Anche oggi non ci facciamo mancare la quotidiana cattiva notizia sul fronte dell'economia:



In termini reali è la flessione più forte da cinque anni a questa parte
Se alcune voci crescono ciò è dovuto all'aumento generalizzato dei prezzi


Istat, le famiglie spendono meno
Nuovo record per verde e gasolio




ROMA - Nel 2007, in termini reali, la spesa delle famiglie italiane e' diminuita, con una flessione che non si registrava da 5 anni. E' quanto emerge dal rapporto Istat: ''I consumi delle famiglie 2007''. Mentre il caro carburanti torna a farsi sentire, con la verde e il gasolio che toccano nuovi record.

In tutto il Paese, soprattutto nel Sud, le famiglie stanno attuando delle rigide strategie di contenimento e se alcune voci di spesa crescono e' perche' sono cresciuti i prezzi.

Per la prima volta, in sostanza, l'Istat riscontra nell'andamento delle spese delle famiglie italiane un calo nei consumi che, negli anni precedenti erano invece risultati fermi. Secondo i tecnici dell'Istituto di Statistica "le famiglie si sono attrezzate con una strategia generalizzata di contenimento della spesa attraverso diminuzioni nelle quantità e razionalizzazione negli acquisti": dove si assiste ad una stabilità degli acquisti corrisponde un calo della qualità, con un aumento, ad esempio delle spese realizzate negli hard discount o comunque di prodotti di qualità inferiore.

Questa situazione attraversa il Paese e sarebbe stata maggiore se non fossero diminuite a causa del clima le spese energetiche e per combustibili: "Ciò - sostengono i ricercatori dell'Istituto - ha messo a riparo le famiglie. Con un clima tradizionalmente più freddo la situazione sarebbe stata peggiore". Le spese per combustibili hanno infatti subito una riduzione della quota rispetto alla spesa totale dal 5,0% al 4,7%.

Sud e Nord a confronto. Il 50% delle famiglie meridionali è stata costretta ad fare meno acquisti, scegliendo poi quelli di minor qualità. Al Sud, la spesa per generi alimentari è passata dai 472 euro mensili del 2006 ai 480 del 2007. Un aumento solo in termini nominali,perché spiega l'Istat, una famiglia su due ha dichiarato di aver limitato gli acquisti.


In particolare il 55% delle famiglie ha fatto questa scelta quando si trattava di comprare carne, il 59% al momento dell'acquisto del pesce. La spesa media mensile delle famiglie meridionali per i consumi è inferiore a quella nazionale: 1.969 euro contro 2.480. Nel dettaglio, tra il 2006 ed il 2007, è calato l'acquisto di carne, combustibili, energia elettrica, trasporti, comunicazioni, arredamenti e servizi per la casa.
Mentre si spende un po' di più per zucchero, caffè, abbigliamento, servizi sanitari e casa. Su quest'ultimo capitolo pesa l'aumento degli affitti mensili passati in media, nel meridione, dai 235 euro del 2005, ai 278 del 2007.

E se al Sud si risparmia sui generi di prima necessità, nelle regioni settentrionali si riesce a spendere di più per i trasporti (il valore massimo si osserva in Veneto, 17,1%) ma anche per il tempo libero e la cultura (quote superiori al 5% in Piemonte, Valle d'Aosta, Trentino e Friuli Venezia Giulia). Tra le famiglie residenti in Liguria e nel Lazio, l'abitazione assorbe poco meno di un terzo della spesa totale (rispettivamente 31,1% e 30,5%), quota che scende al di sotto del 20% solo in Calabria. La spesa per combustibili ed energia oscilla tra il 3,8% di Bolzano e il 5,7% della Basilicata.

Anche la salute ha il suo prezzo. In questo caso le differenze derivano anche dall'autonomia delle singole regioni nella regolamentazione del settore. In Abruzzo (3,2%), nella provincia di Bolzano, nel Lazio e in Campania (3,3%) si spende meno. Spendono di più le famiglie residenti nella provincia di Trento e in Valle d'Aosta (5,5% e 5,1%).

Le famiglie numerose e giovani coppie. Le famiglie numerose puntano tutto sui generi alimentari: quelle con cinque o più componenti investono così il 21,2% della loro spesa per i consumi, contro il 18,3% investito dai nuclei con un solo componente. Per questi nuclei familiari è importante anche la spesa per trasporti, abbigliamento, calzature e istruzione. Mentre i single e le giovani coppie, dove il "capo" ha meno di 35 anni, spendono meno del 16% per alimentari e bevande preferendo investire per l'arredamento, gli elettrodomestici, i servizi per la casa, le comunicazioni e i trasporti (20%). La spesa per gli altri servizi (come i pasti fuori casa e le vacanze) tra giovani coppie e single è più alta: il 16% circa contro, ad esempio, il 12% di una coppia con uno-due figli.

Gli anziani. Gli anziani che vivono da soli spendono il 46,9% della spesa mensile per l'abitazione e le utenze domestiche. Le coppie, invece, riescono a spendere per queste spese il 38,4%. Se a questa percentuale si aggiunge l'oltre 21% per i generi alimentari, si calcola che circa i due terzi della spesa familiare degli anziani sono spesi per il cibo e la casa. Una quota superiore al 5% è destinata alle spese per la salute e i servizi sanitari.

Benzina, nuovo record. Dopo settimane di equilibrio, aumentano anche benzina e gasolio, trinati dal caro-greggio, sonno arrivati a quota 1,551 euro al litro. Secondo Quotidiano Energia, a ritoccare i listini dei prezzi portandoli al nuovo livello massimo, è stata la Erg. Ma rialzi si registrano anche per altri marchi: la raffica di aumenti porta, per tutte le compagnie, i prezzi a ridosso di quota 1,55 euro/litro.
( 8 luglio 2008)

http://www.repubblica.it/2008/06/sez...o-consumi.html

Record negativo da 5 anni.
Commento: dite che questo governo riuscirà a portarci al di sotto del fondo?

Per il pomeriggio si preannuncia una nuova cattiva notizia: nuovo crollo della Borsa...Ne parliamo più tardi....