RAPPORTI CON IL PSE - Il leader del Pd, tornando poi ai rapporti con il Pse, ha precisato: «Il Pd non è socialista, è di centrosinistra ma vuole avere le condizioni più avanzate possibili di dialogo con forze, come il Pse, che siano in grado di cambiare se stesse e di accettare l’idea che il campo del centrosinistra comprende diverse identità, non riconducibili ad una sola come era nel passato». A questo proposito cita i partiti del Continente asiatico che sicuramente sono nel campo del centrosinistra ma «non sono riferibili al socialismo» e insiste: «Più presto si lavora alla costruzione di questo campo meglio è». Veltroni riferisce poi del lavoro svolto in queste settimane insieme al capogruppo del Pse a Strasburgo, con il quale c’è «un dialogo rispettoso dell’autonomia e del rilievo di ciascuno». «Noi vogliamo dialogare con le forze riformiste - conclude Veltroni - se dimostreranno non solo apertura ma innovazione, cioè la capacità di riconoscere che ci sono più cose di quante ce ne fossero nel ’900 che fanno parte di questo campo. Con i tempi necessari dobbiamo lavorare ad un campo che le comprenda tutte. L’obiettivo è un campo mondiale di forze riformiste in Europa».
http://www.corriere.it/politica/08_g...4f02aabc.shtml
Scoppia la lite all'interno del PD: anche se si è cercato, peraltro giustamente, di far trapelare il meno possibile, i dissensi all'interno del PD sono sempre più lampanti. E' notizia di ieri il nulla di fatto con cui si è concluso l'ultimo vertice Rutelli-Veltroni.
Del resto, la creatura di Rutelli e Bayrou, il PDE, sarebbe destinato a morte certa in caso di confluenze del PD nel PSE.
A peggiorare le cose, sono giunte le pressioni vaticane su Binetti e teodem, chiaramente invitati a lasciare il PD.
Veltroni, non sapendo che pesci prendere, cerca una soluzione in stile asiatico!