Salve a tutti,
vorrei proporre ai veneti che frequentano questo forum una questione. Se in un futuro prossimo ci fosse un referendum regionale per l'indipendenza del Veneto cosa risponderebbero e perchè?
Saeudi
Salve a tutti,
vorrei proporre ai veneti che frequentano questo forum una questione. Se in un futuro prossimo ci fosse un referendum regionale per l'indipendenza del Veneto cosa risponderebbero e perchè?
Saeudi
Sì all'indipendenza della Venetia
Grazie a maggiori poteri nel parlamento veneto, noi possiamo far crescere la nostra economia, affrontare le ingiustizie sociali assicurando un futuro più brillante per tutti, proteggere e valorizzare la nostra lingua, la nostra cultura e la nostra storia. È giunta l’ora di avere un parlamento veneto con poteri reali.
Indipendenza significa che il Parlamento Veneto avrà il pieno controllo sugli affari veneti e il diritto di decidere quando condividere il potere con altri.
L’indipendenza darà alla Venetia gli stessi diritti e le stesse responsabilità delle altre Nazioni. Ci darà una voce nel palcoscenico mondiale e il diritto di parola in organismi internazionali quali l’ONU e l’Unione Europea.
L’indipendenza porterà anche maggiore libertà per gli individui, le famiglie e le comunità, in una società basata su interessi e valori etici comuni.
Indipendenza significa che la Venetia avrà ciò che ogni altro Paese si vede garantito: la libertà di decidere in quale tipo di società si vuol vivere e come si vuole raffrontarsi al mondo attorno. In altri termini, la normalità.
Come individui, noi diamo gran valore alla nostra indipendenza. Per tutti noi è assodato il fatto di fare le nostre scelte in modo naturale, di decidere come risparmiare e spendere i nostri soldi e come assumerci le nostre responsabilità nel corso della nostra vita.
Come nazione, noi accettiamo l’indipendenza di altri Paesi come una cosa normale. Non riteniamo cosa strana che i popoli di Austria e Svizzera portino avanti i loro interessi. Non ci aspetteremo che i popoli di Svezia e Danimarca chiedano ad altre nazioni di prendere decisioni per conto loro, perché loro non si sentono in grado di farlo. Perché dovrebbe essere diverso per il popolo veneto?
La maggior parte di noi vuole che la propria comunità goda di maggiore indipendenza. Noi vogliamo avere maggior voce in capitolo nelle decisioni sul costo dei servizi pubblici e sul modo in cui vengono svolti, noi vogliamo sempre partecipare alle decisioni che coinvolgono l’ambiente che ci circonda e vogliamo contribuire di più alle comunità in cui viviamo. Il che è ancora una cosa normale – ma non potrà succedere a meno che non cominciamo a prendere il controllo del nostro paese e prendere da soli le decisioni che ci spettano.
si !!!
Il PNE non è per il federalismo, ma per l'autonomia regionale, qualsiasi forma di gestione che si distanzia dallo stato centralista è sostenuto dal PNE.
Progetto Nordest appoggia anche la battaglia della life con il
RICORSO ALLA CORTE DEI DIRITTI DELLUOMO DI STRASBURGO PRESENTATA DA 1230 SOTTOSCRITTORI VENETI.
Venezia 24/06/2008
INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE
Oggetto: RICORSO ALLA CORTE DEI DIRITTI DELLUOMO DI STRASBURGO PRESENTATA DA 1230 SOTTOSCRITTORI VENETI
Presentata dal consigliere Cancian
Premesso che:
il 2 giugno 2008, una comitiva di circa 25 cittadini in rappresentanza di oltre 1230 sottoscrittori, si è recata a Strasburgo per presentare ricorso alla Corte Europea dei diritti dellUomo;
la Corte di Strasburgo è quel Tribunale riconosciuto anche dalla Repubblica Itlaiana 1, il quale negli ultimi anni ha sistematicamente condannato lItalia per abusi nella giustizia, mancanza di legalità, mancanza di libertà democratiche;
nel ricorso è stato denunciato il fatto che molti giudici, specie quelli delle commissioni tributarie, non sono magistrati che hanno vinto concorso come sancito dalla costituzione, oltre allincredibile pratica della preseunta colpevolezza degli imputati;
è stato lamentato il fatto che, a dispetto del riconoscimento del Veneto quale lingua regionale 2 non vi è alcun insegnamento scolastico che è invece obbligatorio nella misura del 50% per la Carta Europea delle Lingue Minoritarie e Regionali 3
inoltre, i ricorrenti hanno richiamato la delibera del Consiglio Regionale del Veneto n. 43 del 1998 con la quale si è riconosciuto il diritto di Autogoverno del Popolo Veneto così come è sancito dallarticolo 2 del nostro attuale statuto e dalle norme internazionali, per affermare la mancata applicazione da parte dello Stato e della Regione della direttiva europea sullAutogoverno degli enti locali che realizzerebbero il federalismo fiscale 4.
