Risultati da 1 a 6 di 6

Discussione: Per l'INDIPENDENZA

  1. #1
    NAPOLITANIA
    Data Registrazione
    21 Mar 2008
    Messaggi
    305
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Post Per l'INDIPENDENZA

    Io sono certo che molti napolitani non temono l'indipendenza che è sacrosanta per il SUD italia, la Napolitania, la Sicilia o le due Sicilie e dico che siamo pronti per questo passo. Quì appresso, questo post è stato mandato ai governi europei, americano, russo, l'Unione Europea, al Governo di Strasburgo, in tutte le segreterie che gli competono e ogni paio di mesi riparte per lo stesso giro di e-mail. Cosa si può aggiungere o modificare?
    Diritto all'Indipendenza

    I N D I P E N D E N C Y
    Oggi, amici, vi dico di non indugiare oltre, e non disperarsi neanche di fronte alle difficoltà che oggi ci vengono messi dinnanzi. Io voglio, che un giorno la nazione Napolitana si sollevi e faccia valere i propri diritti, e cioè che tutti gli uomini sono stati creati uguali e quindi che non ci sia più emigrazione, ma che ogni meridionale possa trovare il proprio lavoro nel suo territorio come fanno gli italiani del nord. E’ un nostro diritto inalienabile. Io voglio, che un giorno, i nostri figli possano aver la scelta di vivere, lavorare e morire, nelle nostre terre, nelle nostre città, nella felice patria dei nostri avi, che pur combattendo non riuscirono a scrollarsi di dosso le malandrine mani di tiranni antichi e moderni, che hanno ucciso, distrutto e saccheggiato, alla pari dei barbari distruttori dell’Impero Romano, ma non ricordo Unni, Vandali o Goti, che abbiano deportato i propri nemici in lager e poi sciolti nella calce viva, o che per rappresaglia abbiano infierito sulla popolazione inerme, squartando e violentando donne e bambini colpevoli solo di appartenere alla resistenza del popolo invaso. Io voglio, che un giorno persino le organizzazioni internazionali, a iniziare dall’ONU, riconoscano, come gia hanno sottoscritto in più trattati, il diritto costituzionale di un popolo ad esistere, in quanto, gli abitanti del Sud della penisola italica sono un popolo con eguale cultura, storia, religione e vita sociale, e questo ci dà il diritto ad avere un proprio governo, e a proclamarci stato indipendente.
    Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto ad un altro popolo ed assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata ed uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione. Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita , la Libertà , e la ricerca della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità. Certamente, prudenza vorrà che i governi di antica data non siano cambiati per ragioni futili e peregrine; e in conseguenza l'esperienza di sempre ha dimostrato che gli uomini sono disposti a sopportare gli effetti d'un malgoverno finché siano sopportabili, piuttosto che farsi giustizia abolendo le forme cui sono abituati. Ma quando una lunga serie di abusi e di malversazioni, volti invariabilmente a perseguire lo stesso obiettivo, rivela il disegno di ridurre gli uomini all'assolutismo, allora è loro diritto, è loro dovere rovesciare un siffatto governo e provvedere nuove garanzie alla loro sicurezza per l'avvenire.

