Come da titolo, a mio modesto avviso, la guerriglia può essere utile solo per lavorare ai fianchi il nemico, ma in campo aperto non può mai vincere contro un esercito regolare. Infatti quando ha vinto (ad es. nel caso dei movimenti resistenti nella 2GM) c'erano le formidabili armate alleate a dare man forte (forse l'unica eccezione è il caso jugoslavo, dove Tito riuscì a formare un vero e proprio esercito), ma negli altri si va avanti per anni, se non per decenni (i casi sono molti, si potrebbe citare quello colombiano, dove ormai la guerriglia è quasi un costume nazionale) e spesso i guerriglieri ne escono sconfitti. Altro caso in cui i guerrriglieri vincono è quello dello sfaldamento del nemico (come a Cuba, o nell'Etiopia di Menghistu), ma anche in questo caso credo che si vinca per il collasso nemico che non per forza propria. Voi che ne pensate?