Originariamente Scritto da
Wallace81
Come ormai si sa, nel panorama geopolitico, tra le tante manovre che sfuggono al controllo dei politici come me, c’è la volontà di parte della dirigenza di Fiamma Tricolore di confluire in Alleanza Nazionale. Tappa imposta da Berlusconi per poter poi essere ammessi a far parte del calderone del Popolo delle Libertà. L’Assemblea Nazionale del Partito, tenutasi il 28/29 di giugno, con una forte opposizione della militanza, ha intrapreso questa strada. Io non ho partecipato all’Assemblea ed al conseguente Comitato Centrale poiché, in netto dissenso per questa dissennata operazione, mi ero già dimesso dal sedici di giugno, oltre che da ogni carica dirigenziale, addirittura da iscritto al Partito.
Non ho potuto incidere per far sì che non avvenisse questa deriva ed ho assistito allo sbandamento del popolo fiammista avvenuto in tutta Italia. A seguito dell’espulsione di Gianluca Iannone, esponente con me della Segreteria Nazionale, molti giovani hanno lasciato il Partito e si sono chiuse varie sezioni in quasi tutte le regioni. La strategia veltroniana e berlusconiana di annientare ogni forza politica per creare a forza il bipolarismo ha funzionato, anche se poi i distinguo, sia in un polo sia nell’altro, affiorano ed i due presunti monoliti hanno vita difficile per la concretizzazione di questo comune disegno.
Dunque la Fiamma Tricolore è allo sbando e tutto questo per sfamare qualcuno con il piatto di lenticchie che Berlusconi e Fini stanno offrendoci. Per i miei trascorsi e per la mia coerenza politica, che è sempre stata una dirittura di vita, non andrò con costoro. Se una forza politica che si richiama al sociale è chiamata a fare una scelta di campo, certamente non può che essere a fianco di un Centrodestra, questo sì.
Ero e sono per la linea che ricercava convergenze con le forze politiche che hanno i nostri stessi valori. Riunificazione di Area Sociale, accordi elettorali, federazioni di partiti sì, ma la svendita del nostro bagaglio culturale non posso accettarla. Sta di fatto che mi ritrovo senza più una casa politica e dopo oltre cinquant’anni di militanza ho deciso di dare un taglio al mio impegno ed alla mia partecipazione attiva. Mi si creda se dico che sto vivendo questo travaglio con grande sconvolgimento, ma con assoluta consapevolezza che la mia determinazione è la cosa giusta.
Tutto ciò non cambierà lo scenario politico amministrativo di Todi. Conscio dell’impegno preso, assieme ad una comunità di Area, verso la nostra città, verso chi ci ha votato ed eletto, verso chi ha aspettative nei nostri confronti, con la dirigenza locale, che era di Fiamma Tricolore, terrò fede al compito assunto. Al più presto convocherò un’assemblea di tutti i miei camerati per accertare chi sia intenzionato alla collaborazione, assumendosi la corresponsabilità dell’amministrazione della città, della cui liberazione dai Sinistri siamo stati parte determinante. Con essi proseguirò ad impegnarmi, confermando fedeltà al Sindaco Ruggiano e collaborazione a tutti i colleghi del Centrodestra.
Costituiremo un gruppo con un direttivo e con incarichi che renderanno servizio ai nostri irrinunciabili princìpi ed alla città. Il nostro riferimento sarà comunque una Fiamma, per affermare chi siamo e come la pensiamo. Nasce così una comunità missina locale che non avrà più un partito come riferimento, ma che di un Partito sente il peso dell’eredità di certi valori etici e sociali. Questi valori e l’amore per la città muoveranno le nostre azioni.
Mario Epifani
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