PRC/ ANNULLATO CONGRESSO REGGIO CALABRIA, VENDOLA VERSO ROTTURA
Commissione congressuale cancella vittoria mozione 2
Roma, 3 lug. (Apcom) - Oggi pomeriggio alle 16.30 inizia un processo che potrebbe portare alla scissione di Rifondazione comunista: Nichi Vendola, primo firmatario della mozione 2 che raccoglie gli ex bertinottiani, ha convocato una conferenza stampa urgente contro la decisione della commissione per il congresso di annullare i risultati del congresso di Reggio Calabria, vinto con 345 voti contro 2 dalla sua area politica. Con questa decisione si sarebbero schierati i rappresentanti della mozione 1 (Ferrero-Grassi-Mantovani) ma anche quelli di tutte le altre mozioni ad eccezione di quella bertinottiana.
Nelle scorse settimane sono esplose a più riprese le polemiche sul tesseramento, che secondo l'area Ferrero-Grassi-Mantovani (mozione 1) sarebbe stato gonfiato artificialmente dall'area di Vendola falsando il risultato dei congressi locali. "Non possiamo accettare una decisione di questo genere - dicono gli uomini di Vendola - si avvia così un processo che è difficile controllare, anche perché ci hanno detto che arriveranno altre decisioni di questo genere". Il rischio ora, anche se non c'è nessun annuncio esplicito in questo senso, è che si vada a una scissione dell'area Vendola senza nemmeno arrivare allo svolgimento del congresso nazionale, previsto dal 24 al 27 luglio a Chianciano. Il congresso, infatti, viene deciso dal risultato dei congressi dei circoli locali, che determina il numero dei delegati che spettano a ciascuna mozione.
Secondo il sito della mozione 1, dopo circa un migliaio di congressi di circolo, poco meno di metà, l'area Ferrero sarebbe ancora in vantaggio con il 43,1% dei voti rispetto al 42,9 della mozione 2. Sul sito dell'area Vendola, invece, la situazione appare ribaltata: 44,9% alla mozione 2, 41,3 alla mozione 1. Le decisioni che la commissione congressuale prenderà sui ricorsi presentati per il 'tesseramento dopato' in alcuni circoli, quindi, potranno essere decisive per l'esito delle assise.
http://notizie.alice.it/notizie/politica/2008/07_luglio/03/prc_annullato_congresso_reggio_calabria_vendola_ve rso_rottura,15321168.html
La "disobbedienza" di Vendola
Carla Ronga, 03 luglio 2008, 15
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Dopo le denunce sul "tesseramento gonfiato", la commissione nazionale per il congresso ha cominciato l'esame dei ricorsi. La prima decisione ha comportato l'annullamento del congresso della sezione di Reggio Calabria centro, dove secondo la mozione Ferrero nessuno dei 340 votanti a favore della mozione Vendola, contro 2, era iscritto al partito per il 2008. "interdizione a ripetere il voto", è la decisione dell'organo di garanzia. Ma la mozione Vendola non ci sta: per loro il congresso calabrese è valido
"L'annullamento è un atto illegale proclamato, per giunta, con l'interdizione a poter ripetere il congresso". Il leader della mozione due del Prc, Nichi Vendola, in una conferenza stampa protesta per la decisione della Commissione per il congresso di annullare i risultati delle assise di Reggio Calabria dove ha vinto con 345 sì contro 2 no la mozione Vendola.
"Intendiamo praticare - spiega Vendola - un atto di disobbedienza per difendere il partito. Per noi quei voti sono validi".
Vendola se la prende soprattutto con la mozione avversaria di Ferrero, Grassi e Mantovani ma precisa che "la parola scissione va bandita". "Noi - sostiene Vendola - rappresentiamo l'ala maggioritaria del partito, a meno che qualcuno non voglia impedire questo con interventi mirati o con una censura chirurgica".
Vendola non nasconde la sua irritazione per la decisione presa oggi dalla Commissione per il congresso e parla di un "atto autoritario, burocratico ed arbitrario" con una "estromissione di una realta" di popolo alla possibilità di compartecipare alla vita del partito". Per il momento Vendola auspica che "si rimanga sul terreno della politica" senza dover ricorrere ai tribunali e lancia un appello: "Prevalga in tutti noi il senso di responsabilità.
Fermiamoci e riprendiamo in mano la matassa della politica".
"La battaglia - sostiene il leader della mozione due - è costruire una sinistra di popolo e non accettiamo che si insinui il sospetto di un tesseramento drogato. Il partito - osserva Vendola che ha al suo fianco anche il segretario del Prc di Reggio Calabria - non è una droga ma uno strumento di liberazione in mano al popolo".
"Il nostro congresso riguarda il destino della sinistra" si accalora Vendola che riguardo a possibilità irregolarità del tesseramento a Reggio Calabria precisa che la mozione "è pronta a dare qualunque controprova che i compagni di Reggio Calabria non hanno scheletri nell'armadio".
Lo scontro è pesante, soprattutto perché da quello sacrosanto delle posizioni politiche si è passati alla "bassa cucina", cioè alla battaglia dei numeri. La politica dunque passa in secondo piano e il podio lo guadagnano i "nuovi iscritti" di Rifondazione comunista, freschi di ultim'ora come da giorni vanno denunciando gli esponenti della mozione congressuale numero uno, che fa capo a Paolo Ferrero.
Ieri, dopo giorni di braccio di ferro e polemiche la commissione per il congresso e il comitato di gestione del partito si sono ritrovati attorno ad un tavolo per quella che già sembrava essere una missione "quasi impossibile": far tacere le armi e portare il partito, unito, a discutere del suo futuro nell'unica assise titolata a farlo, vale a dire il congresso nazionale. Dopo qualche ora, la mediazione più fattibile è sembrata quella di approfondire solo i casi più contestati relativi ai congressi di circolo che hanno dato origine alle maggiori polemiche.
