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  1. #1
    RICERCATORE
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    Predefinito Alessandra Mussolini Presidente Commissione Bicamerale Per Infanzia

    e vai..Silvio paga..

    Elezione ALESSANDRA MUSSOLINI PRESIDENTE COMMISSIONE BICAMERALE PER INFANZIA Roma, 25 giu. (Apcom) - Alessandra Mussolini, segretario di Azione sociale e deputata Pdl, è stata eletta oggi Presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia, organo bicamerale. L'elezione, andata a vuoto la scorsa settimana, è avvenuta oggi: la Commissione era convocata alle 13,30 proprio per la costituzione dell'Ufficio di presidenza.

  2. #2
    FN Abruzzo
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    così almeno si spenderà per la sua battaglia fondamentale: il latte in polvere

  3. #3
    Pasdar
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    Ottimo.
    E' una poltrona tutto sommato rilevante.
    «Non ti fidar di me se il cuor ti manca».

    Identità; Comunità; Partecipazione.

  4. #4
    Beffo la morte e ghigno
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    Citazione Originariamente Scritto da GABRIELS Visualizza Messaggio
    e vai..Silvio paga..

  5. #5
    email non funzionante
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    infatti lei era proprio una bella bambina...

  6. #6
    TORINO E' GRANATA
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    BOUGIA NEN autentico, cioè come per l'Esercito Piemontese, io NON ARRETRO MAI !!
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    Citazione Originariamente Scritto da Staiano Visualizza Messaggio
    infatti lei era proprio una bella bambina...
    ancora adesso non scherza...

  7. #7
    Vi tengo d'occhio
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    Citazione Originariamente Scritto da Rinaldo Visualizza Messaggio
    così almeno si spenderà per la sua battaglia fondamentale: il latte in polvere

    Informati su quanto costa il latte in polvere- per esempio "Humana"- e poi sappimi dire se è giusto che una casa farmaceutica speculi su un alimento di primaria necessità. Sarà anche un "piccolo problema", ma se qualcuno comincia a metterlo in evidenza si crea un effetto domino che andrebbe inevitabilmente a ricollegarsi con il caro medicine.La Mussolini ha abbastanza carattere per farsi carico di queste problematiche.

  8. #8
    FN Abruzzo
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    Citazione Originariamente Scritto da odal61 Visualizza Messaggio
    Informati su quanto costa il latte in polvere- per esempio "Humana"- e poi sappimi dire se è giusto che una casa farmaceutica speculi su un alimento di primaria necessità. Sarà anche un "piccolo problema", ma se qualcuno comincia a metterlo in evidenza si crea un effetto domino che andrebbe inevitabilmente a ricollegarsi con il caro medicine.La Mussolini ha abbastanza carattere per farsi carico di queste problematiche.
    Conosco i costi del latte in polvere, infatti non è mia intenzione sminuire il problema, è solo che dalla diretta erede dell' uomo della provvidenza ci saremmo aspettati qualche attenzione in più sullo Sato Sociale ad esempio. Il femminismo becero lasciamolo alla sinistra, credo che una Nazione in declino sociale e morale abbia bisogno di ben altro.
    Effetto domino con il caro medicine? non dirlo neanche per scherzo: le case farmaceutiche rappresentano lobby impenetrabili, non sarà il latte in polvere a risolvere il problema

  9. #9
    Vi tengo d'occhio
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    Citazione Originariamente Scritto da Rinaldo Visualizza Messaggio
    Conosco i costi del latte in polvere, infatti non è mia intenzione sminuire il problema, è solo che dalla diretta erede dell' uomo della provvidenza ci saremmo aspettati qualche attenzione in più sullo Sato Sociale ad esempio. Il femminismo becero lasciamolo alla sinistra, credo che una Nazione in declino sociale e morale abbia bisogno di ben altro.
    Effetto domino con il caro medicine? non dirlo neanche per scherzo: le case farmaceutiche rappresentano lobby impenetrabili, non sarà il latte in polvere a risolvere il problema
    Se le hanno assegnato la commissione infanzia......Detto questo,credo che anche in un simile ambito si possa fare qualcosa per il sociale. Anch'io credo che il potere delle case farmaceutiche sia difficile da smantellare,ma una continua sensibilizzazione dell'opinione pubblica ,su tale tema, non è una cosa negativa, come non sarebbe male mettere in risalto che la Coop, notoriamente di sinistra, vende medicine all'interno dei propri supermercati.Un altro tentacolo della piovra comunista su un settore che produce denaro sulle spalle della popolazione.

