Dopo il placet politico della Lega espresso a margine del consiglio dei ministri di ieri è infine giunto in tarda serata anche il sì, all’unanimità, della giunta regionale della Lombardia: la regione guidata da Roberto Formigoni ha deciso di dare il via libera alla richiesta di accogliere 5-6 mila tonnellate di rifiuti dalla Campania. Un’operazione che dovrebbe concludersi in quindici giorni attraverso carichi su gomma e a un prezzo che, almeno negli auspici dovrebbe essere più contenuto di quello preteso dalla Germania. La decisione della giunta verrà portata da Formigioni alla conferenza Stato-regioni che su mandato del cdm verrà convocata in settimana dal ministro degli affari regionali Raffaele Fitto incaricato di raccogliere in quella sede la disponibilità delle amministrazioni regionali. "La nostra posizione è coerente ed è quella di sempre: disponibilità a un'azione di solidarietà se e quando si verificassero tutte e quattro le condizioni di sicurezza ambientale (con rifiuti adeguatamente trattati), sicurezza sanitaria, garanzia economica e certezza che una simile emergenza non si ripresenti più. Da questo punto di vista nulla è cambiato. Cambiamenti ci sono stati invece in Campania, di cui prendiamo atto, in queste ultime settimane: e cioe' l'impegno per la attivazione, nei prossimi giorni, della discarica di Chiaiano e l'avvio dei lavori per il termovalorizzatore di Acerra, su cui il Governo ci ha dato garanzie'', ha precisato Formigoni rispondendo con questo alle obiezioni del centrosinistra che avevano ricordato che la Lombardia aveva detto no alle richieste avanzate all’epoca dal premier Romano Prodi.
Anche Giancarlo Galan governatore di un'altra regione che potrebbe dare un contributo sostanzioso sul fronte dello smaltimento dei rifiuti in Campania sembra orientato a dire di sì "daremo un contributo importante e significativo", ha detto ad Avvenire annotando con soddisfazione come l'iniziativa del governo abbia prodotto in Campania "fenomeni positivi", con la comparsa di un primo "larvale sussulto di coscienza civile tra istituzioni e cittadini". Diversa la posizione assunta dal governatore del Piemonte Mercedes Bresso che ha ricordato gli attacchi del centrodestra per il sì alla richiesta di solidarietà avanzata nella scorsa legislatura. “Sul tema dell'emergenza rifiuti in Campania, e su un eventuale nuovo coinvolgimento di altre Regioni per contribuire ad affrontare la questione, non esiste ancora alcuna comunicazione o proposta da parte del Governo e di questo prendo atto'', ha invece dichiarato in serata il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani. ''Vi sono singole dichiarazioni. Per cui - prosegue Errani - non posso non esprimere una preoccupazione. Si tratta di una materia molto delicata, che sollevò problemi di notevole allarme, ed anche strumentalizzazioni politiche, allorquando venne affrontata dal precedente Governo, e le Regioni si espressero in modo differenziato. Dunque servirebbe una seria attenzione istituzionale, mentre considero le approssimazioni ed i protagonismi inutili ed anche dannosi''.
L’accordo con la Lombardia è stato raggiunto grazie al placet dei ministri leghisti Roberto Calderoli e Umberto Bossi e di fatto sembrerebbe ricompattare la maggioranza di centrodestra in cui si era registrata qualche frizione proprio sul tema dell’emergenza rifiuti in Campania. Nel corso dell’iter di conversione del decreto legge sui rifiuti alla Camera (ora all’attenzione del Senato), la Lega aveva votato con l’opposizione un emendamento che aveva mandato sotto il governo. Una votazione (poi annullata per motivi tecnici) senza alcun significato politico si erano affrettati a precisare gli esponenti del Carroccio che pure erano riusciti a emendare il decreto in questione su alcuni temi caldi: il divieto di esportazione dei rifiuti fuori dalla Campania (possibile però solo con l’accordo dei governatori regionali), le sanzioni per i comuni che non raggiungano percentuali rilevanti di raccolta differenziata, la restituzione da parte della regione guidata da Antonio Bassolino delle risorse stanziate dal decreto.
In Lombardia esiste una dotazione impiantistica (ma anche una raccolta differenziata) che non ha pari nel resto d’Italia. In particolare sul territorio regionale insistono 12 termovalorizzatori (quattro a Milano e hinterland, Silla 2, Desio, Sesto San Giovanni e Trezzo sull'Adda); uno a Bergamo, uno a Brescia, uno a Como, uno a Cremona, uno a Lecco, uno a Varese-Busto Arsizio, due a Pavia, Lomellina e Corteolona). Le 5-6 mila tonnellate di rifiuti campani dovrebbero essere smaltite secondo il Sole 24ore negli impianti di Milano, Brescia e Bergamo gestiti da A2A che peraltro ha recentemente manifestato interesse per la costruzione e la gestione dell’impianto di smaltimento previsto a Salerno e che, grazie al decreto sui rifiuti nella versione licenziato dalla Camera, beneficerà del regime (soppresso dalla scorsa Finanziaria) del Cip6
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