È così che la commissione per il congresso si è trovata ad aprire il fascicolo relativo a Reggio Calabria centro - dove secondo la prima mozione nessuno dei 340 votanti a favore della mozione Vendola, contro 2, era iscritto al partito per il 2008 - ed è scoppiata "la bomba": annullato il congresso. Una decisione condivisa dai firmatari di tutte le mozioni, ma non da quella "bertinottiana".
Claudio Grassi, firmatario della prima mozione parla di "annullamento inevitabile", ma la seconda mozione non ci sta e annuncia per le 16,30 una conferenza stampa. "Non possiamo accettare una decisione di questo genere - dicono gli uomini di Vendola - si avvia così un processo che è difficile controllare, anche perché ci hanno detto che arriveranno altre decisioni di questo genere". Il rischio ora, anche se non c'è nessun annuncio esplicito in questo senso, è che si vada a una scissione dell'area Vendola senza nemmeno arrivare allo svolgimento del congresso nazionale, previsto dal 24 al 27 luglio a Chianciano.
Il congresso, infatti, viene deciso dal risultato dei congressi dei circoli locali, che determina il numero dei delegati che spettano a ciascuna mozione. Secondo il sito della mozione 1, dopo circa un migliaio di congressi di circolo, poco meno di metà, l'area Ferrero sarebbe ancora in vantaggio con il 43,1% dei voti rispetto al 42,9 della mozione 2. Sul sito dell'area Vendola, invece, la situazione appare ribaltata: 44,9% alla mozione 2, 41,3 alla mozione 1.
Le decisioni che la commissione congressuale prenderà sui ricorsi presentati per il "tesseramento dopato" in alcuni circoli, quindi, potranno essere decisive per l'esito delle assise.
La crisi è profonda, è di ordine morale oltre che politico, ed è lo specchio più triste ed inclemente delle difficoltà che sta vivendo la sinistra dopo la debacle dello scorso voto di aprile. La sinistra, tutta.
Perché se gli "affari calabresi" fanno penare anche il Pdci, Rifondazione comunista non balla da sola, almeno a leggere le notizie che vengono rese pubbliche sul sito internet "Rifondazioneinmovimento.org" (che fa capo, appunto, alla prima mozione), foss'anche da prendere con le dovute molle, e che parlano di un "coinvolgimento", ci auguriamo individuale, di esponenti di Sinistra democratica nel "dossier tesseramenti" del Prc.
Insomma, l'accusa è di "invasione di campo" e parla di iscrizioni e votazioni di massa che alcuni esponenti di Sinistra democratica starebbero mettendo in campo per "dare una mano" a un pezzo di Rifondazione contro l'altra. Quella di Nichi Vendola (mozione 2) contro quella di Paolo Ferrero (mozione 1). Sarebbe successo, ad esempio ad Arezzo, in Puglia (provincia di Brindisi), a Castellamare di Stabia e nel quartiere Portici di Napoli. A Castellamare, il sindaco Sd Salvatore Vozza, ha accettato di "presiedere" il congresso di circolo del Prc. Le cronache di chi c'era, raccontano di un primo giorno di congresso con dibattito (forse noioso?) partecipato da 25 compagni e di un secondo giorno (quello dedicato alle votazioni) durante il quale si sono presentati a decine, quasi a centinaia. Morale, su 158 iscritti al locale circolo del Prc, in ben 137 votano per Vendola, appena in 8 per la mozione numero 1 (Acerbo-Grassi-Ferrero-Mantovani-Russo Spena e molti altri), appena altri 7 i voti ritenuti non validi. In quanto contestati, dubbi, ambigui. Il totale fa 151, più altri 7 non votanti fa 158, cioè il numero complessivo degli iscritti al suddetto circolo. Ben 70 i nuovi iscritti, tutti sconosciuti o quasi, molti - assicurano gli iscritti storici - mai visti.
A Portici, (raccontano alcuni iscritti al Prc) altra scena surreale, con 207 iscritti (su 500 totali circa) che votano tutti in massa per Vendola e uno solo (poveraccio) per la mozione 1. Il piccolo problema è che, nello stesso quartiere, alle ultime elezioni politiche, l'intera Sinistra (ex Arcobaleno) ha preso molti meno voti degli attuali iscritti al circolo medesimo. Curiosità (o inghippi) della storia e della sinistra del nuovo millenio. A Portici, però, Sd non c'entra nulla, c'entrerebbe molto di più il fatto che un ex deputato di Rifondazione, Salvatore Iacovino, fa il medico: molti dei suoi mutuati sarebbero passati dalla fila nell'ambulatorio a quella del seggio congressuale.
Già martedì scorso, su Liberazione, i rappresentanti della mozione De Cesaris-Russo, avevano proposto di annullare il tesseramento 2008 per porre fine alle contestazioni sui nuovi iscritti, che avrebbero falsato l'andamento del confronto interno. Una proposta che - seppur condivisa nel merito - , era stata bocciata proprio dalla mozione che più di tutte le altre denuncia le presunte irregolarità: "un eventuale annullamento del tesseramento 2008 (spiegavano infatti alcuni rappresentati della mozione che fa capo a Ferrero), avrebbe probabilmente ridimensionato drasticamente i risultati della mozione due. A quel punto la rottura sarebbe stata insanabile e con ogni probabilità, si fa notare a Rifondazione, la questione si sarebbe conclusa "in tribunale". Un rischio che, al momento, sembra essere stato evitato. Per il bene di tutti.
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