intervista alla padania
E ora il Senatùr tuona:
«L'alleanza col Pdl si avvia al crollo»
Bossi sullo scontro tra Berlusconi e Fini: «Il premier avrebbe dovuto sbattere subito fuori Gianfranco»
ROMA - È un vero e proprio affondo contro il presidente della Camera (oltre che un avvertimento al capo del governo) quello che Umberto Bossi affida alle pagine della Padania all'indomani dell'infuocata direzione del Pdl, teatro dello scontro diretto in pubblico tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini. «Siamo davanti a un crollo verticale del governo e probabilmente di un'alleanza, quella di Pdl e Lega» tuona il Senatùr, apostrofando il leader di Montecitorio come «invidioso e rancoroso per le nostre ripetute vittorie». Bossi accusa Fini di aver «rinnegato il patto iniziale» e di non aver fatto altro «che cercare di erodere in continuazione ciò che avevamo costruito». Per il capo della Lega, il presidente della Camera è «un vecchio gattopardo democristiano» che «finge di costruire, per demolire e non muovere nulla». «In questo modo ha aiutato la sinistra - incalza il numero uno del Carroccio - , è pazzesco. Anzi, penso che sarà proprio la sinistra a vincere le prossime elezioni, grazie a lui». Per Bossi «Fini è palesemente contro il popolo del Nord, a favore di quello meridionale», è «contro il nord e il federalismo. Per il centralismo dello Stato e il meridionalismo». E ancora «Berlusconi avrebbe dovuto sbatterlo fuori subito senza tentennamenti invece di portarlo in tv dandogli voce e rilievo».
LA ROTTA PER IL FUTURO - Bossi quindi traccia la rotta per il futuro: «Finita la stagione del federalismo, un concetto abbandonato, dobbiamo iniziare una nuova stagione, un nuovo cammino del popolo padano. Purtroppo oggi non ha più senso parlare di federalismo alla nostra gente che potrebbe sentirsi tradita da ciò che non siamo riusciti a fare. Una nuova strada ci aspetta e sarà una strada stretta, faticosa, difficile ma che potrebbe regalarci enormi soddisfazioni». «Saremo soli - conclude il leader leghista - senza Berlusconi. La nostra gente non digerirà facilmente la mancata conquista del federalismo e noi Lega, dovremo comportarci di conseguenza. Berlusconi quindi diventerà il vero e unico baluardo anticomunista del Paese e prevedo che raccoglierà molti consensi».
Corriere 23.04.2010