali, degli organismi transnazionali, della massoneria, del sistema mondialista che sono i responsabili della fame nel mondo. Per aversi un vero equilibrio è indispensabile che tutte le nazioni siano sovrane e autarchiche, che il commercio transnazionale sia gestito dagli Stati e non dai privati, in base alle reali necessità. A loro volta le nazioni autarchiche potranno formare blocchi continentali autosufficienti autarchici organizzati in maniera organica, il che vuol dire che ogni nazione coopera con le altre del blocco dando ciò che può dare in base alla sua economia e alle sue risorse ricevendo in cambio ciò che possiede di meno, in base, è ovvio, alle necessità. Tutto il resto è aria fritta.



Alfredo Ibba

6 giugno 2008

www.avanguardia.tv

[Commissario Basettoni]

In mancanza d'altro i popoli del terzo mondo quest'aria fritta se la potrebbero mangiare.

[Kranzler II]

Vado a mangiare un gelato alla faccia di sti poveretti

[nichilista]

Vado a mangiare un gelato alla faccia di sti poveretti

spero che ti venga il cagotto, schifoso pezzo di merda!