    Tale è stata la paziente sopportazione del popolo del SUD Italia e tale è la necessità a mutare la sottomissione ai governi dell’attuale stato, che sono stati storia di ripetuti torti e soprusi, tutti diretti a tenere sottomesso il popolo di questo territorio, sin da quando era unito come popolo delle Due sicilie.
    Per dimostrarlo ecco che si sottopongono all'esame di tutti gli uomini imparziali e in buona fede i fatti dei continui governi.
    1. Hanno sempre schivato la necessità di fare leggi per promuovere la vera rinascita economica e sociale, necessarie per le persone del luogo, dopo che dall’invasione senza dichiarazione di guerra del 1860, tutto il territorio in discussione, fu barbaramente razziato, spogliato di ogni risorsa industriale per favorire il nord del paese e tenuto chiusi gli istituti scolastici e università per divulgare l’ignoranza e favorire l’emigrazione fino ad allora sconosciuta a questo popolo. Ed ha costretto i nostri concittadini fatti prigionieri a portare le armi contro il loro paese, i loro conterranei e a diventare carnefici dei loro amici e confratelli, o a cadere uccisi per mano di questi. Scatenando una guerra lunga dieci anni e disprezzando i patrioti legittimisti verso l’opinione pubblica mondiale con l’appellativo di briganti, mentre invece erano loro i tagliatori di teste e squartatori di donne.
    2. Pur avendo questo territorio una popolazione superiore al resto dello stato italiano, hanno fatto in modo sin dall’inizio, che non ci fossero troppi rappresentanti in parlamento, così che sempre in minoranza, non si è mai potuto far valere i diritti del popolo.
    3. Hanno favorito lo sviluppo di un’area del paese(quella del nord), trascurando, volontariamente, i diritti e i bisogni della popolazione meridionale, preoccupandosi solo che potessero arrivare in buone condizioni a lavorare nelle fabbriche stanziate tutte al nord, perchè avevano bisogno di manodopera.
    4. Hanno favorito la nascita della criminalità organizzata(camorra, mafia, ndrangheta, Scu)qualificando noti criminali come funzionari statali, sindaci, governatori, consiglieri, sollevandoli al rango di politici mediante i quali tengono sotto controllo il territorio e lo stesso popolo, stando bene attenti ad ogni segnale di recupero e facendo in modo che non ci sia rinascita popolare. E lì dove i governi locali sono stati ritenuti sciolti per associazione mafiosa, viene a governare un commissario speciale dello stato, così che i governi hanno poteri diretti su questi territori.
    5. Hanno stabilito nuove cariche, tra familiari loro, istituendo nuovi organi d’ufficio e stabilendo nuovi stipendi esagerati solo per generare nuove tasse e balzelli che il popolo, nel suo modo di vivere arrangiandosi e non avendo avuto un lavoro, non riesce a pagare.
    6. Hanno fatto in modo che, non avendo un lavoro e volendo lavorare, i meridionali si dedicassero alla carriera militare o nella Polizia per poter guadagnare uno stipendio, ma con il rischio di morire per le strade o peggio ancora, trovando la morte in terre lontane, quando, è bene che si sappia, un Duosiciliano non ha mai fatto guerra a nessuno essendo pacifico e di spirito allegro.
    7. Con la scusa di faide mafiose, hanno mandato sempre più spesso i militari per le strade delle città del Sud, sovrapponendosi alle autorità locali. Una vera e propria azione coloniale degna del XIX secolo.
    8. Hanno fatto in modo così, di far nascere un certo odio tra le popolazioni del nord e il popolo duosiciliano, il quale è sempre deriso, schernito e soggetto,nel tempo, a maltrattamenti fisici fino ai primi del ‘900 e ora a maltrattamenti psichici.
    9. Hanno fatto in modo che al Sud le tasse sono superiori a quelle del nord, come le quote assicurative, che arrivano anche al 300%. Vita, Libertà, Giustizia e Felicita non sono tutelate nei territori di questo popolo:le Due Sicilie.
    10. Hanno sradicato la nostra radice storica, trasportando al nord tutto ciò che di buono avevamo. Siamo stati derubati in tutti i sensi e soprattutto insegnandoci a scuola delle menzogne per quanto riguarda il risorgimento, manipolando le nostre menti e rendendoci, così, schiavi dell’invenzione del meridionale sporco e nullafacente.
    11. Non hanno ascoltato le grida di aiuto di ognuno di noi che hanno continuato a scrivere ai vari governi e capi di stato, da qualsiasi canale e ultimamente anche via web, ma le mancate risposte e i loro silenziosi comportamenti non trovano eguali tra i monarchi di un tempo, e sono del tutto indegni di un capo di una nazione civile e moderna. Sono di questi governi italici tutte queste e altre azioni, per mezzo delle quali si può definire un tiranno, inadatto a governare un vero popolo libero. Infatti visto che non c’è più niente da rubare al popolo duosiciliano, il peso delle malefatte storiche e dell’incapacità governativa, sta ricadendo anche sui popoli del nord. Dobbiamo perciò, necessariamente rassegnarci alla separazione dal resto dell’Italia e che per diritto internazionale e divino la Napolitania deve essere uno Stato Libero e Indipendente, distaccandosi da Roma capitale d’Italia e che, come tale, ha pieno potere di contrarre alleanze, stabilire commercio e compilare tutti gli altri atti e le cose che gli stati indipendenti possono a buon diritto fare. E in appoggio a questa dichiarazione, con salda fede nella protezione della Divina Provvidenza, reciprocamente impegniamo le nostre vite, i nostri beni e il nostro sacro onore.
    Antonio Iannaccone

  2. #2
    email non funzionante
    Data Registrazione
    04 Apr 2009
    Messaggi
    381
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Principato ti chiedo di mettere in evidenza questa discussione.
    Credo che da questo documento si possa poi con qualche aggiunta tirare fuori la DICHIARAZIONE D' ìINDIPENDENZA.

