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Discussione: razzismo a RadioTre

  1. #21
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  2. #22
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    Predefinito Professore Luigi Cancrini

    Dalla parte dei bambini. Anche rom
    Luigi Cancrini


    I bambini nomadi di cui ricordo di più le storie sono quelli che abbiamo accolto e curato al Centro Aiuto al Bambino Maltrattato e Famiglia. Avevano subito abusi sessuali documentati purtroppo dalle malattie veneree che avevano contratto. Vivono oggi in famiglie che li hanno adottati al termine di processi di cura lunghi e pazienti. Hanno vite sane e normali perché un numero importante di persone competenti si sono occupate di loro. Delle loro vicende e del loro recupero. Come dovrebbe accadere per tutti i bambini che vivono situazioni di difficoltà.

    Ho pensato più volte in questi giorni a questi bambini mentre ascoltavo la freddezza ostile di un ministro della Repubblica deciso a “tutelare” l’infanzia che vive nei campi dei nomadi con il più classico dei procedimenti di polizia, la schedatura attraverso le impronte digitali. Chiedendomi che rapporto ci sia fra la rilevazione delle impronte e la tutela dei bambini. Chiedendomi se il ministro sa di cosa parla quando usa parole più grandi di lui come “tutela dei bambini”.

    Immaginiamo, per rispondere alla prima di queste domande, l’ufficio di polizia che custodisce le impronte dei minori rom. Le userà, consultando uno schedario, di fronte ad un furto avvenuto in casa del ministro o di un amico del ministro o di una persona comunque di cui il nostro ministro vuole tutelare i beni. Collegare le impronte lasciate nella casa del derubato ad un nome, ad un bambino fornirà forse un aiuto alle indagini anche se è facile pensare che il mandante o i mandanti dei furti non incontreranno difficoltà particolari nell’addestrare i bambini all’uso dei guanti. A nulla serviranno le impronte, invece, nel caso di cui tanto si parla dei bambini che mendicano o che soffrono altri tipi di violenze. Perché?

    L’esperienza del Centro Antimendicità del Comune di Roma, quella degli Enti che si occupano quotidianamente dell’inserimento scolastico e della salute dei bambini Rom, quella più specifica dei Centri che si occupano dei bambini (rom e non rom, italiani ed extracomunitari) che subiscono altri tipi di violenze e quella complessiva dei Tribunali per i Minorenni o di abuso dimostra con chiarezza, su migliaia di casi, che identificare il bambino che si vuole tutelare non è mai difficile. Lui/lei sa bene chi è e lo dice e i suoi famigliari, pur negando o minimizzando le violenze, vengono sempre a cercarlo ed a rivendicare il loro diritto ad averlo/a con loro. Nei rari casi in cui la situazione è così grave da metter loro paura semplicemente fuggono. Aprendo le strade all’apertura di una procedura di abbandono e di adottabilità.

    Difficile, per chi ha esperienza diretta di questo tipo di situazioni, pensare a degli esperti che abbiano suggerito a Maroni di dire pubblicamente che il suo provvedimento è rivolto alla tutela dei bambini rom. La sua sembra la battuta difensiva di chi, avendo urlato contro persone oggetto di pregiudizio da parte dei suoi elettori più ottusi, cerca di difendersi dalle critiche che inevitabilmente gli piovono addosso. L’unico precedente che so trovare è quello del nazismo che giustificava l’uccisione dei pazienti psichiatrici e degli handicappati gravi dicendo, ai famigliari che protestavano, che lo si faceva per il loro bene, per evitare loro “inutili” sofferenze. Il cinismo che traspare da questo tipo di giustificazione, del resto, è il correlato naturale del razzismo che ispirò allora Hitler ed i suoi e che ispira oggi l’iniziativa politica di un movimento che non è eversivo solo quando parla di scendere in piazza con i fucili. La convinzione di essere figlio di una razza superiore (ariana o padana) e di poter, per questo motivo, giudicare, insultare, sottoporre a procedure umilianti coloro che a questa razza superiore non appartengono si trasforma in una forma pericolosa (e spregevole) di terrorismo ideologico nel momento in cui non è oggetto solo dei discorsi da osteria delle persone con la camicia verde ma anche, che lui lo sappia o no, delle azioni di un uomo di governo. Quelle che andrebbero chieste a gran voce in questa situazione in un Paese civile sono le dimissioni di un ministro che tradisce in modo indecente la costituzione cui ha giurato fedeltà: con le dita incrociate dietro la schiena, magari, come pare abbiano fatto spesso i ministri padani.

