Pd, si è dimesso Cabras
Fallito l'obiettivo dell'unità
Il segretario regionale del Partito Democratico, Antonello Cabras, ha deciso di dimettersi. Lo annuncia lui stesso con una lettera inviata ai vertici del partito in vista dell'Assemblea in programma sabato ad Ala Birdi. Assente ieri al vertice di maggioranza, Cabras ha motivato la sua scelta con il fallimento dell'obiettivo di ricompattare il partito.
La spaccatura nel Pd è sorta sul nome di Soru e sulla possibilità di proporlo come candidato unico del centrosinistra alle regionali del 2009. Ora il conflitto interno è giunto all’epilogo con le dimissioni del segretario, favorevole alle primarie e quindi all’ipotesi di un’alternativa all’attuale presidente. In questa direzione Cabras si era già mosso, promuovendo incontri di coalizione “oltre” il Pd. L’esigenza di una consultazione allargata era emersa all’indomani dei recenti risultati elettorali: il Pd da solo non basta per affrontare il dilagare dell’avanzata del centrodestra.
IN MINORANZA Cabras si è trovato in posizione minoritaria: i big del partito (Ladu, Soro, Scanu) si sono schierati a favore della ricandidatura di Soru senza primarie. Un sostegno che ha ridefinito gli equilibri interni al partito e che ha messo in difficoltà il segretario.
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Per chi non conoscesse la vicenda.
Soru era lo sfidante di Cabras alla segreteria del partito, e la notte dello spoglio - dopo aver appreso la sconfitta - si presentò urlando nella sede del partito alle 3 del mattino, chiamando sempre con questi toni il neo segretario Cabras che riposava tranquillo a casa sua, svegliando lui e la propria famiglia, come hanno raccontato i giornali di quel giorno.
Soru - che di problemi ne ha e anche grossi - da quel momento ha chiuso con Cabras. Disse cinque anni fa che avrebbe fatto un solo mandato alla guida della Regione, rimangiandosi la parola quest'anno e chiedendo la ricandidatura. La batosta alle politiche ha creato non pochi disagi nel partito, e il segretario Cabras - insieme alla direzione regionale - ha chiesto le primarie. Soru è andato su tutte le furie e - come fa sempre - deve aver giurato eterna vendetta a chi era contro di lui, convincendone buona parte, soprattutto dopo aver acquistato la ricandidatura rilevando e salvando l'Unità.