D'Alema rilancia l'alleanza con la sinistra

[Lavrentij]

Sassata n° 4

di Ramon Mantovani

su redazione del 28/06/2008


Oggi la lettura dei giornali provoca stati di agitazione. Ho letto (fonte Liberazione) che si sono riuniti, chiamati dal crs, un folto numero di esponenti della sinistra. Ecco un elenco parziale: Alfonso Gianni, Roberto Musacchio, Patrizia Sentinelli, Elettra Deiana, Maria Luisa Boccia, Ida Dominijanni, Goffredo Bettini, Pierluigi Bersani, Massimo D'Alema, Gianni Cuperlo, Fabio Mussi, Pietro Folena, Famiano Crucianelli, Carla Ravaioli, Sandro Curzi, Miriam Mafai, Beppe Vacca, Alfredo Reichlin, Aldo Bonomi, Mauro Calise.
Insomma il nuovo che avanza!
Il relatore Mario Tronti ha detto: "la sinistra deve tornare ad essere una forza che conti" (questo il titolo dell'articolo di Anubi D'Avossa Lussurgiu). E dopo aver sostenuto che bisogna "chiudere il dopo 89, superare la diaspora che ha diviso la sinistra a partire da quella data e ricomporla unitariamente, in grande, in avanti" ha concluso che il dubbio è se "fare un grande partito della sinistra o un partito della grande sinistra".
C'è bisogno di commentare?
Claudio Fava (nuovo LEADER di Sinistra Democratica secondo la didascalia della foto pubblicata da Liberazione) lancia la Costituente della Sinistra e critica il PD per l'idea di autosufficienza.
Che vorrà dire?
Veltroni ascoltava in prima fila, seduto fra Vendola e Occhetto. L'articolo non specificava chi era seduto alla sinistra di chi. Ma Veltroni era al centro.
Sul Corriere della Sera ed altri quotidiani pagine e pagine sulla svolta (?) a destra di Barack Obama.
Dopo aver minacciato la guerra contro l'Iran ed aver proposto Gerusalemme capitale d'Israele adesso insiste per la pena di morte. Su Liberazione neanche una riga. Siamo ancora fermi al tifo che faceva Sansonetti per Obama?

http://www.esserecomunisti.it/index....Articolo=24268

[Lavrentij]

D'Alema rilancia l'alleanza con la sinistra
Red., 27 giugno 2008, 16:47

Politica Prove tecniche di un nuovo dialogo tra il Pd e la Sinistra dopo la sconfitta elettorale. Ci provano Massimo D'Alema e Pierluigi Bersani con molti esponenti dell'ex Sinistra Arcobaleno per un'analisi della sconfitta elettorale promossa dalla fondazione Ingrao, il Centro studi e iniziative per la Riforma dello Stato



C'è una folla nel centro studi del Crs. Con Tronti a fare da padrone di casa c'è D'Alema e Bersani, ma anche Goffredo Bettini, molti esponenti di Prc, Alfonso Gianni, Sandro Curzi, Pietro Folena, Elettra Deiana, esponenti di Sd, Fabio Mussi, Titti Di Salvo e dell'Associazione "Sinistra per il paese" Famiano Crucianelli, presenti anche Gianni Cuperlo, Alfredo Reichlin e Miriam Mafai. Atteso anche Fausto Bertinotti, che ha inviato un messaggio di scuse per la sua assenza.
Il dibattito prende spunto dalla relazione di Mario Tronti e dalle 'undici tesi dopo lo tsunami' elaborate dall'associazione, che si concludono con un invito a riorganizzare il "grande campo della sinistra", senza diventare "un'altra cosa". Al tavolo della sala delle colonne a palazzo Marini si alternano gli oratori: Goffredo Bettini e rivendica la validità di un "nuovo riformismo critico, popolare, unitario che deve trovare nuove ricette nutrite dall'eresia di Gramsci ma anche dall'universalismo cattolico" e aggiunge "dobbiamo fare presto perchè la morfologia del paese sta cambiando e i danni (prodotti dalla destra) cominciano a diventare evidenti".