    Quello di cui poi parleremo ancora un giorno, se un giorno ancora di Politica si riuscirà a parlare, è l’insieme dei provvedimenti necessarii per tutelare sul serio quelli fra i bambini rom (e non rom) che vivono situazioni in cui quella che a loro è negata è soprattutto l’infanzia. Permettendomi io di ricordare, a chi dice che nessuno lo aveva mai fatto, che per due volte ho proposto insieme ad altri parlamentari della Commissione Infanzia, in sede di discussione sulla Finanziaria per il 2007 e per il 2008, emendamenti centrati sul finanziamento di progetti specifici di intervento per l’integrazione dei bambini che vivono in contesti (come i campi nomadi) di particolare difficoltà e che la piccola cifra stanziata per questo scopo dal Governo di Prodi è stata subito cancellata da quello di Berlusconi: con il provvedimento che aboliva l’Ici. Quali che siano le nostre opinioni politiche, quello che non andrebbe dimenticato mai è il principio di realtà ed è il principio di realtà a dirci che tutelare i bambini che vivono in situazioni di grande difficoltà economica, culturale e sociale è possibile solo se si finanziano dei progetti per farlo. Mettendo in campo gli uomini e i mezzi, le competenze professionali e le generosità necessarie per aiutarli a vivere.

    L’estate è arrivata e i bambini senza problemi stanno già in vacanza. Il fatto che i più poveri ed i più sfortunati se ne stiano lì nei campi aspettando che i rappresentanti di un paese democratico si occupino di loro solo per identificarli rilevando le loro impronte fa male a me ed a molti altri ma dovrebbe far male soprattutto a chi, godendosi le sue ville ed i suoi paradisi privati, pensava e pensa di poter porre riparo ai problemi del paese con dei provvedimenti che sono semplicemente indecenti. Dall’alto, evidentemente, di un orgoglio mal riposto e di una stupidità che non teme confronti.

    Pubblicato il: 03.07.08
    Modificato il: 03.07.08 alle ore 8.31


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  3. #23
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    Ancora con queste "poesie" e con la storiella di Hitler.

    Non sapete più dove andare a parare.

    Ma ditemi...

    Essendo criminale lasciare dei minori senza identità certa in balia di "genitori" che li sfruttano, li sodomizzano, li fanno prostituire, li mandano a rubare, invece che a scuola,
    trovatemi una valida alternativa per avere una anagrafe certa e aggiornata di questi nomadi.

    Fatevelo suggerire da Famiglia Cristiana, dai bravi politici europei, da l'Unità, o dal vostro ingegno, ma tirate fuori uno straccio di idea che non sia la solita tiritera che finisce con Hitler perché non se ne può più!!!

    Rendetevi conto: avete subito una batosta alle ultime elezioni,
    ma di questo passo la gente onesta vi inseguirà coi forconi, voi ed i vostri protetti.




  4. #24
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    Citazione Originariamente Scritto da pietro936 Visualizza Messaggio
    Dalla parte dei bambini. Anche rom
    Luigi Cancrini


    I bambini nomadi di cui ricordo di più le storie sono quelli che abbiamo accolto e curato al Centro Aiuto al Bambino Maltrattato e Famiglia. Avevano subito abusi sessuali documentati purtroppo dalle malattie veneree che avevano contratto. Vivono oggi in famiglie che li hanno adottati al termine di processi di cura lunghi e pazienti. Hanno vite sane e normali perché un numero importante di persone competenti si sono occupate di loro. Delle loro vicende e del loro recupero. Come dovrebbe accadere per tutti i bambini che vivono situazioni di difficoltà.

    Ho pensato più volte in questi giorni a questi bambini mentre ascoltavo la freddezza ostile di un ministro della Repubblica deciso a “tutelare” l’infanzia che vive nei campi dei nomadi con il più classico dei procedimenti di polizia, la schedatura attraverso le impronte digitali. Chiedendomi che rapporto ci sia fra la rilevazione delle impronte e la tutela dei bambini. Chiedendomi se il ministro sa di cosa parla quando usa parole più grandi di lui come “tutela dei bambini”.

