Per tagliare corto dico solo...finche c'era la vecchia "cortina di ferro", nessuno si permetteva di emigrare...l'immigrazione è sorta dopo....il nuovo ordine mondiale. Inoltre Stalin con la sua politica preservò le identità etniche delle singole repubbliche sovietiche...evitando sia guazzabugli cosmopoliti e scongiurando l'islamizzazione della Russia.
Non ho avuto occasione di leggere i testi di Faye...per quanto mi riguaarda non ho pregiudizi...io travalico le frontiere cultural-politiche...da Marx a Nietzsche, Da Mao a Evola e così via...Dovresti leggereti qualcosa di Guillaume Faye Wladyslaw, senz'altro troveresti anche pane per i tuoi denti.
Purtroppo tutti lo insultano ma ben pochi l'hanno letto.
Pur non essendo la mia forma ideale di Socialismo...ritengo Spengler una figura di grande coerenza intellettuale...non per altro...si estraniò totalmente dalle bizzarrie hitlerianeA proposito, che ne pensi del "socialismo prussiano" di Oswald Spengler?
Limonov è riuscito a trasformare i NB, che partivano come idea fortemente legata al patriottismo grande-russo di Stalin, in una pagliacciata anarco-liberalista.
Comunque attenzione a confondere sionisti e oligarchi ebrei, dato che Soros chiede ad Israele di dialogare con Hamas e di ritirarsi dalla Cisgiordania.
Riguardo la Jamairiah e specialmente l'Iraq di Saddam, un tempo ne fummo ammaliati anche noi (d'altronde anche Nick Griffin vide in quello di al-Khaddhafy un esperimento interessante) ma è chiaro che oggi Saddam è morto e sepolto e il Colonello si è svenduto completamente al mondialismo, inoltre i ricatti che il beduino esercita contro il nostro paese richiederanno in futuro una risposta più che energica, d'altronde non bisogna dimenticare che all'inizio il Colonnello Khaddhafy, Nasser e Boumédienne furono appoggiati dagli Stati Uniti in funzione antieuropea in Nord Africa, quindi per Khaddhafy si tratta di un "ritorno alle origini". Non si può in alcun modo tollerare il ricatto che costui ci muove contro riempendoci di immigrati.
In oltre, bisogna dire che per gli Arabi il socialismo arabo è sempre stata una copertura per evitare il comunismo, non hanno mai realizzato nessun socialismo né in Iraq né in Siria e il nazionalismo de facto era demagogia della borghesia tribale.
Molto più sincera invece la vocazione nazional-collettivista degli israeliani manifestata dalla cultura del kibbutz (da cui furono ispirati i kolkhoz sovietici) e anarco-patriottista nel caso del moshav.
Senz'altro in funzione della saldatura eurosiberiana con la Russia, le forze reazionarie di destra europeiste e il bolscevismo nazionalista dovranno trovare un intesa, d'altronde il nostro anticomunismo è soprattutto per scalzare la feccia che vi è "a sinistra" nell'Europa occidentale.
Anche voi nazionalcomunisti dovrete prendere atto dei fallimenti della sinistra arcobaleno che a furia di difendere il "diverso" ha abbandonato il proletariato autoctono che di certo non vede nell'immigrazione una "risorsa" e pertanto è passato con la Lega.
carlomartello
Io apprezzavo molto il sionismo originario...che era una sorta di "socialismo nazionale"...e i kibbutz israeliani dei quali hai giustamente menzionato rientravano in quel quadro...poi negli anni settanta tutto ciò veniva inquinato proprio dall'intrusione delle oligarchie cosmopolite ebraiche americane che portò israele a diventare la quinta colonna in medio oriente dell'espansionismo NATO.
.Riguardo la Jamairiah e specialmente l'Iraq di Saddam, un tempo ne fummo ammaliati anche noi (d'altronde anche Nick Griffin vide in quello di al-Khaddhafy un esperimento interessante) ma è chiaro che oggi Saddam è morto e sepolto e il Colonello si è svenduto completamente al mondialismo, inoltre i ricatti che il beduino esercita contro il nostro paese richiederanno in futuro una risposta più che energica, d'altronde non bisogna dimenticare che all'inizio il Colonnello Khaddhafy, Nasser e Boumédienne furono appoggiati dagli Stati Uniti in funzione antieuropea in Nord Africa, quindi per Khaddhafy si tratta di un "ritorno alle origini". Non si può in alcun modo tollerare il ricatto che costui ci muove contro riempendoci di immigrati
Sul Gheddafi "aggiornato" in versione filo-atlantica hai ragione....stenderei un velo pietoso. Tuttavia, io non ho mai detto che Gheddafi - pur apprezzando la sua "rivoluzione verde" - debba allearsi con noi. Una cosa sono le affinità ideologiche...un 'altra cosa gli interessi nazionali...tanto per farti un esempio URSS e Cina pur essendo ambedue paesi comunisti...arrivarono più volte ai ferri corti e con tanto di assemblamento di truppe e carri armati ai confini...lo stesso Mussolini corazzò a dovere i confini italici quando il Fuhrer diede corso all'Anchluss.
Quel socialismo funzionaava anche male ...ma almeno i pozzi petroliferi e le risorse economiche erano sotto il controllo sovrano dello Stato...e non alla mercè delle multinazionali.In oltre, bisogna dire che per gli Arabi il socialismo arabo è sempre stata una copertura per evitare il comunismo, non hanno mai realizzato nessun socialismo né in Iraq né in Siria e il nazionalismo de facto era demagogia della borghesia tribale.
