In questi giorni si sta consumando la rottura tra Fini e Berlusconi sullo strapotere della Lega Nord all’interno della coalizione del centrodestra. A gettare ulteriore benzina sul fuoco, ci pensa ora Umberto Bossi con un’intervista al giornale spagnolo El Pais, in cui, senza tanti giri di parole, ha definito la Padania “una nazione”. “Ci tengono come schiavi, e diamo loro tutti i soldi. Il Nord vuole essere padrone della sua casa, e che la sua casa sia riconosciuta”. Il Senatur ha poi parlato della riforma federalista, affermando che i decreti attuativi saranno pronti in dicembre, con la legge finanziaria. E dopo l’approvazione di questa riforma, sarà pronto a discutere anche con l’opposizione: “Sì, negozierò. Ma dopo l’adozione in Consiglio dei ministri”. Bossi ha aggiunto che “i comuni del Nord” devono ottenere “quello che meritano, sono stanchi di aspettare”.
E non sono mancate ovviamente stoccatine all’ (ex?) alleato Fini: “Abbiamo un sacco di voti. Senza di noi, sono deboli. Fini sa fare i conti e quindi sa che ha bisogno della Lega. Sa che fuori dalla coalizione di governo non ha alcun posto. O quantomeno non così importante”. Comunque il Senatur non teme un’eventuale scissione all’interno del Pdl, poiché Berlusconi gli ha assicurato che “Le faccio io le riforme, con Calderoli. Siamo una coppia ben allenata. Parliamo con Berlusconi e con Giulio Tremonti. Poi portiamo le riforme al Consiglio dei ministri”. Riguardo al voto per gli immigrati, Bossi è categorico nel dichiarare di essere contrario: “No, no, per nulla. Votano i nostri. E che votino per la Lega”.
E subito questa intervista ha rilanciato in Italia il pericolo secessionista rappresentato dai padani. “Nella sua versione estera, Bossi, forse credendosi al riparo, riacquista il dono della chiarezza e rivela che la Lega non ha abbandonato i suoi intenti secessionisti”, ha commentato Filippo Penati, coordinatore della segreteria di Pierluigi Bersani. “Bossi è tornato infatti a far risuonare toni e termini, tipici del campionario leghista delle origini, che credevamo ormai abbandonati. Verrebbe da pensare che gli atteggiamenti di maggiore responsabilità e rispetto istituzionali assunti in questi ultimi tempi altro non siano che una copertura tattica e che il vero scopo della sua azione di governo sia un ritorno alle vecchie parole d’ordine secessioniste. Anche considerando che governa moltissime istituzioni locali e ha un ruolo importante a livello nazionale è giunto il momento che la Lega chiarisca una volta per tutte le sue posizioni e la smetta con questo sdoppiamento tra partito di lotta e partito di governo”.
Ma noi pensiamo che nessun chiarimento sia necessario. La Lega, fin dalla sua nascita, ha avuto un solo obiettivo: la secessione. E nel suo progetto di distruzione dell’Italia sta trovando in Berlusconi un valido alleato. Il Cavaliere afferma spesso di voler passare alla Storia con il proprio operato politico. Se continua così, ci riuscirà sicuramente poiché il suo nome verrà ricordato come quello di chi è riuscito a cancellare il glorioso e storico nome Italia dalle cartine geografiche dell’Europa.
E Bossi riesuma la Padania come â€Nazione†| Politica | Rinascita.eu - Quotidiano di Sinistra Nazionale