    Immaginiamo, per rispondere alla prima di queste domande, l’ufficio di polizia che custodisce le impronte dei minori rom. Le userà, consultando uno schedario, di fronte ad un furto avvenuto in casa del ministro o di un amico del ministro o di una persona comunque di cui il nostro ministro vuole tutelare i beni. Collegare le impronte lasciate nella casa del derubato ad un nome, ad un bambino fornirà forse un aiuto alle indagini anche se è facile pensare che il mandante o i mandanti dei furti non incontreranno difficoltà particolari nell’addestrare i bambini all’uso dei guanti. A nulla serviranno le impronte, invece, nel caso di cui tanto si parla dei bambini che mendicano o che soffrono altri tipi di violenze. Perché?

    L’esperienza del Centro Antimendicità del Comune di Roma, quella degli Enti che si occupano quotidianamente dell’inserimento scolastico e della salute dei bambini Rom, quella più specifica dei Centri che si occupano dei bambini (rom e non rom, italiani ed extracomunitari) che subiscono altri tipi di violenze e quella complessiva dei Tribunali per i Minorenni o di abuso dimostra con chiarezza, su migliaia di casi, che identificare il bambino che si vuole tutelare non è mai difficile. Lui/lei sa bene chi è e lo dice e i suoi famigliari, pur negando o minimizzando le violenze, vengono sempre a cercarlo ed a rivendicare il loro diritto ad averlo/a con loro. Nei rari casi in cui la situazione è così grave da metter loro paura semplicemente fuggono. Aprendo le strade all’apertura di una procedura di abbandono e di adottabilità.

    Difficile, per chi ha esperienza diretta di questo tipo di situazioni, pensare a degli esperti che abbiano suggerito a Maroni di dire pubblicamente che il suo provvedimento è rivolto alla tutela dei bambini rom. La sua sembra la battuta difensiva di chi, avendo urlato contro persone oggetto di pregiudizio da parte dei suoi elettori più ottusi, cerca di difendersi dalle critiche che inevitabilmente gli piovono addosso. L’unico precedente che so trovare è quello del nazismo che giustificava l’uccisione dei pazienti psichiatrici e degli handicappati gravi dicendo, ai famigliari che protestavano, che lo si faceva per il loro bene, per evitare loro “inutili” sofferenze. Il cinismo che traspare da questo tipo di giustificazione, del resto, è il correlato naturale del razzismo che ispirò allora Hitler ed i suoi e che ispira oggi l’iniziativa politica di un movimento che non è eversivo solo quando parla di scendere in piazza con i fucili. La convinzione di essere figlio di una razza superiore (ariana o padana) e di poter, per questo motivo, giudicare, insultare, sottoporre a procedure umilianti coloro che a questa razza superiore non appartengono si trasforma in una forma pericolosa (e spregevole) di terrorismo ideologico nel momento in cui non è oggetto solo dei discorsi da osteria delle persone con la camicia verde ma anche, che lui lo sappia o no, delle azioni di un uomo di governo. Quelle che andrebbero chieste a gran voce in questa situazione in un Paese civile sono le dimissioni di un ministro che tradisce in modo indecente la costituzione cui ha giurato fedeltà: con le dita incrociate dietro la schiena, magari, come pare abbiano fatto spesso i ministri padani.

    Quello di cui poi parleremo ancora un giorno, se un giorno ancora di Politica si riuscirà a parlare, è l’insieme dei provvedimenti necessarii per tutelare sul serio quelli fra i bambini rom (e non rom) che vivono situazioni in cui quella che a loro è negata è soprattutto l’infanzia. Permettendomi io di ricordare, a chi dice che nessuno lo aveva mai fatto, che per due volte ho proposto insieme ad altri parlamentari della Commissione Infanzia, in sede di discussione sulla Finanziaria per il 2007 e per il 2008, emendamenti centrati sul finanziamento di progetti specifici di intervento per l’integrazione dei bambini che vivono in contesti (come i campi nomadi) di particolare difficoltà e che la piccola cifra stanziata per questo scopo dal Governo di Prodi è stata subito cancellata da quello di Berlusconi: con il provvedimento che aboliva l’Ici. Quali che siano le nostre opinioni politiche, quello che non andrebbe dimenticato mai è il principio di realtà ed è il principio di realtà a dirci che tutelare i bambini che vivono in situazioni di grande difficoltà economica, culturale e sociale è possibile solo se si finanziano dei progetti per farlo. Mettendo in campo gli uomini e i mezzi, le competenze professionali e le generosità necessarie per aiutarli a vivere.

