In questi ultimi 20 anni di governi di centrodestra e di centrosinistra a pagare duramente sono stati i lavoratori dipendenti pubblici e privati. Con l'eliminazione della scala mobile, hanno visto i loro stipendi progressivamente erosi dall'inflazione. Siamo il paese con un potere d'acquisto degli stipendi dei lavoratori dipendenti più basso d'Europa e molto vicino a quello dei paesi non dico del terzo mondo, ma del secondo sì.
E questi invece di pensare a come risolvere questo problema che sta' diventando sempre più pesante, non si arriva più neanche alla terza settimana, pensano ai rom, a come salvarsi il culo dalla varie inchieste sulle proprie ruberie, a come salvare rete4, ecc., ecc. E non solo fanno pure leggi che penalizzano ancora di più gli stipendi, come l'innalzamento delle ore di lavoro (ora i padroni ci chiederanno di lavorare di più a parità di salario, quindi la paga oraria diminuisce), la flessibilità senza sè e senza ma, provvedimenti come questo del presente post che decurtano lo stipendio, inflazione programmata all'1,7% che è un quarto di quella reale che sarà a fine anno.
VER-GO-GNA-TE-VI.
Sarebbe ora che facciamo chiudere scuole, uffici comunali, fabbriche, tanto per dirne solo 3. Sciopero generale ad oltranza, anche senza i sindacati che hanno rotto, vediamo se abbassano la cresta stì galli. O ci danno il giusto salario per vivere o facciamo fallire il sistema Italia. Muoia Sansone con tutti i Filistei!
la cosa incredibile è che nel frattempo, mentre tagliano gli stipendi degli impiegati pubblici, aboliscono il tetto per gli stipendi d'oro ai manager pubblici (che era di 289.000 euro, mica bruscolini!)...
ora, ci saranno impiegati che avranno tagliati i loro stipendi anche del 30%, mentre gli stipendi d'oro dei manager pubblici potranno ampiamente e liberamente superare il tetto dei 289.000 €!
queste sono le porcate che dovrebbero fare incazzare...
e intanto
Draghi: "Aumento dell'inflazione più pesante rispetto alle attese"
http://www.repubblica.it/2007/10/sez...nflazione.html
Ottima mossa ministro: per rilanciare l'economia si riduce il reddito disponibile!!
Devo proprio dire che Tremonti e Brunetta sono proprio dei GENI...
Statali, tagliati 400 milioni di euro
Brunetta: "Finanziaria li ripristina"
Polizia e carabinieri rilanciano la protesta: "Decurtati dai bilanci oltre 3 miliardi"
Il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta
ROMA - Ci saranno quattrocento milioni di euro in meno per i rinnovi contrattuali e gli adeguamenti retributivi del personale delle amministrazioni statali per il prossimo triennio (2009-2010-2011). Lo prevede il maxiemendamento alla manovra economica presentato dal governo e sul quale nel primo voto previsto lunedì alla Camera verrà posta la questione di fiducia. "Il fondo per interventi strutturali di politica economica - si legge nel testo - è integrato dell'importo di 500 milioni di euro per l'anno 2008 e di 2.340 milioni a decorrere dall'anno 2009" rispetto ai 2.740 milioni previsti nella stesura iniziale del decreto legge.
Brunetta nega. Il testo, secondo il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta, va però interpretato in maniera corretta. "Non c'è nessun taglio e le risorse previste per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego saranno stanziati nella Finanziaria", ha chiarito, aggiungendo che "l'impegno del governo resta quello previsto in base all'inflazione programmata". Il ministro ha anche voluto smorzare le polemiche sulla contrattazione integrativa perché, ha spiegato, nel maxiemendamento è stato creato un fondo ad hoc nel quale confluiranno "i risparmi delle consulenze e quelli ricavati dalle collaborazioni interne dei dirigenti". Questo fondo, ha sottolineato, sarà utilizzato "per remunerare la maggiore produttività" creando un meccanismo di nuova contrattazione per premiare chi lavora di più.
Soldi dirottati sulle agevolazioni fiscali. Un'ulteriore lettura delle scelte del governo è stata poi fornita dal sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas. "E' vero - ha chiarito - che queste risorse non ci sono più ma sono state utilizzate per alcune agevolazioni fiscali e non erano destinate ai contratti".
Rabbia e ironia dai sindacati. Precisazioni che non sono piaciute affatto ai sindacati, già sul piede di guerra per le poco rassicuranti indicazioni trapelate sul contenuto del maxiemendamento. "Il governo è in confusione mentale", hanno denunciato Cgil e Uil, sottolinenando che se Brunetta parla di accantonamento, il sottosegretario all'Economia Vegas smentisce che ci sia stata una riduzione dei fondi per il rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici.
"Che si mettano d'accordo su questi 400 milioni di euro - dice Carlo Podda, segretario della Funzione pubblica Cgil - C'è molta confusione tra la stessa maggioranza. D'altra parte quando si vara una manovra in 9 minuti è facile che cadere in questi errori. Non sono comunque 400 milioni che cambiano la nostra posizione". Dello stesso avviso la Uil: "I fondi comunque sono sempre insufficienti - spiega Paolo Pirani, segretario confederale della Uil - ci attendiamo comunque più risorse".
