Pierluigi Bragaglia, membro dei Nar
latitante dal 1982 e condannato
a 12 anni, è stato arrestato a Ilhabela in un'operazione congiunta coi Ros
BRASILIA
Il neofascista Pierluigi Bragaglia, ex appartenente ai Nar (Nuclei armati rivoluzionari), latitante da 26 anni e con una condanna pendente a dodici anni di reclusione per aver partecipato ad alcune rapine avvenute tra il marzo-aprile del 1981, è stato identificato e fermato in Brasile. Ieri sera, dopo alcuni giorni di attività di osservazione e pedinamenti, Bragaglia è stato individuato ed arrestato dalla polizia federale brasiliana, che ha operato in concorso con personale del Ros, a Ilhabela, un piccolo centro nello Stato di S. Paolo.

Bragaglia, che utilizzava un falso passaporto venezuelano, era titolare di un piccolo albergo - Chalet do Paolo - ed era anche proprietario di un deposito di bevande. Durante la perquisizione nella sua abitazione è stata trovata una pistola nascosta sopra un armadio. L’uomo è stato condotto nel carcere federale di S. Paolo in attesa di estradizione e dovrà subire anche un procedimento per i reati federali connessi al possesso dell’arma e del documento falso.

L'attività criminale dell'ex terrorista nero comincia agli inizi degli anni ’70, in alcuni quartieri a nord di Roma, in un contesto ambientale all'epoca molto "fertile". Il quartiere di Vigna Clara, piazza dei Giuochi Delfici, via Cortina d’Ampezzo, via Flaminia e via Cassia rappresentavano in quegli anni alcuni dei principali punti di ritrovo dei giovani militanti dell’estrema destra. E Bragaglia viveva in una zona di Roma dove abitavano elementi di spicco dei Nuclei Armati Rivoluzionari.

Nei primi anni ’70, ricostruiscono gli investigatori, Bragaglia era uno dei leader di un gruppo ritenuto responsabile di una serie di aggressioni e intimidazioni nei confronti di extraparlamentari di sinistra, finalizzate a mantenere il «controllo della piazza». Per questi reati, compiuti in un contesto di «azioni antidemocratiche proprie del partito fascista», il 9 novembre 1977 i pm di Roma Franco Marrone e Luciano Infelisi emettono un ordine di cattura nei suoi confronti e di altri appartenenti ai NAR.

L’amicizia con esponenti di spicco della formazione terroristica, tra cui i fratelli Fioravanti e Francesca Mambro, ha determinato una svolta nella carriera eversiva di Bragaglia e ne ha favorito lo stabile inserimento nei Nuclei Armati Rivoluzionari, «in cui si evidenzierà - sottolineano gli investigatori del Ros - per capacità militari e determinazione».

Nel 1982 Bragaglia ha fatto perdere le sue tracce. Deve scontare 12 anni e 11 mesi di reclusione per rapina aggravata, sequestro di persona, ricettazione, detenzione e porto abusivo di armi, banda armata e associazione sovversiva.

Una latitanza, quella di Bragaglia, che avviene al culmine della stagione di fuoco dei Nar, che tra la fine del 1982 ed il 1983, grazie anche alle dichiarazioni dei pentiti Cristiano Fioravanti e Walter Sordi, sono stati disarticolati.





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