Quindi Mussi, il quale non crede che la risposta al populismo della destra sia il Pd, e avverte anzi il rischio della sottovalutazione: "Dovremmo promuovere una forma organizzata di disobbedienza civile contro la richiesta delle impronte ai bimbi rom - tuona l'ex coordinatore di Sd - altro che dialogo, mano tesa, legislatura costituente! Oggi non si può essere antiberlusconiani perchè non è trendy, però si può essere anticomunisti, antisocialisti e razzisti!". Secondo Mussi "l'ultimo atto della crisi della sinistra è stata la nascita del Pd, quando si teorizzò che la sinistra non potesse che essere di centro, allora io passai all'opposizione nei Ds e gli eventi mi confermano che avevo ragione". Mussi non accetta che dopo il dibattito sulla sinistra di lotta e di governo "non sia rimasta né l'uno né l'altro in Parlamento" suggerisce di "lavorare per organizzare nella società un'opposizione che si rispetti, per riaprire la prospettiva di una sinistra moderna, critica, autonoma, popolare, autorevole".

Bersani prova a 'recuperare': "Non tutti i mali vengono per nuocere, io spero che il Pd possa avere un imprinting più di sinistra", e ammette che finora al nuovo partito sono mancate le idee. "Dobbiamo fare una cultura politica nuova, metterci dentro un po' di roba di sinistra, perchè la destra fa ideologia e noi no". Il ministro-ombra del Pd rilancia perciò l'ipotesi di "una nuova grande sinistra democratica che tolga i trattini e dica però cose nuove, a cominciare dalla critica della società".

Alfonso Gianni prende la parola e ammette che "la Sinistra, l'Arcobaleno era una giustapposizione di identità diverse messe insieme solo per creare consensi", perciò ha fallito, ma non condivide l'analisi di Bersani: "la sinistra non esiste in natura, è un progetto politico, e ha bisogno di elaborare un progetto e non di limitarsi a fotografare le domande della società". Anche l'esponente del Prc però è convinto che si debba lavorare "ad un grande partito della sinistra", tanto più che "il Pd espelle la sinistra dalla sua sigla".

Conclude D'Alema. La sua analisi degli ultimi 15 anni non fa sconti ai compagni: "Il paese è a destra dall'inizio degli anni Novanta e noi non abbiamo saputo riorganizzarci dopo la crisi dei partiti. Si è creato un vuoto di guida - ammette - con Berlusconi il paese si sente guidato, al di là dei risultati, noi abbiamo dato un senso di vuoto di autorità, presentandoci come una confusa coalizione divisa in gruppi vanitosi e autoreferenziali. Questa è stata la nostra colpevole debolezza".
"Con arroganza, come in una festa da ballo sul Titanic ci siamo persi nella discussione sulla riforma elettorale mentre servivano cambiamenti radicali e coraggiosi - ha sottolineato D'Alema -, questa debolezza politica l'abbiamo colmata con una cultura tecnocratica che però ha accentuato il nostro distacco dalla società". L'ex ministro degli Esteri ritiene che tutta la sinistra non sia stata capace di "portare a esito un lungo processo di transizione" che è iniziato con la crisi dei partiti nei primi anni '90, anche "il Pd - ammette - è arrivato in modo tardivo e oggi è una grande scommessa, ma tutta da costruire".

D'Alema è anche convinto però che la destra non sia così solida come appare, e anzi che sia molto fragile al suo interno, "è una confusa aggregazione attorno a un leader" perciò ora spetta al centrosinistra "ricostruire nuove forme di politica", da un lato il campo dei riformisti, dall'altro "è ragionevole che ci sia una sinistra che si riconosca più utile rispetto a certe forme di estremismo. L'ipotesi di una grande sinistra alleata ad un centro non è realistica - aggiunge - ed è estranea ai processi politici europei, mentre attraverso la comunicazione e il dibattito, si deve lavorare per creare le condizioni non per tornare ad una confusa e impotente coalizione multipartitica, ma con forza e realismo trovare forme nuove. Dipende dai riformisti - ha concluso D'Alema - ma anche dalla sinistra e dalle forme che si darà. Non ci sono altre soluzioni. Serve un Pd fatto bene e una sinistra che lavori a costruire una forza organizzata, che faccia una riflessione autocritica sul passato e che apra un dialogo serio con i riformisti. Sono convinto che non ci vorrà moltissimo tempo per trovare il bandolo della matassa".

http://www.aprileonline.info/notizia.php?id=8338






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buh qualcosa su dalema sd o roba del genere :P

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D'Alema rilancia l'alleanza con la sinistra, va bene?

[Lavrentij]

dilusso

[aurora81]

largo ai giovani ed alle novità...madò che tristezza.

[EL ROJO]

Ma cosa volete di piu'...è anche anti-yankee!

[aurora81]

Ma cosa volete di piu'...è anche anti-yankee!

fantastico...