La Cgil minaccia lo sciopero. "Se si continua su questa linea - ha aggiunto Podda - a settembre lo sciopero sarà inevitabile per sostenere la nostra piattaforma e tutti i cittadini". "Con questi tagli - ha spiegato ancora - verranno meno fondi per l'apertura dei musei la domenica, per mostre speciali e musei sotto le stelle. Ci saranno anche meno servizi nella sanità, come ha detto bene Formigoni, che non può certo essere tacciato di ostilità politica, e non saranno più finanziati progetti speciali per ridurre l'evasione, né quelli dell'Inps per quella contributiva".
Cautela Cisl. Gianni Baratta, segretario confederale della Cisl e responsabile della Funzione Pubblica, invita invece alla prudenza, pur riconoscendo la gravità della situazione. "Ci stanno preparando una polpetta avvelenata", ma comunque lo sciopero ci sarà solo "in extrema ratio", ha chiarito. Baratta ha ribadito quindi la disponibilità del sindacato ma "stando a questi numeri il confronto ci sembra molto molto complicato".
Penalizzati polizia e carabinieri. Penalizzati anche i lavoratori delle forze dell'ordine. "Nonostante le ripetute rassicurazioni di alcuni esponenti di governo - denunciano oggi le organizzazioni sindacali delle forze di polizia e i Cocer delle forze armate - registriamo che il maxiemendamento conferma il volume dei tagli alla sicurezza ed alla difesa previsto dal testo originario. Le modifiche apportate dalle Commissioni sono di fatto irrilevanti e lasciano intatto il problema e a ciò nulla è stato aggiunto dal governo".
"Ci saranno dunque - lamentano i rappresentanti dei lavoratori - pesantissimi rischi di ricadute sul livello di sicurezza che potrà essere garantito sia a causa dell'impossibilità di reintegrare il personale che andrà in pensione 'coatta' (40.000 donne e uomini), nonostante già oggi ci sia grave carenza d'organico, sia a causa degli oltre 3 miliardi di risorse tolti dai bilanci delle forze di polizia ed armate".
Tempi duri per i precari. Le modifiche alla manovra inserite dal governo rendono inoltre più difficile per i lavoratori precari ottenere un contratto a tempo indeterminato. Il maxiemendamento al Dpef ammorbidisce infatti le disposizioni introdotte dall'esecutivo Prodi che assicuravano per legge un contratto a tempo indeterminato per i precari che ottenevano un rinnovo a tempo determinato dopo 36 mesi di lavoro con la stessa azienda.
Slittano gli aumenti di stipendio. Il maxiemendamento alla manovra economica conferma inoltre lo slittamento di dodici mesi per la maturazione biennale o della classe dello stipendio per magistrati, avvocati e procuratori dello Stato, diplomatici, professori e ricercatori universitari, dirigenti delle forze dell'ordine e ufficiali delle forze armate. La misura dello slittamento di un anno per le categorie interessate che, come si legge nel testo, sarà "una tantum", è pari al 2,5 per cento. Solo per il settore universitario, si prevede un risparmio lordo di 13,5 milioni per il 2009 e di 27 milioni per l'anno successivo.
I fondi per la sanità. Dal testo del maxiemendamento depositato giovedì scorso alle commissioni di Montecitorio trapelano inoltre ulteriori dettagli. Per quanto riguarda la sanità, nel 2009 è confermato lo stanziamento di 102,6 milioni di euro per il Servizio sanitario nazionale. Nel 2010 lo stanziamento salirà a 103,9 milioni; nel 2011 a 106,2 milioni. All'interno di queste cifre, anche i 50 milioni di euro annui destinati all'ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma.
"Per gli anni 2010-2011 - prosegue il testo - l'accesso al finanziamento integrativo a carico dello Stato è subordinato alla stipula di una intesa fra Stato e Regioni" che contempli: 1) una riduzione dello standard dei posti letto; 2) la riduzione delle spese per il personale; 3) l'impegno delle regioni ad introdurre i ticket in caso di "squilibrio di bilancio". Il maxiemendamento stabilisce anche il potenziamento dei "procedimenti di verifica delle esenzioni".
Nasce la Banca del Mezzogiorno. Il testo prevede anche la costituzione della "società per azioni della 'Banca del Mezzogiorno' al fine di assicurare la presenza nelle regioni meridionali d'Italia di un istituto bancario in grado di sostenere lo sviluppo economico e di favorirne la crescita". Sarà istituita nei prossimi tre mesi con la nomina del comitato promotore e avrà 5 milioni di euro di dote finanziaria per l'anno 2008. "Entro cinque anni dall'inizio dell'operatività della Banca - specifica il maxiemendamento - tale importo è restituito allo Stato", soggetto fondatore.
(19 luglio 2008)
http://www.repubblica.it/2008/06/sez...00milioni.html