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Giornalismo di regime
Approvata la "Carta di Roma": passo verso una informazione asservita all'ideologia immigrazionista
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Anche l'Ordine dei Giornalisti, dopo la Federazione nazionale della Stampa, ha approvato la cosiddetta "Carta di Roma", con la quale ci si impegna per una informazione sul fenomeno immigratorio "meno sensazionalistica".
Scopo della Carta [1] è impedire le voci contrarie all'immigrazione di massa e critiche verso specifiche etnie, così come la creazione di un Osservatorio affinchè queste critiche e voci vengano stigmatizzate. Il tutto mascherato come informazione corretta. Tanto per essere chiari, l'equazione immigrazione massificata uguale più criminalità verrà col tempo proibita, ma, state sicuri, nessuno farà alcunchè verso il pregiudizio contrario, ossia immigrati uguale bisognosi e fuggiti da teatri di guerra, o immigrati uguale ricchezza.
Ricordiamoci che la Carta, invocante una maggiore attenzione verso la verità (presunta) dei fatti è approvata nei mesi in cui c'è in atto una campagna mediatica volta all'emergere di una nuova strategia della tensione tra opposti gruppi politici. Dalla campagna mediatica contro Verona, ai fatti del Pigneto (la falsa svastica della giornalista dell'AGI), alla falsa aggressione fascista all'università La Sapienza di Roma, ecc., è tutto un florilegio concertato di fatti presentati sensazionalisticamente e in modo artefatto allo scopo di ingenerare l'odio verso e tra gruppi politici differenti.
Di questo il grosso dei giornalisti italiani sono direttamente responsabili (allo stesso tempo in cui lo furono per l'assassinio del commissario Calabresi, dopo la gogna sull'Espresso, nei primi anni Settanta, o per il sensazionalismo degli anni di Mani Pulite, vero e proprio plotone d'esecuzione esterno alle aule di tribunale).
Il che indica anche quanto gli immigrati, intesi come massa e non come singoli, siano divenuti più importanti dell'ordine sociale. E ciò non deve stupire: coloro, da cui prendono gli ordini il grosso dei giornalisti, non desidera l'ordine, inteso come ordine politico e sociale della Nazione italiana, ma un panorama fluido e caotico, dove solo il forte vince (non necessariamente con un cognome autoctono).
La "Carta di Roma" è un passo verso un nuovo e pericoloso regime. Qualora vengano avviate iniziative per chiedere l'abolizione dell'ordine dei giornalisti (come sembra o sembrava intenzionato a fare Beppe Grillo), noi vi invitiamo a partecipare numerosi e con convinzione.
[1] Carta assai poco pubblicizzata. Un perchè ci sarà...
Dall'articolo "Ordine dei giornalisti approva la Carta di Roma" (Metropoli, 16 giugno 2008):
Il Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti ha approvato all'unanimità il Protocollo deontologico concernente richiedenti asilo, rifugiati, vittime della tratta e migranti denominato “Carta di Roma”. Lo stesso documento - ricordano Ordine e Federazione nazionale della stampa in una nota - era già stato approvato ad aprile dal Consiglio nazionale della Fnsi (il sindacato dei giornalisti).
"Entra così a pieno titolo fra gli strumenti di lavoro del giornalismo italiano - sottolineano ancora Odg e sindacato - il testo che gli organismi rappresentativi della categoria hanno deciso di produrre, anche sulla base delle preoccupazioni espresse dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, dopo che alcune recenti vicende di cronaca hanno mostrato l'esigenza di un'informazione accurata, responsabile, non sensazionalistica".
Nella Carta, che fa perno sul fondamentale criterio deontologico del "rispetto della verità sostanziale dei fatti osservati", si invitano fra l'altro i giornalisti a "adottare termini giuridicamente appropriati", a "evitare la diffusione di informazioni imprecise, sommarie o distorte" e "comportamenti superficiali e non corretti, che possano suscitare allarmi ingiustificati". I soggetti promotori si impegnano ad inserire le tematiche relative all'immigrazione tra gli argomenti trattati nelle attività di formazione dei giornalisti e a istituire un Osservatorio indipendente, d'intesa con istituti universitari e di ricerca e altri organismi, che sottoponga a periodico monitoraggio l'evoluzione del modo di informare su un fenomeno di rilievo crescente.
Ordine dei Giornalisti e Federazione della Stampa ritengono che "la Carta, oggi definitivamente varata, testimoni la consapevolezza con la quale il giornalismo italiano cerca di far fronte alle sue responsabilità civili. Il protocollo verrà presentato in un convegno di studio che si terrà ai primi di luglio".