Panem et circenses. Presi a calci dall’Italia, ma con gioia

C.v.d., come volevasi dimostrare (chi ha studiato un pò di geometria dovrebbe ricordarselo).
Un secolo fa c’era la tassa sul macinato e bastava aumentare il prezzo del pane per scatenare le sommosse popolari.
Oggi, invece, per farci dimenticare il prezzo del pane, ma soprattutto del petrolio e dei carburanti alle stelle, la distruzione del potere d’acquisto di salari e pensioni e i capibastone della criminalità organizzata (i veri segretari dei partiti che contano), basta una partita di calcio. Anzi, oggi passa tutto, ma proprio tutto, compresa l’ennesima legge-truffa fatta ad personam per chi può, il chavez-berluskaiser re signore e padrone del nostro etere, ora inviolabile in tutto e per tutto (speriamo almeno che la morte se lo porti via un giorno, lui e tutti belzebù maledetti di questo stato parassita).
I campionati europei di calcio finiranno il 29 di giugno, vedremo se dal giorno dopo, da quando forse i camionisti entreranno in sciopero, questa burletta di stato pallonaro reggerà il pressing moda mare estivo del blocco che si preannuncia ben peggiore dell’ultima sfilata autunno-inverno, che forse diede la vera spallata definitiva ai prodi comunisti, prima di Mastella.
Questa volta magari ricominceranno a circolare le tessere del pane e del latte?
O forse già gireranno già per le strade le pattuglie armate dell’esercito?
Sarà allora il caso che i soldati facciano la scorta di benzina, almeno loro, o forse sarà meglio schierare i bersaglieri in bicicletta per umiliare la polizia, forse colpevole di essersi un po’ troppo regionalizzata. Forse oggi un poliziotto veneto è troppo veneto per servire al meglio l’Italia, allora è bene fargli capire chi comanda nello stato di pulcinella e di mussolini, pardon, di bossi e di berlusconi, dove anche pantalone ormai è diventato povero, almeno a giudicare dal livello di reddito spendibile pro-capite, che pone il Veneto al livello dei popoli duosiciliani e dell’Europa ex comunista.
Godetevela pure, tanto dura poco la festa: l’italia la partira vera la sta facendo perdere a tutti.
In primis, al Popolo Veneto. Ci resta solo l’indipendenza, ma in fretta, prima che tutto sia perduto