Originariamente Scritto da
bsiviglia
Io credo che Natuzzi risenta della concorrenza Ikea che, in quelle fasce di mercato, ha il vantaggio di essere una multinazionale, quindi di avere materie prime e manodopera a prezzi stracciati e una distribuzione migliore. In realtà, in Italia, le industrie che potrebbero essere competitive, sia sul mercato interno che su quello internazionale, non sono certo queste, ma sarebbero semmai la cantieristica navale, l' elettronica,l' informatica, la chimica, la farmaceutica, la biotecnologia che, invece, in Italia sono inesistenti, sia per l' incapacità dei governi, che hanno lasciate distruggere senza fiatare quelle che c'erano, sia per il capitalismo straccione e familistico italiano alla "prendi i soldi e scappa", che ha vissuto per anni di svalutazione della lira e poi di bassi salari, senza minimamente investire in settori ad alta tecnologia (anche per le dimensioni delle imprese, che sono troppe e mediamente molto più piccole di qualsiasi altro Paese). Al solito, chi ne fa le spese sono i lavoratori.