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Discussione: "Si va avanti"

  1. #1
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    Predefinito "Si va avanti"

    Da www.repubblica.it

    Referendum a Dublino: ha votato il 50% della popolazione, contro in 862mila, il 53%

    Il presidente della Commissione Ue: "Già approvato da 18 paesi, procediamo"
    Trattato di Lisbona, "No" irlandese

    Barroso: "Si vada avanti lo stesso"


    - Merkel e Sarkozy: "Procedere".
    - Juncker: "Non potrà entrare in vigore nel 2009"
    - Miliband: "Londra andrà avanti con la ratifica".
    - Moratinos: "Soluzione sarà trovata"

    Trattato di Lisbona, "No" irlandese Barroso: "Si vada avanti lo stesso"

    Il presidente irlandese Mary McAleese alle urne insieme al marito
    DUBLINO - Europa davanti all'incubo di una nuova crisi istituzionale, dopo che la maggioranza degli irlandesi ha bocciato con un referendum il Trattato Ue. Tre anni dopo i "No" di Francia e Olanda, che avevano affossato il progetto di Carta costituzionale e portato poi alla firma, il 13 dicembre scorso, del semplificato Trattato di Lisbona, rischia ora di tramontare la riforma di cui l'Unione aveva bisogno.

    L'annuncio ufficiale. L'Irlanda ha scelto di non ratificare il Trattato di Lisbona per la riforma Ue. L'annuncio ufficiale del referendum di ieri, è arrivato dal ministro della Giustizia. "Hanno vinto i no - ha dichiarato il ministro in diretta televisiva - alla fine, per una miriade di ragioni, il popolo si è espresso così. Un risultato che lascia delusi ma di cui bisogna prendere atto".

    "Non c'è una soluzione rapida" dopo il "No", ha detto il premier irlandese Brian Cowen, ammonendo che ora c'è il rischio di un "potenziale disastro" per l'Ue.

    Risultati definitivi. Il "No" ha vinto con il 53,4% dei voti, contro il 46,6 del "Sì". Gli elettori che hanno votato contro il trattato europeo sono stati 862.415, mentre a favore si sono espressi 752.451 irlandesi. L'affluenza è stata di poco superiore al 50% degli aventi diritto. Gli esponenti del governo, sentiti dalla televisione pubblica Rte, avevano già ammesso di aspettarsi questo risultato. E già dalle prime ore della mattina i sondaggi vedevano in testa i voti contrari al documento.

    Mercati finanziari. Il risultato del referendum ha avuto immediate conseguenze sui mercati finanziari, con l'euro che ha toccato nei confronti del dollaro Usa il minimo mensile a 1,5307 dopo le notizie diffuse. In particolare, il primo ministro lussemburghese, Jean-Claude Juncker, ha dichiarato che il Trattato di Lisbona non potrà entrare in vigore come previsto il primo gennaio del 2009.

    Barroso: "Il trattato non è morto". Sulla bocciatura irlandese, si è pronunciato il presidente della Commissione Europea. José Manuel Barroso ha puntualizzato la posizione della Commissione Europea "Diciotto paesi - ha detto Barroso - hanno già approvato il Trattato, l'Irlanda ha votato "No", ma noi dobbiamo continuare il processo delle ratifiche per sapere esattamente alla fine quali sono le posizioni di tutti i partner".

    Il presidente della Commissione Europea ha ribadito più volte che ora è "troppo presto" per parlare di quali soluzioni potranno essere trovate per andare avanti dopo il "No" irlandese. "Dovremo ascoltare prima il premier irlandese - ha osservato Barroso - e poi i leader europei che si incontreranno giovedì e venerdì prossimi a Bruxelles".

    Barroso ha anche sottolineato che il "No" dell'Irlanda non risolve certamente quei problemi a cui i 27 volevano dare una risposta efficiente ed efficace proprio attraverso il Trattato sottoscritto a Lisbona lo scorso dicembre. Ha tuttavia aggiunto che il risultato irlandese ha lo stesso peso della bocciatura francese della bozza costituzionale nel 2005.

