La legge Il premier britannico riesce a limitare il dissenso laburista
Londra, Brown si salva Sì al piano anti-terrore
I sospetti potranno restare in carcere fino a 42 giorni. Molti parlamentari del partito al governo non hanno appoggiato il piano, approvato grazie ai nordirlandesi unionisti
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - Dopo mesi di continui errori tattici, sconfitte nelle elezioni amministrative, decisioni annunciate e ritirate, sondaggi da incubo, Gordon Brown ha avuto la sua prima vittoria. O la sua prima mancata sconfitta, a seconda di come si guarda al risultato del voto in Parlamento sulla legge antiterrorismo. I deputati hanno approvato il piano del governo per tenere in carcere fino a 42 giorni senza formalizzazione dell' accusa i sospetti di terrorismo. La polizia britannica attualmente può arrestare e interrogare gli indiziati per non più di 28 giorni: poi li deve incriminare o rilasciare. Secondo il governo, nell' era di Al Qaeda questo garantismo mette in pericolo la sicurezza nazionale. Secondo l' opposizione, buona parte della stampa, i movimenti per i diritti civili e un gruppo consistente di deputati della maggioranza laburista, l' estensione dei limiti dell' arresto preventivo dà invece un colpo mortale alla grande tradizione di libertà della Gran Bretagna. Tony Blair era stato battuto e umiliato quando aveva proposto 90 giorni nel 2005. Dopo settimane di dibattito, Westminster ha dato ragione a Brown, con 315 voti a favore e 306 contro. E su questi numeri si basa la differente lettura del risultato. Il Labour ha una maggioranza di 65 seggi, eredità delle elezioni vinte da Blair nel 2005. Ma 37 deputati si sono ribellati e alla fine i nove voti che hanno salvato il primo ministro sono venuti dai nordirlandesi unionisti del Dup (i protestanti). Brown ha negoziato freneticamente. Ha fatto una serie di concessioni sulla procedura: il Parlamento sarà convocato in caso di «un' emergenza molto grave per la sicurezza nazionale» tale da rendere necessario l' arresto di un potenziale terrorista per 42 giorni e un detenuto non incriminato sarà risarcito con 3mila sterline per ogni giorno di carcere. Solo ieri, prima del voto, ha incontrato non una, non due, ma tre volte la pattuglia di nordirlandesi indecisi. E secondo le voci che si rincorrono a Westminster li ha compensati per il sostegno promettendo altri 200 milioni di sterline all' economia della loro provincia. Questo sistema, che nel gergo inglese si chiama horse-trading e in italiano si tradurrebbe in «mercato delle vacche», ha implicato offerte meno nobili, come la nomina a Cavaliere del Regno per un ribelle e interventi a sostegno dei pescatori del collegio elettorale di un altro. Brown ha anche lavorato di telefono, richiamando al senso della lealtà di partito molti dissenzienti. Ha spiegato che battere il governo in questo momento in cui i conservatori hanno già 20 punti di vantaggio nei sondaggi, hanno conquistato Londra e sembrano inarrestabili, avrebbe significato la crisi, la fine del potere laburista (e dei loro seggi nelle elezioni anticipate). Ne ha fatto una prova di forza e di carattere. Ieri in aula Brown ha ricordato il caso del piano di Al Qaeda per far esplodere in volo una dozzina di aerei nell' estate del 2006: «I sospettati avevano usato 400 computer, 8mila dischetti, decine di identità false, si erano mossi in una serie di Paesi... analizzare tutta questa massa di materiale in 28 giorni è impossibile». Il leader dell' opposizione David Cameron gli ha risposto che con tutte le concessioni per convincere i ribelli garantisti, il provvedimento è stato così diluito da renderlo «al tempo stesso autoritario e inefficace». In particolare, sembra poco praticabile la via di convocare il Parlamento per chiedere l' autorizzazione a tenere in carcere un individuo: i deputati non sono giudici. Più che sulla sicurezza del Paese, si tratta di un voto per garantire la sicurezza del posto di lavoro al primo ministro, ha detto Cameron tra un boato di approvazione, contestazioni e molte risate. E molti hanno riso anche alla storiella secondo cui Brown domenica ha fatto una raffica di telefonate di convincimento a deputati che stavano guardando le partite degli Europei di calcio: «Il telefono ha squillato proprio mentre la Germania stava per segnare». I sondaggi dicono che il 69 per cento dei cittadini sono per la linea dura. Ora la legge passa ai Lord che probabilmente la rispediranno ai Comuni: «Sarà un ping-pong di mesi», dice un deputato. «Sì, forse non è stata una vera vittoria, ma è meglio di una sconfitta, abbiamo salvato Brown per il bene della nazione», ha concluso l' onorevole Tony Lloyd, uno dei ribelli che all' ultimo hanno votato sì.
Santevecchi Guido
http://archiviostorico.corriere.it/2...80612052.shtml