AMBIENTE & POLITICA
Trentino, un altro no
alla "monnezza" partenopea
di Ubaldo Cordellini
TRENTO. Ci risiamo. Cambiano i governi, ma i rifiuti a Napoli sono sempre per strada. Cambiano i governi, ma le soluzioni sono sempre le stesse. Il Consiglio dei ministri, dopo il via libera di Umberto Bossi e Roberto Calderoli, ha dato mandato al ministro Raffaele Fitto di convocare le Regioni per chiedere che si prendano un po' di immondizia campana. La risposta del Trentino è chiara: «Non possiamo prendere neanche un chilo, non c'è posto», dice l'assessore all'ambiente Mauro Gilmozzi. Il governatore Lorenzo Dellai aggiunge: «Abbiamo detto no a Prodi e diciamo no a Berlusconi».
La mossa decisa ieri dal Consiglio dei ministri mette in serio imbarazzo i leghisti trentini che, appena sei mesi fa, quando l'assessore Gilmozzi aveva risposto all'identico appello lanciato dal governo Prodi dicendo che doveva verificare la disponibilità delle discariche trentine, manifestarono sotto il palazzo della Provincia portando sacchi di immondizia con la foto di Dellai. Ci sono state le elezioni, il centrodestra ha stravinto. Berlusconi ha promesso di risolvere il problema dei rifiuti in Campania entro poco tempo, ma intanto chiede alle Regioni di dare una mano. Lo comunicano, con una nota congiunta, proprio Bossi e Calderoli. Si chiede alle Regioni del nord di «farsi carico, per un brevissimo periodo di una quota dei rifiuti campani».
L'assessore Mauro Gilmozzi, però, è chiaro: «La nostra posizione non cambia da quando ce lo aveva chiesto Prodi. Abbiamo verificato e nelle nostre discariche non c'è posto. Il posto che c'è ancora basta giusto per arrivare al 2012, quando dovrebbe entrare in funzione l'inceneritore. Il Comune di Trento sta facendo l'appalto, ma se l'impianto dovesse ritardare non sapremmo neanche dove mettere i nostri di rifiuti». Rimane, ovviamente, la disponibilità a dare una mano in altro modo: «Sono convinto che il problema non sia dove mettere l'immondizia, ma come ridurla alla fonte. Su questo fronte abbiamo dato la nostra disponibilità a fornire know how e conoscenze sulla nostra esperienza. E poi, c'è anche una questione di equità. La nostra gente ha differenziato i rifiuti, si è data una regola e l'ha rispettata raggiungendo ottimi risultati. Tutti devono fare lo stesso, anche in Campania. Noi vorremmo vedere dal governo un impegno su questo fronte. Invece vedo che niente è cambiato. Di prendere i rifiuti campani ce lo hanno chiesto nel 2004, a gennaio 2008 e ce lo chiede adesso Bossi, ma nel frattempo non è cambiato nulla. Non possiamo prendere neanche un chilo».
Sulla stessa linea anche il governatore Lorenzo Dellai che attacca anche la Lega: «C'è un'impossibilità di natura tecnica. Siamo bipartisan: abbiamo detto no a Prodi e diciamo no a Berlusconi. Non è una risposta politica, ma tecnica. Semmai, sono curioso di vedere come qualcun altro spiegherà perché prima era pronto a fare le barricate contro i rifiuti campani e adesso ha cambiato idea». Sulla stessa linea anche la governatrice del Piemonte Mercedes Bresso che ha detto che risponderà alla richiesta di aiuto del governo Berlusconi «con una risata». La Lombardia di Roberto Formigoni, invece, ha già dato la disponibilità a prendersi 6 mila tonnellate di rifiuti campani, mentre in gennaio a Prodi era stato detto di no.
I leghisti trentini sono rimasti spiazzati dalla posizione assunta da Calderoli e Bossi in Consiglio dei ministri e poi leggermente rettificata in serata. Maurizio Fugatti è sorpreso: «Mi sembra strano che i nostri ministri abbiano dato il via libera. Sarebbe una solidarietà immane. Se lo hanno fatto, si vede che gli è stato promesso il federalismo fiscale».
(28 giugno 2008)