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    beduino italico
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    Predefinito Il conto salato dell' estate

    Il conto salato dell’estate
    Per i consumatori italiani l’estate in corso è un periodo di nuovi rincari, in un vortice senza fine. Vediamo a proposito i dati ISTAT di giugno 2008. Nel giugno 2008 le cose costano in media il 3,8% in più di quanto costavano nel giugno 2007: si tratta del tasso d’ inflazione annua più alto dal luglio 1996. Ovviamente, i beni più colpiti sono quelli di prima necessità: sempre su base annua, a giugno 2008 la pasta è aumentata del 22,4%, il pane del 13%, il gasolio del 31,2%, la benzina del 12,6%, la frutta del 7,6%, gli ortaggi del 3,2%, le spese casa (luce, acqua, gas messi insieme) del 7,2%, i trasporti del 7,2%. E non è finita, quando mai! A luglio sono scattati gli ennesimi aumenti delle bollette di luce e gas, rispettivamente del 4,3% e del 4,7%. Rincari di elettricità e gas, che ovviamente assieme ai rincari dei carburanti trascineranno nuovi rincari per tutte le altre cose: i costi di produzione per le industrie sono cresciuti del 7,5% a maggio.
    Il prezzo internazionale del petrolio, procede inesorabilmente verso i 200 dollari al barile, spinto come ho già detto molte volte, dalla speculazione finanziaria gettatasi a capo fitto su “oro nero” e materie prime agricole dopo la crisi finanziaria dei mutui a scarsa affidabilità, nonché da tutte le fluttuazioni causate sia dalla crescente domanda scaturita dalla diffusione del modello occidentale su larga scala nel globo sia dall’ imperialismo guerrafondaio israelo-statunitense.
    Dato che i mangimi usati negli allevamenti italiani sono fatti di soia e cereali prodotti in gran parte negli USA, ci si troverà a fronteggiare la penuria e il rincaro di tali materie, e di conseguenza il rincaro di carne e latte, in quanto negli USA un crescente numero di colture viene destinato ai carburanti biologici e perché tornado, alluvioni, il cui imponente manifestarsi è sintomo di un mondo devastato da un sistema di vita spinto ben al di sopra delle reali capacità di sopportazione della natura, hanno distrutto molti raccolti. A voler sopprimere le agricolture locali rendendo i popoli dipendenti in ambito alimentare dalle produzioni agricole di fuori, succede sempre che si toglie sovranità ai cittadini, i quali vengono privati della capacità di auto-sostentamento, e quando avviene qualche cortocircuito nell’economia globale, sono dolori.
    Diventa proibitivo per il cittadino italiano trovare rifugio anche in estate dai problemi nazionali e globali: si intensifica il fenomeno delle spiagge a pagamento: sempre più pezzi di terra bagnata dal mare dove si dovrebbe trovare ristoro dopo tutti i drammi quotidiani, vengono di fatto confiscati da capitalisti privati e dagli enti locali mangiasoldi per lucrare su un semplicissimo bisogno umano; così ci fanno pagare il parcheggio nella spiaggia (multe comminate a chi trova posto fuori dai parcheggi a pagamento), e in molti casi, fanno pagare pure l’accesso alla spiaggia, con tariffe che di anno in anno salgono, finendo che una giornata al mare solo per parcheggiare e entrare ti viene a costare 10 euro. Ancora: in parecchie spiagge i gestori occupano sempre più superficie con lettini e ombrelli, il cui affitto viene a costare anche 30 euro, lasciando pochissima sabbia libera, così il cittadino che decide di portarsi personalmente l’ombrellone, anche solo l’asciugamano, non trova spazio e se vuole farsi il bagno e rilassarsi, beh, deve sistemarsi in uno dei migliaia di ombrelloni disposti dallo stabilimento balneare, sborsando decine di euro.
    Insomma, il cittadino comune diventa un limone da spremere per delle caste parassitarie al potere che pur di fare ancora, e ancora soldi, si attaccano a tutto pur di spolpare gli anelli svantaggiati della società. Vedrete che dopo che si saranno appropriati di tutte le spiagge e gli scogli, anche le colline e i parchi cittadini diventeranno a pagamento.
    Io mi domando, ma in estate questi burocrati di partito, quei mercanti, non potrebbero pensare a godersi le amanti, i loro euro del cavolo, le stanze degli alberghi a 5 stelle, lasciandoci l’ anima in pace? No, non ci danno proprio tregua, nemmeno in tempo di vacanze, le quali anziché essere occasione di riposo e di risoluzione dei lati insoluti della propria vita, diventano occasione per nuovo stress, per correre come forsennati, per spendere e spandere, per indebitarsi: così ci si stressa per l’agognata vacanza chissà dove, si affrontano chilometriche code in autostrada per raggiungere posti che di attrattivo hanno solo il nome, poi ci sono le ridicole “prove costume” e gli affollamenti nelle sale dell’estetista per farsi belle, poi le trasgressioni a base di droga nelle discoteche, folli corse mortali sulle strade in tarda notte, sesso sfrenato così innaturale che per riuscire a farlo bisogna ubriacarsi, e specie quando i sogni instillati dalla propaganda consumista per i mesi estivi “muoiono all’alba“: risse, rapine, pestaggi, stupri, vandalismi. Di norma questi sono i periodi dell’anno insieme alle feste natalizie, in cui si manifesta più tragicamente il divario tra “chi può” e “chi non può”, per via della forzosa bugiarda nobilitazione sui media di panfili, gioielli, ville, orge, sondaggi sulle abitudini sessuali degli italiani in vacanza, immagini di spettacoli in discoteche e spiagge, che aggravano i sensi di frustrazione, di inferiorità, in vaste categorie di persone come anziani e adolescenti dei paesi, a volte senza che ci sia un reale motivo, proprio perché il sistema mediante i suoi apparati disinformativi e l’economicismo produce una “realtà fuori dalla realtà“.