  10. #10
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    Citazione Originariamente Scritto da odal61 Visualizza Messaggio
    Se le hanno assegnato la commissione infanzia......Detto questo,credo che anche in un simile ambito si possa fare qualcosa per il sociale. Anch'io credo che il potere delle case farmaceutiche sia difficile da smantellare,ma una continua sensibilizzazione dell'opinione pubblica ,su tale tema, non è una cosa negativa, come non sarebbe male mettere in risalto che la Coop, notoriamente di sinistra, vende medicine all'interno dei propri supermercati.Un altro tentacolo della piovra comunista su un settore che produce denaro sulle spalle della popolazione.
    Io credo e spero che, proprio da un simile ambito, si possa e si deva far MOLTO per il sociale. I nostri figli sono costretti a vedere, ogni giorno miriadi di "seminudi" che mercificano il loro corpo e la "dignità umana" a scopo di lucro, i nostri figli non possono più scorrazzare nei parchi senza il rischio d'imbattersi in "siringhe", i nostri figli vengono affidati, spesso, alle cure di "educatori" che, quando capitano le disgrazie, risultano essere alcolizzati cronici o tossicodipendenti, la famiglia, spesso per ragioni puramente e drammaticamente economiche è costretta a delegare ad altri l'educazione dei propri figli.....leggetevi, intanto questo:
    http://www.tempi.it/interni/001049-u...agola#comments

    05 Maggio 2008
    Un innocuo sapore di fragola
    Il sesso chiedi e gusta spiegato ai ragazzini delle scuole medie coi soldi del contribuente. Tra esempi con Rocco Siffredi, scrupoli sulle dimensioni, vagine di plastica e risposte di gomma
    di Rodolfo Casadei
    Strano posto, il territorio della provincia di Milano: se in una famiglia a una bambina capita di ritrovarsi sotto il banco a scuola un disegno pornografico con annessa legenda secondo la quale lei fa sesso a pagamento con suo fratello, quei genitori si vedranno portare via i figli perché non hanno esercitato a dovere la loro responsabilità di adulti. Se invece altri adulti insegnano a dei ragazzini di 13-14 anni come si pratica il sesso orale, spiegano che in caso di gravidanza possono ricorrere all’aborto senza parlare coi loro genitori o che l’età giusta per avere i primi rapporti sessuali è 15-16 anni, a questi adulti non succederà niente di male, anzi: lo Stato li pagherà per il loro lavoro, perché quello che stanno facendo si chiama, proprio così, “educazione sessuale”.
    Per carità di patria non facciamo il nome delle scuole. Ma quello della zona sì: la zona 9 di Milano. Lì da alcuni anni nelle scuole medie inferiori viene portato, previa approvazione del singolo istituto su proposta di qualche commissione di docenti, un Progetto di educazione all’affettività dove ai ragazzini viene spiegato tutto ma proprio tutto, tranne l’affettività. Il progetto non è farina del sacco degli insegnanti (benché i lavori delle commissioni, 20 ore all’anno, siano retribuiti a 18-20 euro all’ora coi soldi del fondo di istituto), ma è calato dall’alto dall’Asl locale. Diciamo calato dall’alto perché è difficile definire diversamente un progetto che gli esperti dell’Asl presentano agli insegnanti della commissione che si è rivolta a loro nei seguenti termini: i contenuti sono quelli che vengono esposti e sono insindacabili, non si possono modificare o integrare, si può solo prendere o lasciare; durante le lezioni di dottoresse e psicologi loro, gli insegnanti, dovranno stare fuori dalla porta, affinché i ragazzi siano più liberi di esprimersi; da quest’anno il progetto, che è finanziato all’Asl dalla Regione (le scuole non devono pagare niente), va approvato e attuato non più su base annuale ma triennale: bisogna legarsi mani e piedi per tre anni a quello che l’Asl decide di fare.
    Naturalmente le responsabili del progetto invitano anche i genitori dei ragazzi a un incontro di un’ora per presentare loro il lavoro che faranno coi figlioli. Ma pare che tacciano almeno un paio di circostanze: per esempio quella che gli insegnanti sono tassativamente esclusi dalla partecipazione alle lezioni; e per esempio quella che fra le informazioni trasmesse ai ragazzi c’è pure il fatto che possono rivolgersi ai servizi sanitari per interrompere un’eventuale gravidanza senza parlarne coi genitori. Un argomento fieramente dibattuto nei faccia a faccia con gli insegnanti, alcuni dei quali avrebbero obiettato che dire a un 13-14enne che ha facoltà di decidere di abortire senza nessun riferimento all’autorità dei genitori non è propriamente educativo. Significa investirlo di un senso di onnipotenza negativo per la sua crescita e per chi gli sta intorno. Ma quelli della Asl hanno replicato che la legge 194 prevede tale facoltà, che è loro compito informare in maniera completa ed esaustiva i ragazzi, in quanto non è automatico che alle medie superiori verranno correttamente informati, e perché il problema potrebbe presentarsi. La nuda informazione, senza interferenze da parte di giudizi di valore su cosa è giusto o sbagliato, bello o brutto. Tranne uno: che bisogna fare il possibile per evitare di contrarre malattie o gravidanze indesiderate.

