OMNIA SUNT COMMUNIA
Pdci, al via il quinto congresso. Diliberto:
«Comunisti uniti, riprendiamo la piazza»
Oliviero Diliberto a Ballarò Valerio De Rose/Eidon
Unità dei comunisti e centralità dei diritti, a partire da quello oggi negato del lavoro. Sono queste le priorità che il quinto congresso dei Comunisti italiani si troverà ad affrontare nella tre giorni di Salsomaggiore Terme.
Un congresso su cui inevitabilmente pesa, come un'ombra scura, l'ultima tornata elettorale che ha portato la sinistra fuori dalle aule parlamentari e per la prima volta nella storia della Repubblica. Da qui la necessità che Oliviero Diliberto sente «urgente»: quella di lanciare una proposta di riunificazione delle forze comuniste presenti in Italia e a partire proprio da Rifondazione comunista. «Non è tempo di andare divisi» incalza il leader del Pdci «perché ci aspetta un autunno di confronto unitario e le nostre sono prospettive di lotta». Una prospettiva che porterà i Comunisti italiani, in autunno, a lanciare una grande manifestazione nazionale di tutta la sinistra per protestare contro le politiche antisociali di questo governo, e proprio alla vigilia «di una probabile recessione».
Un congresso atteso, non v'è alcun dubbio, anche in vista dei prossimi appuntamenti che coinvolgono la stessa Rifondazione alle prese con la vicinissima assise nazionale.
Oggi si avvieranno i lavori dunque su queste parole d'ordine: unità e lavoro. Due le mozioni presentate su cui inevitabilmente si concentrerà la battaglia congressuale. La prima, varata dal Comitato centrale all'unanimità: "Ricostruire la sinistra. Comuniste e comunisti, cominciamo da noi" e la seconda, presentata da Katia Belillo che ha tra i suoi primi firmatari Umberto Guidoni, astronauta deputato alla politica: "Una necessità per il paese: unire la sinistra". Le distanze sui contenuti non sono irrilevanti. Il primo documento propone in poche parole l'unità dei comunisti, una rifondazione della Rifondazione; ancora, per dirla in termini più semplici, la riunificazione del Pdci con il Prc; il secondo documento avanza un'altra teoria: quella di riaffermare in sostanza la relazione con le altre formazioni di sinistra per rilanciare una costituente con Rifondazione, in particolare con l'area che fa capo a Nichi Vendola, oltre alla stessa Sinistra democratica.
«Le linee politiche - ha precisato del resto la stessa Belillo in un'intervista su "Aprileonline" - sono due: quella che intende rafforzare il Pdci per avviare un processo costituente della sinistra per un partito unico, che è quella avanzata dal mio documento e quella di una unità dei comunisti, intesa come riunificazione di Prc e Pdci approvata da Rizzo e Diliberto».
Un congresso dunque fondamentale perché da questo, come è ovvio presumere, si decideranno anche le sorti e le future strategie politiche della sinistra tout court, chiamata questa volta a una prova in più: quella di riappropriarsi di un suo ruolo anche nello "status quo" extraparlamentare. «Ci dobbiamo riprendere la piazza - sottolinea il segretario del Pdci Oliviero Diliberto - per non lasciare l'opposizione ad altri». Il passato pesa ma anche a Salsomaggiore Terme si guarda al futuro per una prospettiva di rilancio e - per usare un termine "ad hoc" - anche di riscossa.
CM
18/07/2008 Liberazione
ARDITI NON GENDARMI