    Intanto, adesso che la gente è più distratta, la classe politica potenzia la trasformazione dello Stato in senso piduista. Tanto per gettare fumo negli occhi si pone fine al “dialogo” tra maggioranza e opposizione, e si riconduce tutto il problema alle emersioni delle stravaganze sessuali del Cavaliere.
    Questa estate, tra carovita, crisi economiche planetarie, imbecillità estive, stragi del sabato sera, gossip, si candida a simbolo più violentemente espressivo delle contraddizioni, degli inganni, delle tristezze di questo occidente “schiavo”.
    Speriamo che la pressione del carovita e le angherie usuraie in riva al mare ridestino in consistenti segmenti popolari la voglia di lottare (per quanto riguarda noi, la militanza non va in vacanza). E concludo con un appello ad adolescenti e giovani: in questi mesi guardate televisione e giornali di regime il meno possibile, perché è il periodo in cui cercano di imbottirvi maggiormente di illusioni che vi fanno stare peggio, di lavarvi il cervello. Sognate, ma state alla larga dalla fabbrica dei sogni.



    Alfredo Ibba
    5 luglio 2008


    www.avanguardia.tv

  2. #2
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    CHI SPECiLA SUL PETROLIO ? A chi sono intestati i contratti specie quelloi futures ? Sono banche ? Assiocurazioni ? Privati ? Stati ? Diamo loro un volto e capiremo un poco di piu' chi ci sta rovinando .

    Ricordo quando qualcuno stava provocando un un disastro epocale sul Chicago Board of Trade con un mare di futures sulle granaglie. Si seppe chi era.

    Lo stesso per ir derivati la cui entita' minaccia l'economia mondiale ?

    Qualcuno e' in grado di fare qualche esempio di derivato ?

    Come mai il Comune di MIlano ci ha lasciato le penne ?

  3. #3
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    Ma Afredino ndo è finito?

 

 

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