"Liberale" è l'atteggiamento di tutti coloro che si sforzano di capire le ragioni dell'altro, nella misura indicata dalla massima attribuita al Voltaire: "Non condivido le tue idee, ma combatterò fino alla morte per difendere il tuo diritto ad esprimerle".
Poniamoci l'interrogativo: quanto conta effettivamente la libertà di espressione? E' giusto che tutti possano "esprimere" la loro opinione ("opinare", dal latino OPINàRI, dalla radice OP-, nel senso di vedere, che trovasi nell'occhio; ovvero, esprimere il proprio modo di vedere intorno alle cose dubbie, spinti da alcuna apparente ragione), anche nelle materie più delicate, come la politica, delle quali non si possiede la benchè minima cognizione e competenza?
Per quanto mi riguarda, il diritto ad esprimere il proprio Io è legato esclusivamente ad istanze individualistiche tutt'altro che essenziali, anzi, congeniali al sistema del "produci, consuma, crepa", che vive soprattutto grazie a questa INTOLLERABILE imbecillità di massa.
Spero che questo mio scritto stimoli una qualche discussione,
Darko