Molto più sincera invece la vocazione nazional-collettivista degli israeliani manifestata dalla cultura del kibbutz (da cui furono ispirati i kolkhoz sovietici) e anarco-patriottista nel caso del moshav.
Riconosco che il vostro anticomunismo in realtà è un "antieurocomunismo", vale a dire una netta opposizione alla degenerazione anarco-libertaria- trozkista delle correnti comuniste d'occidente. In questo viaggiamo su binari paralleli. Nel 68 sarei stato, senza tentennare...come fece il PCI....dalla parte dei carri armati sovietici che salvarono il socialismo dall'infezione studentesca a Praga e Varsavia ( il mio nick Wladyslaw è un evidente omaggio a W.Gomulka)Senz'altro in funzione della saldatura eurosiberiana con la Russia, le forze reazionarie di destra europeiste e il bolscevismo nazionalista dovranno trovare un intesa, d'altronde il nostro anticomunismo è soprattutto per scalzare la feccia che vi è "a sinistra" nell'Europa occidentale.
Mi rendo conto...e la cosa grave che questa nequizia umana simil-comunista continua nell'errore difendendo a spada tratta froci zingari e "fradelli afrigani" vari senza colpire i veri nervi scoperti del sistema.Anche voi nazionalcomunisti dovrete prendere atto dei fallimenti della sinistra arcobaleno che a furia di difendere il "diverso" ha abbandonato il proletariato autoctono che di certo non vede nell'immigrazione una "risorsa" e pertanto è passato con la Lega.
Il primo Sionismo era maturato in ambienti germanici e russi e influenzato sia dal Nazionalsocialismo che dal Comunismo sovietico, difatti Stalin fu tra i primi a riconoscere lo Stato d'Israele e la Cecoslavacchia armò i patrioti israeliani, la colonizzazione sionista delle sponde del Mediterraneo orientale era vista come un movimento di espansione-liberazione della nazione proletaria ai danni del potere borghese-mercantile del sistema tribale arabo-"palestinese" (un pò come il colonialismo fascista in Africa come "espansione dell'Europa proletaria" che si confrontò con le forze retrive locali - Mukhtar e Selassié - sostenute dagli Inglesi).
Solo dalla guerra di Corea in poi, quando Israele si schierò con gli USA, Israele si americanizzò sempre più e l'URSS decise di appoggiare il nazionalismo arabo.
Nonostante questo non dimentichiamo però che Israele ebbe comunque ottimi rapporti con la Romania nazionalcomunista fino alla fine.
Oggi il sionismo sano è solo quello del Kach e affini teo-etno-nazionalisti e dei NB israeliani (niente a che fare con Limonov, chiedono allo Stato israeliano di adottare misure severe contro il terrorismo jihadista, dai un'occhiata qui http://nationalfuturism.org/jewishliberation.html).
Anche noi, a livello intimamente personale, confessiamo di non avere nessuna simpatia per la rivolta di Budapest e le altre rivoluzioni anti-sovietiche, genitori delle moderne "rivoluzioni arancioni" e colorate varie, medesima operatività: rivoluzioni cosmopolite e filo-americane contro il nazionalismo grande-russo.Riconosco che il vostro anticomunismo in realtà è un "antieurocomunismo", vale a dire una netta opposizione alla degenerazione anarco-libertaria- trozkista delle correnti comuniste d'occidente. In questo viaggiamo su binari paralleli. Nel 68 sarei stato, senza tentennare...come fece il PCI....dalla parte dei carri armati sovietici che salvarono il socialismo dall'infezione studentesca a Praga e Varsavia ( il mio nick Wladyslaw è un evidente omaggio a W.Gomulka)
Ma siamo contro il sessantotto francese e italiano.
Esatto.Mi rendo conto...e la cosa grave che questa nequizia umana simil-comunista continua nell'errore difendendo a spada tratta froci zingari e "fradelli afrigani" vari senza colpire i veri nervi scoperti del sistema.
carlomartello
Certo che sarebbe il colmo vedere un ateo senza Dio, filo-giudeo, come Stalin santo della Chiesa Ortodossa russa
Ormai i Russi non se li filano più i comunisti e quest'ultimi cercano un po' di notorietà in questo modo, tutto qua
se la Cheisa ha chiesto scusa per le Crociate puo' benissimo fare Stalin Santo
Veramente Stalin è stato educato dalla madre ortodossa e ultra-religiosa, ha frequentato la scuola dei monaci dove ha studiato il Vangelo e si dice che forse non fu altro che un agente degli Zar infiltrato nel movimento Bolscevico che con la Rivoluzione d'Ottobre probabilmente tentò di salvare e il salvabile sintetizzando zarismo e leninismo.
I russi comunque lo preferiscono di certo a Hitler e ai nazisti, e anche i serbi nazionalisti, che consideravano (a ragione) nazionalisti croati, bosniaci e albanesi eredi del caos seminato dai nazisti nei Balcani, e su questo non sussistono incertezze.
carlomartello
Venivano considerati kulaki tutti coloro che possedevano almeno una persona a proprio servizio e delle mezzi per coltivare un po' più moderni rispetto agli altri. Non solo quindi la grande proprietà terriera, ma anche quella medio-piccola.
A differenza di quel che dici, Stalin, pur difendendoli inzialmente, seguì la linea di Trotzky, che era il più acerrimo nemico dei kulaki, che vedeva come quella classe sociale che rappresentava l'ultimo residuo della società russa zarista.
Stalin eliminò i kulaki per procedere con la collettivizzazione forzata e la trasformazione della Russia in un paese industrializzato, seguendo i miti progressistici e spersonalizzanti tipici del cancro marxista.