    Penna, quaderno e profilattico
    Questa è la filosofia del Progetto educazione all’affettività. Gli insegnanti non sono ammessi ai corsi, ma i ragazzini parlano, e raccontano come si svolgono le lezioni. Lo spunto è dato dalle loro domande, raccolte per iscritto e in forma anonima in classe prima dell’incontro con la ginecologa. Costei parte dal singolo interrogativo per sviscerare l’intera materia. C’è sempre qualche curiosità circa il sesso orale, che dà la stura a spiegazioni dettagliate sui profilattici: «Per il sesso orale si usano preservativi al gusto di frutta», si sentono dire gli allibiti 13enni, «per il rapporto anale serve un preservativo più resistente, per i rapporti vaginali ne basta uno normale».
    I profilattici fanno parte dei sussidi didattici, così come un pene e una vagina artificiali, che vengono fatti passare fra le mani di ragazzi e ragazze. A volte vengono invitati loro stessi ad applicare il coso di gomma sull’organo maschile, a volte fa tutto l’esperta della Asl. «A me non è piaciuto vedere la signora che continuava ad allungare il preservativo e poi ci ficcava le mani dentro», commenta un ragazzino.
    Una delle ossessioni degli adolescenti maschi, si sa, è la misura del membro: nelle domande l’argomento torna spesso. «Cosa succede se il membro maschile è molto lungo?», diceva per esempio una domanda. Risposta: «Non succede nulla, la profondità della vagina è sette centimetri, più in là non si va. Anche Rocco Siffredi ha a disposizione solo quello spazio». L’aver evocato il Rocco nazionale ha indotto domande improvvisate sull’argomento: ma come fanno i pornoattori a fare quello che fanno? E per di più senza il profilattico che voi ci state caldamente consigliando? Risposta: «Quello che vedete al cinema è un montaggio di immagini. Nessun rapporto dura così a lungo come fanno vedere. E l’eiaculazione avviene sempre fuori dalla vagina». Un tempo c’era chi bigiava la scuola per frequentare cinema a luci rosse, adesso non c’è più bisogno: vai a lezione ed è quasi la stessa cosa.
    Non tutti riferiscono le stesse cose. Secondo alcuni ragazzi il linguaggio è sempre scientifico e rigoroso, secondo altri «non abbiamo mai sentito dire tante parolacce da degli adulti come quel giorno». Le informazioni legali sul diritto all’interruzione di gravidanza non sono state sempre comunicate come era stato preannunciato agli insegnanti, ma solo dicendo che si può legalmente abortire nei primi tre mesi. Ma il paradigma generale è chiaro: dietro l’abito di una comunicazione puramente informativa su base scientifica e legale viene lasciata passare l’idea che in materia di sesso ognuno/a può fare quel che gli/le viene in mente senza porsi domande, se non circa le probabilità di beccarsi una malattia o una gravidanza non desiderata. Nessuno spiega ai ragazzi che quello che si vede nei film non è il modo giusto di vivere la sessualità. Nessuno gli racconta che il sesso è qualcosa di molto più affascinante e complicato di un meccanismo messo in moto da curiosità pruriginose. Sperma e gomma, gomma e sperma: nient’altro.

    Rodolfo Casadei
    www.tempi.it/blog/rodolfo

    ed ora credete, veramente, che sia un semplice "qualcosa" quello che si può e si dovrebbe fare?

 

 
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