Considerato che è opportuno valutare preventivamente le presunte ragioni di così tanti sottoscrittori, si allega copia di tale ricorso.
Il sottoscritto consigliere regionale interroga la Giunta regionale:
su cosa intenda fare per evitare che la Corte Europea ci trovi impreparati ed eventualmente inadempiente sui trattati indicati;
quali iniziative legislative intenda promuovere per il rispetto dei diritti umani dei parlanti la lingua veneta;
come intende preservare nel nuovo statuto i valori e i principi della Risoluzione n. 43 del 1998.
CANCIAN DIEGO
1: L. n. 848 del 1956;
2: L.r. n. 8 del 13 aprile 2007 UNESCO Red Book of endangered language (libro rosso sulle lingue minacciate) Consiglio dEuropa STE n. 148;
3: Approvata a Strasburgo il 25 giugno 2000, entrata in vigore il 01 marzo 1998, sottoscritta dallItalia in data 27 giugno 2000;
4: Art. 6 direttiva comunitaria 92/50 del 18 giugno 1992 e European Charter of Local Self-Government ETS n. 122).
Ovvio che...
...SI!
Negli stati etnici ci si autogoverna meglio!
Sì!
Non nascondo che qualora mi trovassi di fronte alla scheda su cui apporre la croce, mi troverei in imbarazzo, perchè è una decisione difficile, ti responsabilizza sotto tutti i punti di vista e ti può cambiare radicalmente la vita.
Ma è una LIBERAZIONE.
Mi sentirei un po' come un prigioniero che torna in libertà dopo secoli.
Sì perchè fondamentalmente credo in noi Veneti.
Noi Veneti, anche quelli che votano PDL, PD o altro, siamo coscienti di avere una nostra coscienza comune, una nostra cultura, una nostra storia, un nostro modo di pensare.
Ci fidiamo di noi piuttosto che di foresti.
Ovvio che anche fra di noi ci sono le pecore nere, mica siamo perfetti, ma ne siamo coscienti.
...eppoi anche per uno sfizio personale, poter seguire la propria squadra di calcio, rugby, pallacanestro etc. avvolti in una bandiera a cui ci si sente veramente appartenere!
senza alcun dubbio INDIPENDENZA;
la stragrande maggioranza dei veneti
e della loro classe dirigente,
vedrà in questo nuovo e gradito status,
l'occasione per una rinnovata efficienza
amministrativa, istituzionale e in ogni
ambito dei servizi resi al cittadino.
purtroppo per la sue specificità
socio-antropologiche, la stessa stragrande
maggioranza, riterrà del tutto opportuno
e sensato far "ripartire lo sviluppo",
che segnerà la fine degli ultimi
brandelli di territorio, miracolosamente
scampati alla furia devastatrice
delle ultime due generazioni.
io credo che l'indipendenza,
non può prescindere da una profonda
trasformazione culturale di tutte
le genti venete, che dovranno
comprendere come la nuova ricchezza
non dovrà misurarsi nei metri cubi
di cemento e catrame versati nel territorio,
e nemmeno nella ininterrotta
espansione delle attività produttive.
viviamo momenti drammatici,
che non ci consentono continuare
a fare ciò che insensatamente è stato
fatto finora;
la difesa a oltranza di quello che rimane
dell'ambiente ancora integro;
il restauro e la valorizzazione degli innumerevoli
monumenti storici, sedimentati durante secoli
di intelligente gestione del territorio;
il massiccio spostamento di forza lavoro
in ambiti turistici, culturali, della ricerca,
della scuola e di ogni altra attività
di basso impatto ambientale;
il primato della qualità della vita,
rispetto agli obsoleti paradigmi che
mettono al primo posto il guadagno
e l'accumulo di denaro con ogni mezzo,
sono altrettanti punti per realizzare
e dare un senso compiuto, al bisogno
concreto di libertà e indipendenza
del popolo veneto.
Da Veneto mille e poi mille volte SI c'è un però, io non potrei votare perché sono ormai 10 anni che stò in Piemonte, anche se ho già detto a mia moglie che se un giorno tornerà a sventolare il vessillo di San Marco, senza il tricolore, sarò molto tentato dal tornare.
Credo che convenga anche ai foresti che vivono e lavorano onestamente in Veneto votare per l'indipendenza