http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=77049Rom e sinti in assemblea a Roma: Maroni ascolti noi e l'Ue



Un'assemblea per dire basta al razzismo, alla xenofobia, ma più integrazione culturale per rispetto dei principi costituzionali. Circa 200 rom e sinti provenienti da 19 città italiane si sono riuniti al Villaggio globale di Roma per partecipare alla prima riunione pubblica della 'Federazione rom e sinti insiemè che rappresenta 22 associazioni di 12 regioni.
Due grandi striscioni sono stati esposti con le scritte "Italiani dal 1300", "Basta discriminazioni" con accanto una bandiera tricolore per rivendicare «le radici italiane di comunità che vivono qui da generazioni».
«Vogliamo partecipare attivamente alla decisioni che ci riguardano - ha detto il presidente della Federazione Nazareno Guarnieri - Quella delle impronte è solo una vigliaccata politica perchè il 90% dei rom e sinti che vivono in Italia sono già identificati. La restante minoranza sono dell'ex Jugoslavia e perciò non hanno documenti: per loro bisogna trovare una soluzione politica». Guarnieri ha poi affermato: «Vogliamo rappresentare la comunità rom e sinti proponendoci come interlocutori con il governo». Il presidente non ha risparmiato critiche verso l'Opera nomadi che «proprio oggi ha scritto una lettera dal sindaco Alemanno per prendere le distanze da questa assemblea, solo sono nemici della comunità rom».
«Domani formuleremo una richiesta scritta al ministro Maroni e ai tre commissari per l'emergenza nomadi chiedendo un incontro. Se non avremo risposte, siamo pronti ad organizzare a settembre iniziative clamorose come scioperi della fame e incatenamenti davanti al Viminale». Lo ha detto il presidente della «Federazione rom e sinti insieme», Nazareno Guarnirei. «Chiediamo più integrazione culturale e partecipazione - ha proseguito - si parla tanto di rom, anche nelle trasmissioni tv, ma mai nessuno di noi viene invitato a dire la sua».
«Oggi l'Unione europea ci ha dato ragione. Speriamo che l'Italia le dia ascolto». Così il rappresentante dei sinti italiani, Davide Casadio, riguardo la risoluzione approvata dall'europarlamento sulle impronte ai bambini nomadi. «Siamo stanchi delle schedature - ha aggiunto Casadio - e all'odio razziale diffuso: chiediamo un'integrazione culturale e non di essere emarginati e guardati con sospetto».

Pubblicato il: 10.07.08
Modificato il: 10.07.08 alle ore 19.17


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