    Repubblica Ceca. Il premier ceco Mirek Topolanek (la Repubblica Ceca assumerà la presidenza di turno all'inizio del 2009), definisce la bocciatura irlandese una "complicazione politica", ma ribadisce che l'Unione Europea dispone di una forza contrattuale stabile, che le permette di "funzionare" comunque. "L'Unione ha già affrontato e superato complicazioni di questo livello", ha aggiunto Topolanek che tuttavia ricorda che "le regole del gioco ci dicono che - se un solo Paese ricusa il processo di ratifica, questo è da considerarsi automaticamente finito".

    Francia e Germania. Parigi e Berlino, pur dispiaciute per il "No", si augurano in un documento comune che il processo per la ratifica vada avanti. E' importante che gli altri stati membri dell'Ue che non l'abbiano ancora fatto proseguano con il processo di Lisbona, sottolineano il cancelliere tedesco Angela Merkel e dal presidente francese Nicolas Sarkozy.

    "Prendiamo atto della decisione democratica dei cittadini irlandesi con tutto il rispetto loro dovuto, anche se non ce ne rammarichiamo". In ogni caso, proseguono i due statisti, "il trattato di Lisbona è stato firmato dai capi di Stato e di governo dei 27 stati membri e la procedura di ratifica è già completata in 18 paesi. Speriamo dunque che gli altri stati membri proseguano il processo di ratifica".

    Sarkozy e Merkel si dicono "convinti che le riforme contenute nel trattato di Lisbona siano necessarie per rendere l'Europa più democratica e più efficace e che le permetteranno di rispondere meglio alle sfide che devono affrontare i suoi cittadini".

    Londra. "La Gran Bretagna andrà avanti con la
    ratifica del Trattato a dispetto della bocciatura irlandese". Lo ha assicurato il ministro degli Esteri britannico, David Miliband. Nel Regno Unito i conservatori, all'opposizione, premono da mesi con l'appoggio di gran parte della stampa perché la ratifica avvenga per referendum popolare come in Irlanda. Ma il governo laburista capeggiato da Gordon Brown ha scelto la strada del Parlamento, consapevole che un eventuale referendum sarebbe vinto in modo netto dal "No", mentre ai Comuni dispone di una comoda maggioranza disposta ad approvare il trattato.

    Spagna. Il "No" irlandese è una "notizia non buona", per il ministro degli esteri spagnolo, Miguel Angel Moratinos, secondo il quale tuttavia "l'Europa non si fermerà" e una "soluzione sarà comunque trovata". Moratinos ha comunque espresso il suo "rispetto per la volontà del popolo irlandese".

    Portogallo. Luis Amado, ministro degli esteri, parla di "impasse istituzionale" di fronte alla quale "i Paesi dell'Ue dovranno cercare insieme una soluzione dalla crisi in cui l'Europa è piombata".

    Belgio. Il "No" dell'Irlanda al Trattato di Lisbona "non può frenare lo slancio dell'Ue", afferma il primo ministro, Yves Leterme. E "il voto irlandese - ha detto il ministro degli esteri Karel De Gutch - non è un rifiuto della costruzione europea, ma dimostra ancora una volta la necessità di una riforma delle istituzioni europee per renderle più trasparenti e comprensibili, proprio come prevede il trattato di Lisbona".

    Danimarca. Copenaghen "deplora" il risultato del referendum irlandese, sottolineando come quello di Lisbona "è un buon trattato frutto di parecchi anni di confronto tra i Paesi europei", afferma il ministro degli esteri Per Stig Moeller.

    Polonia. "Il referendum non squalifica il Trattato, e cercheremo il modo più efficace affinchè entri in vigore e non venga dissipata la sua essenza", ha dichiarato il premier polacco, Donald Tusk.

    Estonia e Lituania. Se Tallin sottolinea come l'Irlanda "è uno dei PAesi che più ha beneficiato dei vantaggi dell'Ue", Vilnius invita Dublino a fare ora una proposta per uscire dalla situazione di impasse.

