Originariamente Scritto da
Sunix
I cinesi sono a loro volta suddivisibili in ulteriori ceppi etnici, ma tra tutte la razze, rappresentano le piu' forti e adattabili. I loro caratteri ereditari non sono recessivi come quelli dei bianchi (caucasici), ma dominanti. Ovverosia, si trasmettono anche nelle unioni miste. Ma tendenzialmente sono meno inclini a mischiarsi; hanno una cultura antica e coesa, e percio', sono destinati a mantenere intatte le proprie specificita' anche ove s'interrompesse il progresso, quindi, la tecnologia, quindi la possibilita' di muoversi facilmente, e a basso costo, da un continente all'altro. La maggior parte delle razze asiatiche possono vivere tranquillamente ai poli come ai tropici o all'equatore, cosa che alle altre razze non e' dato di fare.
Insisterei sul fatto, trascurato, che il mito del melting pot funziona solo nella societa' tecnologica (mezzi di locomozione veloci, riscaldamento, condizionamento dell'aria, varieta' di cibo, medicinali), e non c'e' alcuna garanzia sul fatto che il progresso non possa interrompersi e che la natura non ristabilisca le sue priorita'. Cio' significherebbe che le razze che stanno fuori posto sparirebbero piu' o meno velocemente ove s'imponesse la legge di natura senza alcun correttivo. Cioe', una drastica riduzione della popolazione mondiale (si ipotizza l'estinzione di 4 mld di persone). I figli di unioni miste, ben lungi dall'essere piu' forti dei rispettivi genitori, sarebbero piu' deboli sia degli uni che degli altri, il che spiega quanto l'egualitarismo sia fisiologicamente pernicioso almeno quanto ideologicamente affascinante.
Semplicemente, il "progresso" non prevede alcuna opzione di riserva: una volta saltato sarebbe una strage. In questo senso il razzismo, piu' che conservazione di una specifica varieta' della specie umana, nasce dall'istinto di autoconsrvazione e non puo' essere ricondotto a questioni culturali, dato che e' uno degli istinti animali che risiede nell'amigdala, che e' la parte piu' antica del cervello umano.