Ho bisogno di chiarimenti: potete spiegarmi in modo esaustivo cosa si intende solitamente quando si afferma che gli USA hanno esportato la loro inflazione al di fuori del paese rendendo più poveri gli altri? grazie!
Ho bisogno di chiarimenti: potete spiegarmi in modo esaustivo cosa si intende solitamente quando si afferma che gli USA hanno esportato la loro inflazione al di fuori del paese rendendo più poveri gli altri? grazie!
il problema degli USA è l'inflazione che si sono creati al loro interno...
proprio ieri è uscito un dato che vede a giugno un'inflazione pari al 1,1%, ed è solo l'inizio.
L'inflazione accelera bruscamente negli Stati Uniti, viaggiando al passo più veloce in quasi vent'anni. E dà corpo a spettri di stagflazione, pericolose spirali di fragilità della crescita e corse dei prezzi che potrebbero mettere alle corde la Federal Reserve e il Tesoro americano nella loro campagna per restituire fiducia all'economia e al sistema finanziario.
Il rincaro nei prezzi al consumo è stata dell'1,1% a giugno, già sufficiente a far gridare al record: si è trattato del rialzo più significativo dal 2005 e del secondo in assoluto dal 1982. Anche senza i costi di energia e beni alimentari, le componenti più volatili, l'indice è salito dello 0,3 per cento. Le previsioni erano ferme, rispettivamente, allo 0,7 e allo 0,2 per cento. Ma la marcia dell'inflazione risulta più evidente quando misurata su base annuale: negli ultimi dodici mesi ha fatto segnare il 5%, l'incremento più forte dal maggio del 1991. Il dato depurato da energia e alimentari è cresciuto del 2,4%, ben al di sopra della fascia auspicata dalla Fed tra l'1,5 e il 2 per cento.
L'avanzata dei prezzi, se non ha impedito ieri un rally a Wall Street guidato da recuperi nei titoli bancari, ha costretto il governatore della Fed Ben Bernanke a lanciare un nuovo allarme sull'economia, questa volta incentrato sull'inflazione. «È troppo alta», ha ammesso promettendo impegno nella battaglia per la stabilità dei prezzi. Bernanke ha parlato alla Camera, in occasione della seconda giornata della testimonianza semestrale al Congresso. Solo il giorno prima, al Senato, aveva sottolineato anzitutto i rischi per la stabilità dell'economia e dei mercati, scossi da crescita fragile e bufere finanziarie, tra le grandi priorità della Fed. La produzione industriale di maggio, comunicata ieri, non è bastata ad allontanare i timori di debolezza, pur mostrando un incremento dello 0,5 per cento.
La politica monetaria è presa tra i due fuochi di inflazione e crisi: la Fed ha ormai interrotto la lunga manovra di taglio dei tassi di interesse per stimolare la crescita, ma ha finora rinviato qualunque aumento del costo del denaro in omaggio alla fragilità dell'economia. Questo attendismo potrebbe continuare: i verbali dell'ultima riunione del 24 e 25 giugno hanno mostrato come i vertici della Banca centrale ritengano che «con maggiori rischi di inflazione e aspettative inflazionistiche il prossimo cambiamento nella politica monetaria potrebbe sicuramente essere un aumento dei tassi». Ma anche che i tempi per una simile mossa sono ostaggio delle incognite economiche e finanziarie. Bernanke ieri ha cercato di dissiparne alcune, assicurando che i colossi dei mutui Fannie Mae e Freddie Mac «non sono a rischio di fallimento». Ha tuttavia aggiunto, sfoderando estrema prudenza sulla strategia della Fed, che «dovremo esaminare i dati in arrivo e l'evoluzione dell'outlook per cercare la politica che meglio riflette il nostro mandato a favore di una crescita sostenibile e una stabilità dei prezzi».
Con il malessere economico si sono cimentati anche Congresso e Casa Bianca. «Assistiamo ad assalti su entrambi i fronti, l'inflazione è troppo alta, la crescita troppo debole», ha dichiarato il senatore democratico Charles Schumer, aggiungendo che «occorre un nuovo piano di aiuti per l'economia». La Casa Bianca ha invece affermato che l'amministrazione «è preoccupata per l'impatto dei rincari dei prezzi». Il mese scorso, l'energia ha trainato l'inflazione con un incremento del 6,6 per cento. La benzina è lievitata del 10,1% e il gas naturale del 4,9. I prezzi alimentari sono saliti dello 0,7 per cento. E le commodity hanno registrato un rincaro record dell'1,9. Questi aumenti hanno cominciato a contagiare altri settori: i prezzi nei trasporti sono lievitati del 3,8%, con le tariffe aerei rincarate del 4,5. I costi abitativi e quelli dei servizi sono aumentati dello 0,5 per cento.
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleO...lesView=Libero
che dite, smentite a parte, si avvicina un rialzo dei tassi della Fed?