Economia
Reintrodurre clausole flessibilità per part time
Le proposte dei consulenti del lavoro per semplificare e ridurre adempimenti
Serie di suggerimenti indirizzate al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi. Tra questi abrogare l'obbligatorietà delle dimissioni on line e il libro matricola
Roma, 23 mag. (Adnkronos/Labitalia) - Semplificare e ridurre gli adempimenti legati alla gestione del rapporto di lavoro, con risparmio di tempi e costi e con vantaggi sia per le imprese sia per i lavoratori. All'insegna di questa premessa, il Consiglio nazionale dell'Ordine dei Consulenti del lavoro ha elaborato una serie di proposte indirizzate al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per introdurre nel nostro ordinamento modifiche su materie che vanno dalle dimissioni volontarie alla tenuta dei documenti di lavoro. I consulenti, 23.000 professionisti che gestiscono circa l'80% degli oltre 11 milioni di rapporti di lavoro esistenti in Italia, chiedono l'abrogazione dell'obbligo dell'inoltro della comunicazione on line, come previsto da una legge varata nel 2007 per evitare il cosiddetto fenomeno delle 'dimissioni in bianco'.
''Le dimissioni -spiegano i consulenti nel documento che riassume le proposte- sono un atto unilaterale a contenuto recettizio e fino a quando non saranno consegnate al datore di lavoro non avranno alcuna efficacia''. Questo non si raccorda con la procedura telematica, che invece crea inutili incomprensioni proprio sulla data di efficacia. Inoltre, dicono ancora i consulenti, il fenomeno delle dimissioni in bianco e' senz'altro sopravvalutato e la procedura non garantisce l'identita' del soggetto che la utilizza, con la conseguenza paradossale di poter permettere l'immissione di false dimissioni.
Anche sui libri obbligatori in materia di lavoro, i consulenti chiedono di eliminare adempimenti ormai gia' superati nei fatti. E' il caso del libro matricola, che ha esaurito la funzione attribuita al momento della sua istituzione obbligatoria, quella, cioe', di strumento per accertare il rapporto di lavoro. ''Dopo l'obbligo di comunicare le diverse vicende del rapporto di lavoro al centro dell'impiego con modalita' telematiche -ricordano i consulenti- ora chi deve effettuare i controlli ha a disposizione strumenti piu' immediati e efficaci''. L'abrogazione viene anche richiesta per il registro degli autotrasportatori, rivelatosi presto, dicono ancora gli esperti, ''un complicato e inutile doppione del gia' obbligatorio libro presenze''. Inoltre, su questo registro si verificano ritardi e difficolta' nell'attuazione delle procedure.
Altra importante questione affrontata e' quella dell'apprendistato. Oltre a chiedere una riforma del cosiddetto apprendistato professionalizzante con interventi sul capitolo della formazione, e oltre a chiedere l'introduzione del cosiddetto apprendistato 'stagionale' per determinati settori economici, si invita a cancellare la norma (''obsoleta e mai applicata'') che prevede l'obbligo di riserva di assunzione apprendisti a favore di famiglie numerose.
In materia di appalti, e in particolare su quanto disposto dalle leggi 74 del 2008 e 248 del 2006, i consulenti invocano una generale semplificazione delle norme. Critiche vengono rivolte soprattutto agli onerosi controlli e ai numerosi adempimenti formali imposti ai soggetti coinvolti. Verifiche retributive, contributive e fiscali, certificazioni e modelli F24 sono talmente tanti, dicono i consulenti, che talvolta paralizzano le attivita' delle imprese.
Un capitolo intero delle proposte dei consulenti del lavoro viene dedicato ai contratti. Per l'istituto del part time, si chiede una riforma che reintroduca clausole di flessibilita' e che elimini alcune discriminazioni, attualmente esistenti, in materia previdenziale e assistenziale. Inoltre, come piu' volte affermato, i consulenti ritengono opportuno ripristinare il contratto a chiamata, di fatto abolito nella scorsa legislatura, e lasciato in vigore solo per alcuni settori come il turismo. Si deve dare, invece, al datore di lavoro la possibilita' di stipulare un contratto per prestazioni saltuarie direttamente con il lavoratore e bisogna individuare meglio l'ambito di applicazione.
Sui contratti a progetto, i consulenti chiedono l'abrogazione di alcune norme che riguardano il periodo di gravidanza e il compenso. Secondo quanto stabilito in Finanziaria 2007, infatti, la retribuzione del collaboratore a progetto deve tener conto dei compensi corrisposti (per analoga professionalita') sulla base dei contratti collettivi nazionali di riferimento. Un richiamo al lavoro subordinato ritenuto ''improprio'', per una tipologia di lavoro, il contratto progetto, che, invece, e' autonomo. Anche per il Documento Unico di Regolarita' Contributiva (Durc) si chiede una modifica parziale relativamente alla possibilita' di dichiarare la regolarita' dell'azienda in caso di ricorso amministrativo di questa. Per incentivare la regolarizzazione delle posizioni, invece, e' opportuno applicare una tassazione ridotta ai debitori in caso di accensione di ipoteca volontaria. Cosi' come servirebbe un nuovo meccanismo di conciliazione delle controversie per evitare l'accumularsi di cause di lavoro nei tribunali.
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