31 ottobre
Vigilia dei Santi
Qui non si storpia di Leopardi un canto.
Non si comincia qui, senza rimpianto,
coi versi “Dei Sepolcri” scritti male,
né si nascondon quelli di Montale.
Non si muta la nebbia di Carducci
In afa a Ferragosto coi suoi crucci.
Né più s’azzarda, altera tentazione,
del Sommo Poeta vaga imitazione.
Qua ci son rime poco rilevanti:
“Scherzi da fanti la notte dei Santi!”
Di vanni fucci “lo stile” si svela…
Solo per lui cali triste la tela!
Se già era chiaro, ben s’era capito,
che fosse solo un poeta fallito,
qua si comprende perché fra gli autori
risulti quello dei rumorodori!
Non c’è speranza, neanche remota,
che da lumino a una zucca vuota
possan servire i suoi “versi scelti”
qui dedicati alla Festa dei Celti.
Io di “Halloween” se guardo alla Storia
dalle mie parti non trovo memoria.
Ma per passare la notte sicura
della mia dieta mi prendo ben cura.
Durante il giorno, e già dal mattino,
in compagnia d’ un bel fiasco di vino,
mangio fagioli in grande abbondanza,
e di castagne mi colmo la panza.
Scesa la sera, sto dietro‘l portone
e quando passa un fantasma cialtrone,
se si diverte perché mi dileggia,
gli rendo l’omaggio d’una scoreggia.
Dopo proseguo col culo entusiasta
che coi suoi botti la quiete devasta.
E’ un rombo continuo un peto sfrenato,
vien da pensare ad un colpo di stato!
Ma è necessario, con queste esplosioni,
che siano basse mutande e calzoni,
e che rialzata stia invece la giacca
perché c’è il rischio che scappi la cacca!
*** *** ***