  3. #3
    email non funzionante
    Data Registrazione
    04 Apr 2009
    Messaggi
    381
     Likes dati
    0
     Like avuti
    1
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Antonio ho pubblicato questo tuo scritto sul mio blog il 24 ottobre 2007

    http://josephepomeo.myblog.it/archiv...ipendenza.html

    e sul mio sito www.epomeo.net alla pagina
    http://www.epomeo.net/O_N011.html

  4. #4
    Forumista
    Data Registrazione
    27 Jul 2010
    Messaggi
    753
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Io non ho paura della parola indipendenza ma credo che non sia il momento di dividerci tra autonomisti e separatisti e pragmaticamente punterei alla "macroregione Napolitana" che poi e' un famoso post del blog di Joseph Epomeo che condividevo al 100%.

    Questa mia posizione nasce soprattutto dall'osservare che partiamo da una situazione molto diversa tra Sicilia e Napolitania, i nostri "cugini" della Trinacria hanno uno statuto autonomo che è stato conquistato con una lotta e col sacrificio di sangue siciliano, e sebbene non venga applicato dal regime coloniale italiano, è per loro un punto di partenza.
    Parlare di ricostruzione del Regno delle Due Sicilie e di ripristinare i confini dal Tronto a Lampedusa , con la situazione attuale secondo il mio modesto parere non ha molto senso, anche se rimane un forte richiamo simbolico per tutti noi ma non e' in grado di attrarre moltissime persone ad oggi ed è visto come nostalgia, vecchiume etc etc... l'esempio del movimento neoborbonico che opera da 15 anni e' esemplare in tal senso.

    Per noi della Napolitania non c'e' niente...e quindi dobbiamo partire con un qualcosa di concreto e forse meno ambizioso ma più pratico, che poi si potrà trasformare nel tempo e decidere pure tra le varie forme di confederazione o unione con la Sicilia, o unione di regioni autonome con la Sicilia e con il Resto dell'Italia.

  5. #5
    NAPOLITANIA
    Data Registrazione
    21 Mar 2008
    Messaggi
    305
     Likes dati
    0
     Like avuti
    0
    Mentioned
    0 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da Joseph Epomeo Visualizza Messaggio
    Antonio ho pubblicato questo tuo scritto sul mio blog il 24 ottobre 2007

    http://josephepomeo.myblog.it/archiv...ipendenza.html

    e sul mio sito www.epomeo.net alla pagina
    http://www.epomeo.net/O_N011.html
    Si Jo, ricordo che con qualche battuta subito ci capimmo al volo e devo aggiungere che è stato apprezzato e fatto conoscere anche da Cuono, dal marchese Moccia di MonteMalo ed alcuni mesi fà il mio amico Antonio Pagano l'ha pubblicato sulla rivista Due Sicilie e sul suo forum, oltre ad essere postato su altri blog amici.
    Ma penso che forse sono andato troppo oltre alla linea dove ci siamo arenati e ci vuole ancora altro tempo(che non abbiamo) per raggiungere la comprensione del testo; comunque io non sono egocentrico, per me possiamo pure cancellare tutto e riscriverlo mettendo ognuno qualcosa del suo pensiero, che è poi quello che volevo fare; volete andare a Roma, come diceva poc'anzi Nando Dicè, benissimo io salgo lo stesso sul treno con voi, perchè l'importante è partire, altrimenti se ci soffermiamo a ragionare su quale deve essere la nostra meta, finiremo solo con un nulla di fatto.

    Mi fa piacere che brigante65 abbia parlato di non dividerci tra autonomisti e separatisti, ma vorrei ricordare che non si può arrivare ad una indipendenza senza prima raggiunta un'autonomia anche se momentanea, perchè attraverso questo passaggio si definiscono degli accordi con il governo centrale che poi passeranno ad essere trattati dal governo indipendentista e non esisterebbe nessun governo senza una macroregione autonoma; detto questo vediamo che il primo tratto di strada da fare è uguale sia che siamo indipendentisti che autonomisti, poi si vedrà.
    Per quanto riguarda le Due Sicilie il concetto è troppo complicato, esaminando la situazione si nota che in Sicilia dove c'è di più una forte idea indipendentista sono divisi anche in presenza di una identità che noi del continente ce la sogniamo; è appunto per questo che si stà lavorando per far risvegliare quell'identità napolitana perduta nel tempo, una identità popolare che collega chi è abruzzese al calabrese, pugliese al campano, molisano al lucano; una forte identità come questa associata a quella siciliana(ristabilita), potrebbe dare luogo a quello stato federale a cui sotto sotto tutti noi aspiriamo; è un lavoro lungo, ma costruttivo.

