Proprio l'altro giorno leggevo sul sole 24 oreun interessante articolo che poneva una questione, a mio avviso, fondamentale: quali sono i meccanismi di controllo dell'operato politico, aldilà del voto, fattore influenzabile da molteplici variabili?
L'autore dell'articolo non dava una risposta a questa domanda, ma ha sviluppato un ragionamento intorno ad un altro punto nodale della questione: se esistessero dei meccanismi di controllo dei politici (nel pieno del loro mandato) di pari entità rispetto a quelli atuati in un'azienda privata, probabilmente riduremmo i rischi di politiche scellerate e aumenti incontrollati di spese pubblica, e di conseguenza di deficit.
Larticolo mi ha fatto riflettere. Credo che il vero problema della politica è, evidentemente, che tutti hanno un'opinione e che tutti hanno il pieno diritto di esprimerla e di organizzarsi affinchè le loro opinioni abbiano più ascolto. Premetto che io mi ritengo un liberale, per cui accetto tutto questo, ma alla lunga è uno dei tanti rischi che la democrazia ci pone davanti. Infatti, ciò di cui si ha bisogno non è "più controllo", ma forse un vero e proprio percorso di formazione "specifico" per essere alti funzionari dello stato. Questo modello è ampiamente sviluppato in Francia, grazie all'introduzione dell' ENA. Quasi tutti i dirigenti di partito e le cariche più alte dello stato francese sono il prodotto di quella formazione e di quel tipo di indirizzo tecnico. Ma siamo davvero sicuri che una formazione specifica comporterebbe minori problemi amministrativi? In realtà questo non è un vero e proprio dogma, e va preso con le pinze. Come in tutti i settori (quello della medicina, quello economico, quello scientifico) la preparazione universitaria costituisce la base su cui costruire un solido edificio di esperienza e abilità, ma la differenza tra premi "nobel" e persone comuni è determinata dal grado di studio e approfondimento successivo al periodo di formazione.
Ciò che intendo dire, è che una preparazione specificatamente "politica", che inglobasse tutti gli ambiti nei quali la politica si introduce, avrebbe l'effetto di ridurre drasticamente quelli che sarebbero "i rischi democratici" di avere un governo incapace, o immobile. Ma, ribadisco, questo non sarebbe garanzia assoluta di politiche ottimali e tese a massimizzare le enrgie del paese, le quali dipendono anche dalle capacità dei singoli, ma sarebbe un notevole passo in avanti in questo senso.