Esiste un filo conduttore che lega a se gli eventi che si sono susseguiti durante la storia repubblicana di questo paese. Un filo che intreccia in modo insestricabile malgoverno, malcostume, stragi, connivenze occulte, corruzione e si stringe attorno alla storia di quasi tutti i partiti che hanno partecipato alla vita politica ed alla spartizione del potere in Italia.
La caduta del regime fascista non portò all'auspicato crollo del sistemi di potere che avevano contribuito ad alimentarlo. Con Mussolini scomparve solo un'impalcatura di facciata e la mancanza di una completa e vera epurazione, consentì ai partiti della nuova era di innestarsi presto sul tronco malato che aveva generato il fascismo.
La strage di Portella delle Ginestre chiarì subito ed in modo inequivocabile qual'erano i modi di fare dei nuovi padroni del paese e dopo di essa ne arrivarono altre, accompagnate dai nomi di coloro che la storia e gli storici non hanno mai più saputo condannare. Gli italiani che dopo la Liberazione chiedevano libertà, uguaglianza e solidarietà, si ritrovarono ad essere guidati da una schiera ancora più folta di ras locali, scribacchini, chierichetti e finti mangiapreti, uomini d'apparato servi degli stranieri, vampiri e leccapiedi di tutte le risme.
E' necessaria ancora oggi, dopo così tanto tempo, una buona dose di coraggio per trattare questi temi; un coraggio che a noi neoazionisti non è mai mancato quando senza alcun timore abbiamo indicato nella Democrazia cristiana, la causa principale dei drammi che hanno lacerato e continuano a lacerare il corpo straziato di questo stato.
L'invasività del male democristiano ha contaminato, abbruttito, asservito tutti i gangli vitali della nazione, appoggiandosi di volta in volta a tutti i soggetti che in qualche modo potevano essere utili alla perpetuazione del suo predominio. Ferruccio Parri, fu la prima vittima illustre di queste manovre proprio a causa del suo carattere schivo ed incorruttibile e dopo di lui fu la volta del Partito d'Azione e della sua visione etica e morale della società che in nessun modo si poteva conciliare con i metodi, le ambizioni e le aspettative, della nuova classe dirigente.
La Democrazia cristiana mise in atto una spietata e subdola manovra di annichilimento degli avversari attravverso anatemi o cooptazioni che trasformarono gli altri partiti (escluso il P.C.I.) in vassalli.
Nella sua orbita di influenza e controllo entrarono uno dopo l'altro i liberali, i repubblicani, i socialdemocratici fino ad arrivare ai socialisti e per un soffio anche i comunisti. Quale può essere il futuro di un paese con una siffatta realtà politica? Chi si opporrebbe alle nefandezze di un potente quando ci si siede (o si vorrebbe sedere) senza pudore alla tavola da lui stesso imbandita?
Dove fu l'opposizione morale in grado di ribellarsi allo sfacelo di una politica nata solo con lo scopo di spremere l'anima e le tasche del paese intero?
Oggi si odono altri nomi, si vedono altri simboli, ma quanto è davvero cambiato da quel modo di fare e di intendere la politica?
Basterebbe una lieve scalfitura della crosta per accorgersi che dietro i nuovi paraventi, le moderne maschere dell'era tecnologica si nascondono gli stessi volti o quelli degli eredi di quella genie che ha abusato e violentato l'intera nazione.
Chi sono i Prodi, i Veltroni, i Berlusconi, i nuovi governanti di oggi, se non i leccapiedi dei potenti di ieri? E qual'è la loro vera missione se non quella di riverniciare e tenere in piedi una casa che non è mai veramente crollata?
Quali differenze sostanziali vi possono essere in soggetti che sono le ramificazioni di un medesimo albero?
Chi dobbiamo temere di più Berlusconi e i suoi interessi o le incomprensibili e nefaste decisioni dell'ormai traballante segretario del PD?
Il veltrusconismo non è l'inciucio, è un modo di essere e di intendere una politica asservita alle esigenze ed alle ambizioni di pochi, che sporca e contamina tutto quello che tocca...
Il veltrusconismo è il partito unico che se non può asservire gli altri li distrugge...