Gaetano Quagliariello, vicepresidente vicario dei senatori PdL, commenta la decisione dei giudici della quinta Corte d’Appello di Milano di respingere l’istanza di ricusazione avanzata dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nei confronti del giudice Nicoletta Gandus, presidente del collegio giudicante nello stralcio del processo sui presunti fondi neri Mediaset in cui il premier è imputato di corruzione giudiziaria insieme all’avvocato britannico David Mills. Il una nota il senatore fa sapere: "Prendiamo atto della decisione della Corte d'Appello di Milano di respingere l'istanza di ricusazione avanzata dalla difesa del premier Berlusconi nei confronti della dottoressa Gandus. E prendiamo atto anche delle ennesime sgangherate esternazioni di Antonio Di Pietro, al quale a questo punto chiediamo in prestito una delle sue 'folgoranti' metafore per domandarci sommessamente: cosa altro dovrebbe fare un giudice perché sia dimostrata la sua grave inimicizia, forse provare a uccidere l'imputato?".
I giudici della quinta Corte d’appello, si legge nella motivazione della sentenza, sostengono che "i documenti che dovrebbero dimostrare l’inimicizia grave tra la dottoressa Gandus e il ricusante non rispondono a nessun requisito: sono mere manifestazioni di pensiero relative non a rapporti personali o comportamenti dell’onorevole Silvio Berlusconi, ma semplicemente critiche a testi di legge approvati dal Parlamento durante la legislatura 2001-2006, nella quale quest’ultimo è stato capo del Governo".
Nella motivazione che respinge l’istanza di ricusazione del giudice Gandus, si legge anche che quest’ultima "non sembra aver violato il codice deontologico dell’Associazione nazionale magistrati che all’articolo 8 individua per l’indipendenza del magistrato anche la sua esclusione da centri di potere partitici. Nulla - prosegue l’ordinanza - può indurre a ritenere che dai documenti attestanti le opinioni espresse da quel giudice, possano ricavarsi indizi di una sua partecipazione a tali centri".
L'articolo 8 è comico se venisse rispettato ci troveremmo con una decina di giudici in tutta italia
non parliamo delle motivazioni alla sentenza che sfiorano il ridicolo