    Comunque desidero che deste un occhiata alla scritta in blu nell'ultima parte in grassetto che non è altro che una piccola parte della dichiarazione d'indipendenza Americana in cui si evidenzia il DIRITTO e il DOVERE di un popolo a costruirsi un futuro in modo del tutto INDIPENDENTE.
    E noi napolitani siamo un popolo.

  6. #6
    Redskin
    Data Registrazione
    05 Oct 2009
    Località
    Puteolano a Roma
    Messaggi
    2,036
     Likes dati
    54
     Like avuti
    27
    Mentioned
    26 Post(s)
    Tagged
    0 Thread(s)

    Predefinito

    Citazione Originariamente Scritto da brigante65 Visualizza Messaggio
    Io non ho paura della parola indipendenza ma credo che non sia il momento di dividerci tra autonomisti e separatisti e pragmaticamente punterei alla "macroregione Napolitana" che poi e' un famoso post del blog di Joseph Epomeo che condividevo al 100%.

    Questa mia posizione nasce soprattutto dall'osservare che partiamo da una situazione molto diversa tra Sicilia e Napolitania, i nostri "cugini" della Trinacria hanno uno statuto autonomo che è stato conquistato con una lotta e col sacrificio di sangue siciliano, e sebbene non venga applicato dal regime coloniale italiano, è per loro un punto di partenza.
    Parlare di ricostruzione del Regno delle Due Sicilie e di ripristinare i confini dal Tronto a Lampedusa , con la situazione attuale secondo il mio modesto parere non ha molto senso, anche se rimane un forte richiamo simbolico per tutti noi ma non e' in grado di attrarre moltissime persone ad oggi ed è visto come nostalgia, vecchiume etc etc... l'esempio del movimento neoborbonico che opera da 15 anni e' esemplare in tal senso.

    Per noi della Napolitania non c'e' niente...e quindi dobbiamo partire con un qualcosa di concreto e forse meno ambizioso ma più pratico, che poi si potrà trasformare nel tempo e decidere pure tra le varie forme di confederazione o unione con la Sicilia, o unione di regioni autonome con la Sicilia e con il Resto dell'Italia.
    Concordo con quanto dici, io sostengo le stesse cose. Però se vediamo la Lega Nord, che nasce separatista ma in realtà è sempre stata federalista, possiamo notare come le due anime non solo possano stare insieme, ma addirittura essere complementari. Io credo che il nascituro Partito unitario meridionalista dovrà proporre una federazione indipendente dei popoli meridionali, partendo dall'indipendenza della Sicilia e dalla autonomia per il meridione continentale. Quindi: un pò separatisti, un pò autonomisti. Il fine ultimo, comunque, deve sempre essere l'Indipendenza.

 

 

Discussioni Simili

  1. Risposte: 96
    Ultimo Messaggio: 22-05-13, 20:22
  2. Risposte: 18
    Ultimo Messaggio: 23-02-13, 21:24
  3. Risposte: 13
    Ultimo Messaggio: 17-02-13, 11:04
  4. Indipendenza Bancaria = Indipendenza Politica
    Di Aresti nel forum Sardegna - Sardìnnia
    Risposte: 6
    Ultimo Messaggio: 18-10-07, 14:10
  5. indipendenza, ma cos'è ?
    Di Princ.Citeriore (POL) nel forum Regno delle Due Sicilie
    Risposte: 22
    Ultimo Messaggio: 20-06-07, 08:25

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •  
[Rilevato AdBlock]

Per accedere ai contenuti di questo Forum con AdBlock attivato
devi registrarti gratuitamente ed eseguire il login al Forum.

Per registrarti, disattiva temporaneamente l'AdBlock e dopo aver
fatto il login potrai riattivarlo senza problemi.

Se non ti interessa registrarti, puoi sempre accedere ai contenuti disattivando AdBlock per questo sito