    L’estate è arrivata e i bambini senza problemi stanno già in vacanza. Il fatto che i più poveri ed i più sfortunati se ne stiano lì nei campi aspettando che i rappresentanti di un paese democratico si occupino di loro solo per identificarli rilevando le loro impronte fa male a me ed a molti altri ma dovrebbe far male soprattutto a chi, godendosi le sue ville ed i suoi paradisi privati, pensava e pensa di poter porre riparo ai problemi del paese con dei provvedimenti che sono semplicemente indecenti. Dall’alto, evidentemente, di un orgoglio mal riposto e di una stupidità che non teme confronti.

    Pubblicato il: 03.07.08
    Modificato il: 03.07.08 alle ore 8.31


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    Sto sempre aspettando che tu mi dica come mai se in Italia sono così vessati , i ROM non portano via i maroni .
    Capisco che la risposta non sia per te facile , ma evitandola dimostri solo ed unicamente quanto sia faziosa la tua campagna pro ROM .

  5. #25
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    Predefinito interrogativo

    Citazione Originariamente Scritto da albertob Visualizza Messaggio
    Sto sempre aspettando che tu mi dica come mai se in Italia sono così vessati , i ROM non portano via i maroni .
    Capisco che la risposta non sia per te facile , ma evitandola dimostri solo ed unicamente quanto sia faziosa la tua campagna pro ROM .
    vorresti spiegarti meglio? Non capisco la domanda

  6. #26
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    Citazione Originariamente Scritto da pietro936 Visualizza Messaggio
    vorresti spiegarti meglio? Non capisco la domanda
    Secondo te i ROM in Italia sono perseguiti e vessati , come mai non se ne vanno da qualche altra parte ?
    Sono idioti completi o non stanno così male come dici ?

  7. #27
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    Giù le mani dai bambini! Almeno loro lasciamoli fuori dalla nostra sporca politica! Non è molto lontano il tempo nel quale si schedavano e segnavano i ragazzini con stemmi perchè fossero riconosciuti e additati. Dove finirono? .....

  8. #28
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    Citazione Originariamente Scritto da pietro936 Visualizza Messaggio
    vorresti spiegarti meglio? Non capisco la domanda
    Se è così, ecco spiegato il tuo atteggiamento nei confronti dei rom: o non capisci, oppure sei tu stesso rom.

    Nel primo caso sarebbe un limite, nel secondo un "conflitto di interesse".

    Ti hanno solamente chiesto perché i rom stanno a farsi maltrattare in Italia, potendo facilmente emigrare (essendo nomadi) in altri paesi europei più democratici e accoglienti.

    Insomma, perché stare in chiesa per fare dispetto ai santi?

  9. #29
    Super Troll
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    Citazione Originariamente Scritto da cherpa55 Visualizza Messaggio
    Giù le mani dai bambini! Almeno loro lasciamoli fuori dalla nostra sporca politica! Non è molto lontano il tempo nel quale si schedavano e segnavano i ragazzini con stemmi perchè fossero riconosciuti e additati. Dove finirono? .....
    Dillo ai loro "genitori" il tuo "giù le mani dai bambini".

    Fossero trattati da bambini, amati, protetti, mandati a scuola, nessuno si sognerebbe di "schedarli" nell'unico modo possibile per sottrarli allo sfruttamento dei loro parenti.

    Conosci forse un altro modo per identificarli in maniera CERTA anche nel loro interesse?

  10. #30
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    Citazione Originariamente Scritto da pietro936 Visualizza Messaggio
    l'integrazione non può essere assimilazionismo e cancellazione della cultura altrui. Naturalmente io, a differenza dei razzisti, considero che il "furto" praticato dagli zingari e l'accattonaggio non siano pezzi della loro cultura ma stati di necessità.

    Che faresti tu se tutti ti rifiutano lavoro ed aiuto e devi dare da mangiare alla tua famiglia?? Le scelte non sono più di due: l'accattonaggio o il furto. Se l'accattonaggio non funziona resta il furto....
    Quindi devi risolvere il problema PRIMA e come? Aiutando le famiglie ROM ad inserirsi...

    giusto , non si può integrare e denigrare gli altri

 

 
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