La Spagna ha sfatato il tabù. Dopo piu di ottanta anni la nazionale iberica batte gli azzurri nella fasi finali dei tornei internazionali e ci rispedisce a casa. Il confronto tra gli spagnoli e gli italiani è stato serrato, duro e abbastanza equilibrato ma alla fine han prevalso loro. Ma qui non si sta parlando piu di calcio, si parla di economia, di “sistema paese”. Ebbene si, è di oggi la notizia che l’Italia è stata definitivamente superata dalla Spagna nella classifica europea del Pil pro capite. Nella speciale graduatoria della ricchezza prodotta da ogni cittadino, considerata pari a 100 la media Ue, noi passiamo da 103 a 101 mentre la nazione guidata da Zapatero cresce da 105 a 107. Sopra di noi anche Gran Bretagna, Francia e Germania.
Italiani e spagnoli sono molto simili. Entrambi sono allegri, solari, rifuggono dalla freddezza nordica e si perdono nella sensualità tutta latina. Entrambi han sopportato una lunga dittatura. La nostra durata venti anni, la loro quaranta. Anche il mondo del piccolo schermo è abbastanza simile e storicamente la Tve, tv di stato spagnola, riadattava dei format prodotti dalla nostra tv pubblica. Somiglianze che proseguono nella emittenza privata. Noi abbiamo l’impero mediatico berlusconiano incentrato su Canale 5. Loro hanno TeleCinco, tv privata di proprietà del nostro presidente del Consiglio.
Ma ora arrivano le differenze, o meglio i numerosi “sorpassi” che abbiamo subito dagli iberici. Nel Turismo ad esempio, una delle piu grandi ricchezze che il Bel Paese ha in dote, la Spagna ci ha superato da almeno 10-15 anni. Se negli anni 70 l’Italia deteneva la leadership del turismo, al momento la Spagna è il secondo paese piu visitato mentre noi siamo scesi al quinto, surclassati lo scorso anno anche dalla Cina.
Se quindi l’economia segna un punto a favore di Zapatero e soci anche dal punto di vista della “maturità” sociale e nei diritti civili gli Spagnoli prendono il largo nei nostri confronti. Pur essendo due popoli visceralmente cattolici, loro hanno diritti certi per le coppie di fatto e non solo. I nostri diritti invece li stabilisce il Papa.
Per quanto riguarda l’informazione la Spagna di Zapatero ha “liberato” la tv Pubblica dal controllo della politica ed ha favorito una liberalizzazione del mercato televisivo privato, da noi esistono le tv del Premier e la tv pubblica ostaggio della maggioranza di turno.
Insomma, la nostra ultima speranza di superiorità era legata al mondo del pallone. Da ieri anche questa certezza è crollata e mentre l’Italia calcistica e non si avvia ad un lento ed inesorabile declino, la giovane Spagna prosegue il suo cammino verso una crescita sempre piu consolidata.
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