"La sera del 23 dicembre 2001 un infarto ha stroncato prematuramente, a 59 anni, la vita di Giovanni Marini, il “poeta dei folli e dei giusti”. Al suo rientro la madre l’ha trovato privo di vita. La notizia è stata diffusa dalla stampa locale del 27 dicembre 2001, a tumulazione avvenuta e per questo nessuno dei compagni e degli amici ha potuto rendere a Giovanni Marini l’estremo saluto."

In questa maniera, Rivista Anarchica, commemora l'assassino di Carlo Falvella, 19 anni, militante del MSI.
E' il 7 luglio 1972 quando il Marini, insieme ad altri due militanti dell'ultra sinistra: Gennaro Scariati e Francesco Mastrogiovanni, attende Carlo sotto la sua abitazione, in via Velia a Salerno. Falvella è insieme ad un altro giovane missino, Giovanni Alfinito, che verrà anch'egli ferito. I due non hanno neppure il tempo di reagire all'agguato che vengono colpiti a coltellate. La lama di Marini si conficca due volte nel cuore di Carlo. Arrestato poco dopo, il Marini verrà condannato all'irrisoria pena di nove anni, ne sconterà in galera meno di quattro e, in pieni anni Settanta, tornerà all'attività "politica" nell'ultra sinistra, diventando in qualche modo il simbolo vivente dell'impunità che il regime antifascista garantiva ai suoi figli prediletti.

Non possiamo dimenticare che tra i suoi difensori c'erano anche quei vermi di Dario Fo e Franca Rame, che mai chiesero scusa per questo.

Giorgio Almirante, il 31 luglio 1972, tiene un discorso di commemorazione: "Nessuno lo ha commemorato, nessuno lo ha celebrato, nessuno ha detto qualcosa di lui agli italiani, nessuno, tra quei signori, ha pensato di inviare alla famiglia il classico telegramma di condoglianze che il regime non nega ad alcuno. Hanno organizzato contro la memoria di Carlo Flavella una colossale speculazione alla rovescia, la speculazione del silenzio, della viltà, dell'omertà con i responsabili del crimine. Fedeli alla logica della perenne inversione dei valori, hanno accusato noi di speculazione, noi di sciacallaggio. Altro che sciacalli! Essi, come li abbiamo più di una volta in Parlamento, sono iene. E per giunta iene democristiane e socialiste, e socialdemocratiche, e repubblicane, e purtroppo anche liberali. Iene con la museruola e con il guinzaglio, iene che urlano contro di noi e contro i nostri caduti, ma sono ben pronte a belare all'indirizzo dei padroni e dei dominatori di sinistra."
Poi arriva anche la Giustizia quella vera, quando Marini ha raggiunto il meritato inferno. Il Signore è grande..la vendetta lenta ed inesorabile è arrivata negli anni...si era ridotto ad una schifosa larva umana, faceva il giardiniere per il comune, l'assistente sociale (forse un premio dalla repubblica antifascista); le zecche di tanto in tanto gli regalavano le sigarette. In questa Italia schifosa aveva addirittura vinto un premio per la sue "poesie". Adesso è all'inferno ad aspettare di essere raggiunto da tutti quelli che come lui, si sono sporcati le mani con il sangue degli innocenti.
Mi ero appena iscritto alla Giovane Italia in quel lontano 1972, non Ti conoscevo, eppure quel Tuo volto pulito, negli anni ci è diventato così familiare...Carlo...un ragazzo come Noi...un Camerata che non aveva mai fatto del male a nessuno...uno studioso...un bravo ragazzo... NON TI DIMENTICHEREMO MAI!!!!

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