    (13 giugno 2008)


    ----------------------


    Sono cresciuti grazie all'europa. che si vergognino.
    Detto questo è evidente che:
    - serve utilizzare sempre piu la metodologia delle cosidette cooperazioni rafforzate per procedere verso un'integrazione maggiore. Non possiamo per ogni modifica al trattato avere blocchi da questo o quel governo e/o paese
    - serve un'operazione pedagogica che insegni il funzionamento e i vantaggi che l'Unione offre e ha offerto. La Commissione dovrebbe farsi piu pubblicità ad esempio pagando nelle tv di stato e nei media piu visti pubblicità che glorifichino l'UE e spieghino i grandi passi in avanti fatti grazie ad essa.

  2. #2
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    serve un'operazione pedagogica che insegni il funzionamento e i vantaggi che l'Unione offre e ha offerto. La Commissione dovrebbe farsi piu pubblicità ad esempio pagando nelle tv di stato e nei media piu visti pubblicità che glorifichino l'UE
    L'operazione pedagogica non si può fare pagando della pubblicità.
    Bisogna diffondere informazione libera, e stimolare il dibattito aperto e il confronto tra i vantaggi e gli svantaggi offerti dall'Unione.

  3. #3
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    Urgente un Euronucleo!

  4. #4
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    Sono cresciuti grazie all'europa. che si vergognino.
    .

    Vergognati te di pretendere che un popolo sovrano faccia i tuoi comodi.

  5. #5
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    Citazione Originariamente Scritto da JuvSP Visualizza Messaggio
    Vergognati te di pretendere che un popolo sovrano faccia i tuoi comodi.
    già

  6. #6
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    I comodi?
    I paesi bamboccioni di oggi sono abituati a ricevere e mai a dare. Non capiscono che a fronte di aspetti positivi ci sono sempre aspetti negativi. Sono lo specchio dei loro abitanti.
    Ci sono troppi paesi nell'UE che vogliono godere dei vantaggi ma non sono disposti a pagarne i costi. Mettono sempre l'interesse del paese davanti a quello dell'UE e ciò è ridicolo.
    There are only 10 types of people in the world: those who understand binary and those who don't

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  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da JuvSP Visualizza Messaggio
    Vergognati te di pretendere che un popolo sovrano faccia i tuoi comodi.
    Milioni di euro, miliardi delle vecchie lire, quelle che pagavano i tuoi genitori in tasse, sono finiti a corroborare l'economia irlandese.
    A me è parsa una cosa giusta ma ora dovrebbero solo tacere e ringraziare in ginocchio.
    Non si sta parlando, con l'unione europea, di cancellare le identità nazionali ma semplicemente di rinforzare il modello economico che ci ha sfamati, il modello socio-politico che ha dato 60 anni di benessere a questo continente, il modello che ci cercano di copiare in mezzo mondo, l'unico modello per adeguarci alla globalizzazione in maniera seria e fattibile (o credi che gli irlandesi da soli possano fare qualcosa rispetto al brasile o alla cina ).
    Certo sono convinto anche io che alcune rifomre nell'ambito sociale, delle politiche regionali, dell'indebolimento di certi stati nazionali andrebbero fatte a livello europeo ma queste decisioni vanno fatte battendosi per un'Europa migliore e piu democratica, non affossandola.

  8. #8
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    Mi ricordo di un'esame universitario preparato appunto sul rilancio economico irlandese, passati da essere un paese del Terzo Mondo ad una delle nazioni più ricche d'Europa per indubbie capacità gestionali, ma soprattutto per una caterva di soldi europei e di politiche per lo sviluppo "ad hoc".

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da harryporker1588 Visualizza Messaggio
    Mi ricordo di un'esame universitario preparato appunto sul rilancio economico irlandese, passati da essere un paese del Terzo Mondo ad una delle nazioni più ricche d'Europa per indubbie capacità gestionali, ma soprattutto per una caterva di soldi europei e di politiche per lo sviluppo "ad hoc".
    Già. Che libri hai studiato a proposito cosi' me li compero ?

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da JuvSP Visualizza Messaggio
    Vergognati te di pretendere che un popolo sovrano faccia i tuoi comodi.

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