e ma scusa allora non facciamoli nemmeno i processi. nella fattispecie non è che un giudice si è svegliato la mattina e ha pensato di fare un processo a berlusconi, è stato lo stesso mills a dire nero su bianco in una lettera fatta pervenire al suo consulente legale, di aver taciuto sulle vicende di berlusconi.
Mi sembra ovvio che sia partito un processo, poi io nn condanno a priori berlusconi, però mi sembra giusto che la giustizia faccia il suo corso e non mi rassicura una legge che blocca paccate di processi anche di grave entità.
questo è il mio pensiero. ciao
della serie DA CHE PULPITO:
Mancino, vicepresidente del CSM, è noto ai più per essere stato al governo quando assassinarono Falcone e Borsellino, ma anche per la famigerata legge che porta il suo nome, e che si fa beffe dell'art. 21 della Costituzione e dell'art. 12 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, laddove recitano che "Tutti hanno il diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto, e con ogni altro mezzo".
Premesso che il pensiero, QUALUNQUE pansiero, espresso in termini civili e non violenti nè impositivi, può essere espresso, qualcuno degli illuminati mi dica dov'era il CSM quando uscì la Legge mancino che, di fatto, proibisce pensieri politicamente scorretti per decreto.
Complimenti! Molto "costituzionale"...
Ricordo un bellissimo articolo di massimo Fini sull'argomento: "Voglio essere libero di fare il naziskin".
E, proprio oggi, una stupenda risposta di Granzotto su il Giornale, ad un lettore che tocca - per altre vie - l'argomento "libertà di pensiero".
Altro che anticostituzionalità del decreto attuale! Ma questi, se una legge la fa Berlusconi, fosse anche quella che stabilisce che al cesso si deve usare la carta e non le mani, avranno sempre da ridire.
Premesso che la sua posizione è precaria cmq, perchè condannato o no, la gente lo vede alla stesso modo.. Noi perchè lo riteniamo cmq colpevole e voi perchè lo ritenete cmq innocente... Non capisco il nesso tra i suoi problemi, giusti o sbagliati che siano, e fermare il processo agli stupratori...
Perchè, se il problema è quello, non farsi una legge ad hoc che non faccia altri danni? Tanto ormai ha ammesso che il problema è il suo..
aggiungo, caro dottore, che questi cojones che si pasciano di pane e repubblica non capiscono neanche ciò che è scritto tra le righe delle loro bibbie. altrimenti avrebbero capiro che il padrone - tessera numero 1 - ha imposto ai suoi servitori di darci sotto parecchio con questa buriana montata ad arte della legge cosidetta salvapremier non perchè gli interessi particolarmente la sorte giudiziaria di Silvio ma perchè in realtà quella legge lo ostacolerebbe nello sviluppo delle trame intrecciate che vedrebbero coinvolto Geronzi: è lì dove de benedetti vuole arrivare. leggere gli editoriali di giannini per credere.
sinistri, astenersi da commenti, tanto non capite una mazza di queste cose.
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A fool and his money can throw one hell of a party.
La carica dei 789
Un problema per il Paese ancor prima che per Berlusconi
Vai a capire chi sia davvero a rischio di incostituzionalità, se una legge di cui discute il Parlamento o il comportamento di alcuni membri del Csm. Che, stando a quanto detto dal vicepresidente Nicola Mancino, non sarebbe esemplare. Tanto che, al termine dell'assemblea plenaria di Piazza dei Marescialli, il vicepresidente Mancino si è lanciato in una lezione di diritto costituzionale: "Il Csm si esprime mediante atti collegiali. Finché non sono posti all'ordine del giorno, discussi e votati, vanno considerati tamquam non esset". Al contrario, grazie ad una fidata corrispondenza giornalistica, esisterebbe solo ciò che, in quanto tale, non esisterebbe affatto.
Ecco la condizione disperata in cui siamo arrivati e di cui il Capo dello Stato mostra piena consapevolezza: l'organismo che pure dovrebbe sovrintendere con il suo parere alla correttezza della prassi costituzionale, è il primo a venire meno alla stessa. Da qui la giusta amarezza del presidente Napolitano e la stessa minaccia di dimissioni del vicepresidente Mancino.
Ecco in nuce il conflitto istituzionale, l'ampiezza della sua portata, la crisi che presenta, ben al di là di quelli che possono essere gli sfoghi del premier. Perché di fatto la costituzione materiale del Paese è già cambiata, e forse al Csm sfuggono questi anni di trasformazioni profonde, dove i principali schieramenti politici concorrenti - e poi i due principali partiti concorrenti - si sono messi d'accordo per introdurre surrettiziamente l'elezione diretta del premier, modificando di fatto il ruolo del Parlamento assegnato dalla Costituzione. E senza i necessari contropoteri, tanto che lo stesso Capo dello Stato è oggi più debole e giustamente sconsiglia lo scontro aperto con chi è forte invece, così nettamente, dell'investitura popolare.
Il Capo dello Stato dimostra responsabilità, il vicepresidente del Csm altrettanta, disposto ad offrirsi di pagare per errori non suoi. Alcuni giudici no. Fughe di notizie, indiscrezioni, pubblici appelli di magistrati non aiutano la formazione di un clima sereno nel paese; e non ci si può stupire se poi chi ha responsabilità politiche si sente in dovere di una controffensiva. Possono dispiacere i toni usati dal presidente del Consiglio, si può discutere dell'inopportunità della sede - alla Confesercenti ci si aspetta che siano i temi economici a prevalere - ma nella sostanza Berlusconi ha ragione. 789 magistrati che indagano su di lui non sono un problema della sua persona, sono un problema del paese, un problema della magistratura italiana, un problema che bisogna preoccuparsi di risolvere una volta per tutte e con la sufficiente determinazione.
L'opposizione dovrebbe essere solidale con il presidente del Consiglio in questi frangenti: è abnorme l'impianto accusatorio che gli si rivolge contro ed è interesse dell'opposizione ottenere una vittoria "politica" contro il suo avversario e non confidare in una manovra giudiziaria. Già nel ‘94 si provò ad usare quest'arma per vincere politicamente: ma ci si dovrebbe ricordare di un tale miserando fallimento.
Roma, 26 giugno 2008
tratt da http://www.nuvolarossa.org/modules/n...p?storyid=5095
Hai colto esattamente nel segno. Tanto che basta ricordarsi anche che la bordata più pesante contro Travaglio per le sue sparate contro Schifani gli arrivò proprio dalle pagine di Repubblica, in quell'editoriale di D'Avanzo che per primo tirò fuori la storia delle frequentazioni di Travaglio di marescialli e fattori discutibili laggiù in quella Sicilia così mafiosa..................
Il porcello tessera n° 1 come lo chiami tu, ha preparato sapientemente i suoi piani......ma intanto i sinistrati continuano al dare addosso al Berluscone.....beati cogliones.