Giovedì mattina la Camera voterà il Lodo Alfano, la cui discussione inizierà nel pomeriggio di mercoledì. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio, secondo quanto hanno riferito Marina Sereni e Massimo Donadi. Alla conferenza dei capigruppo, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito ha chiesto di modificare il calendario della Camera anteponendo il voto sul Lodo Alfano a quello sul decreto sicurezza, nel quale è inserita la norma salva processi.

"La presidenza della Camera - ha riferito Sereni - ha acceduto alla richiesta di anteporre il Lodo Alfano". Quest'ultimo provvedimento sarà esaminato domattina dalle commissioni riunite giustizia e affari costituzionali, mentre l'esame dell'Aula inizierà nel pomeriggio di mercoledì e si protrarrà in una seduta notturna. Il voto finale è previsto per giovedì mattina. "Noi - ha riferito ancora Sereni - non abbiamo aderito alla modifica del calendario". L'opposizione ha invece chiesto di votare subito il decreto sicurezza "che affronta un tema di vera emergenza, ma la nostra proposta - ha aggiunto la vice capogruppo del Pd - non è stata accolta per ovvie ragioni". Pd e Idv hanno quindi chiesto che sul Lodo Alfano non vengano contingentati i tempi della discussione.

Fini
Invertire l'ordine del giorno dei lavori dell'aula senza cancellare dal calendario provvedimenti già inseriti è possibile quando c'é la maggioranza dei gruppi che lo chiede. E sull'anticipazione del lodo Alfano gli unici gruppi che si sono opposti sono stati quelli dell'Idv e del Pd visto che l'Udc ha solo preso atto della questione". Il presidente della Camera Gianfranco Fini avrebbe spiegato così il perché in conferenza dei capigruppo si sarebbe deciso di discutere prima il lodo Alfano del decreto sicurezza. Per quanto riguarda invece il preannuncio del governo di profonde modifiche al decreto sicurezza per quanto riguarda la norma blocca-processi, Fini avrebbe detto che questo annuncio fatto in conferenza dei capigruppo dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito "lascia ben sperare sulla possibilità di un clima meno infuocato"

"Modifiche alla blocca processi"
"E' allo studio una sostanziale revisione per modificare il decreto legge sulla sicurezza nelle sue parti più controverse". E' quanto ha annunciato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. Il governo modificherà dunque la norma sulla sospensione dei processi meno gravi. Ma al momento Vito non esclude neanche la soppressione. "Non è in corso nessuna trattativa con l'opposizione per uno scambio tra lodo Alfano e norme sulla sospensione dei processi - ha detto Vito - Il governo si è assunto la responsabilità di indicare le proprie priorità, anche per far venire meno questo clima di polemica che non fa bene al Paese. Ma l'opposizione di Pd e Idv dovrebbe testimoniare che non c'é stato nessuno scambio".

Il Pd abbandona i lavori
I deputati del Pd hanno abbandonato per protesta i lavori delle commissioni Giustizia e Affari Costituzionali, impegnati nell'esame del dl sicurezza, che contiene la norma blocca-processi. Lo hanno riferito i due capigruppo, Sesa Amici e Donatella Ferranti, e Roberto Zaccaria. "Il ministro Vito - ha raccontato Zaccaria - ha annunciato 'profonde modifiche' all'articolo che contiene il blocca-processi. Noi, l'Udc e l'Idv abbiamo chiesto allora di sospendere l'esame del decreto, anche perché non c'é più tutta questa urgenza, visto che il passaggio in aula non sarà più mercoledì bensì venerdì". "Il presidente della commissione Bruno - ha continuato Zaccaria - ha invece risposto di andare avanti e ha chiesto di ritirare i nostri emendamenti al blocca processi, altrimenti sarebbero stati votati. Noi un ritiro degli emendamenti al buio non lo abbiamo accettato e abbiamo abbandonato i lavori".
L’eventuale stop alla "blocca processi" continua a far discutere, ed è visto come positiva da parte del leader del Pd, ma l’opposizione attende un pronunciamento ufficiale di governo e maggioranza. «Oggi il problema che noi poniamo è la norma blocca processi» ha affermato il capogruppo del Pd alla Camera, Antonello Soro, commentando l’annuncio fatto dal ministro Vito. «Per noi viene prima la decisione del ritiro sulla blocca processi. Se poi le due cose - sottolinea Soro - arrivano contemporaneamente è una cosa positiva, per noi non sarebbe motivo di contrasto, ma la prima cosa è l’eliminazione della blocca processi».

Ghedini: scambio lodo-blocca processi? scellerato
Per il senatore di Forza Italia e avvocato di Silvio Berlusconi, Nicolò Ghedini, l’idea in base alla quale sarebbe ritirato l’emendamento sospendi processi in caso di una apertura sul lodo Alfano è «uno scambio scellerato che propone l’opposizione». Per Ghedini, infatti, «non c’è alcun collegamento» tra i due provvedimenti.
«Il primo - ha spiegato Ghedini - è un provvedimento a tutela di tutti i cittadini, mentre il lodo Maccanico-Schifani-Alfano è un provvedimento per evitare che le più alte cariche dello Stato siano soggette continuamente a processi».
Il senatore auspica, comunque, che il processo cosiddetto Berlusconi-Mills, in corso oggi a Milano, prosegua fino alla conclusione «per dimostrare l’estraneità del presidente del consiglio alle accuse».

La Finocchiaro: niente scambi
«Ribadisco, insieme ad Antonello Soro e ad altri colleghi del Pd, quello che da molto andiamo dicendo. Non esistono subordinate al ritiro della norma salva processi dal Dl sicurezza». Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato. «Prima di qualsiasi altra discussione sul lodo Alfano, il governo sgombri il campo da una norma che impedisce qualsiasi confronto sui temi della giustizia -sottolinea Finocchiaro-.
Il ministro Vito, oltre ad annunciare la richiesta di inversione di ordine del giorno, annunci che la norma salva processi viene stralciata dal Dl sicurezza».

www.ilgiornale.it 08 07 08

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