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Discussione: il Papa ed i Pedofili

  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da Merello Visualizza Messaggio
    Sei credente fai da te, perchè credi a qualcosa che ti sei inventato tu.

    Come li eviti questi casi? Sentiamo... Facendo sposare i preti? Non dire scemenze, grazie.
    ...una piccola indicazione

    Rev. James J. Gill è un sacerdote gesuita e psichiatra a capo direttore del Christian Institute for the Study of Human Sexuality a Chicago. Egli ha detto: "Quando la questione si presenta, dovremmo fare uno studio dei sacerdoti e di quanti delinquenti tra loro vi sono stati, qual è la natura della trasgressione, quale è stata la loro formazione, chi erano le vittime, quale terapia questi criminali hanno seguito, qual'è stato il tasso di recidiva - è tutto documentabile, ma i vescovi hanno paura che tu possa pubblicare tale ricerca. Essi temono che la stampa possa procurarsi tali rierche e venire a loro e dire, 'Quanti casi ci sono stati nella tua diocesi? ' Loro (i vescovi) proprio non vogliono entrare in questa polemica. " Un fattore di complicazione è che ogni diocesi opera indipendentemente dal resto della Chiesa negli Stati Uniti, e riferisce direttamente al Vaticano.

    (Alan Cooperman, "Sex abuse in clergy stymies scientists Lack of data thwarts efforts to gauge depth of the problem," Washington Post, 2002-MAR-24)

    ...

    a conferma di ciò che ha detto padre James J. Gill, c'è anche la dichiarazione di Padre Thomas Doyle:
    "I vescovi hanno resistito ai tentativi di fare studi su questo, e il Vaticano è la morte per qualsiasi studio scientifico empirico sulla sessualità o il celibato del clero".

  2. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da Hope Visualizza Messaggio
    O DIO non esiste perchè non penso scelga tali persone per professare la sua fede (ma escludo questa ipotesi da credente), oppure quelle sono persone fattesi Preti per pura vagabondizia.
    La vocazione è indipendente dallo stato di salute e pure dallo stato di peccato della persona. Con essa e quindi contestualmente ad essa, infatti, Dio chiama anche alla santità, a partire da dove e come si è.

  3. #13
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    Volevo fare i complimenti x gli interventi cancellati. Voi si che siete demopcratici...voi si che potete parlare di libertà...

  4. #14
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    Citazione Originariamente Scritto da a.schopenauer Visualizza Messaggio
    Ma sarà proprio vero che all'interno della chiesa il problema della pedifilia è più accentuato rispetto al resto dell'umanità...secondo me è equamente distribuita.
    Esistono studi a proprosito?

    per iniziare si potrebbe vedere questo, per esempio:

    Quanti sono i preti "pedofili"?

    di Massimo Introvigne

    Le controversie scatenate dalla diffusione in Italia del documentario Sex Crimes and the Vatican della BBC hanno riportato alla ribalta un vecchio problema, su cui sembrava che le scienze sociali avessero fatto chiarezza: ma, pare, non in Italia. Quanti sono i preti “pedofili”? Lo storico e sociologo Philip Jenkins, in una serie di opere (la fondamentale Pedophiles and Priests. Anatomy of a Contemporary Crisis, Oxford University Press, Oxford - New York 1996; Moral Panic. Changing Concepts of the Child Molester in Modern America, Yale University Press, New Haven - Londra 1998; The New Anti-Catholicism. The Last Acceptable Prejudice, Oxford University Press, Oxford - New York 2003) ha mostrato come l’uso di statistiche folkloriche – cioè senza base scientifica, ma che passano da un talk show e da un articolo di giornale all’altro – sia alla base della costruzione di “panici morali”, cioè dell’errata percezione di problemi assolutamente reali e drammatici di cui però sono esagerate le dimensioni.
    Ancora una volta, va ribadito che le statistiche non consolano le vittime: anche un solo caso di sacerdote pedofilo è un dramma per la Chiesa e giustifica pienamente le severe misure invocate da Benedetto XVI. Tuttavia, per inquadrare un problema le scienze sociali non possono fare a meno delle statistiche, soprattutto perché è lo studio delle statistiche che permette di dire qualcosa sulle cause di un fenomeno.
    Come nota Jenkins – non senza un pregiudizio anticattolico – i media hanno anzitutto creato uno straordinaria confusione sulla parola “pedofilia”. La pedofilia è definita dai manuali medici (tra cui il diffuso DSM-IV) come “l’attività sessuale ricorrente [di adulti] con bambini prepuberi”. Naturalmente l’età della pubertà varia nei singoli casi, ma le stesse fonti – ai fini statistici – considerano “pedofilia” l’attività sessuale con minori di undici anni. Quando si parla di “pedofilia” per tutti i casi di rapporti sessuali di sacerdoti con minorenni si dice, semplicemente, una sciocchezza. Un sacerdote di trent’anni che scappa con una parrocchiana di sedici viola certamente la morale cattolica e secondo le leggi di molti paesi commette anche un reato, ma non è certamente un pedofilo. Né lo è, tecnicamente, chi va con una dodicenne per quanto il suo comportamento sia ripugnante e sia più che giusto sanzionarlo.
    Sui paesi diversi dagli Stati Uniti non sono state raccolte statistiche scientificamente verificabili sul numero di sacerdoti coinvolti in episodi di pedofilia (anche se in alcuni sono in corso studi, e i primi risultati mostrano che le cifre sono inferiori a quelle statunitensi). Negli Stati Uniti la Conferenza Episcopale ha costituito un National Review Board for the Protection of Children and Young People, che nel 2004 ha pubblicato il rapporto A Report on the Crisis in the Catholic Church in the United States (diffuso via Internet da attivisti anti-cattolici, ma non segreto e distribuito ai giornalisti). Il documentario Sex Crimes and the Vatican ci racconta la storia del National Review Board a tinte fosche: ma si tratta di polemiche che attengono alle sue conclusioni, cioè ai commenti di questo ente (oggetto, peraltro, delle più diverse valutazioni) allo studio statistico indipendente commissionato al John Jay College of Criminal Justice della City University of New York, che non è un’università cattolica ed è unanimemente riconosciuta come la più autorevole istituzione accademica degli Stati Uniti in materia di criminologia. È giusto quindi tenere separate le statistiche fornite dal John Jay College dai commenti del National Review Board.
    Queste statistiche ci dicono che dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109.000) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni. Di questi poco più di un centinaio sono stati condannati da tribunali civili. Il basso numero di condanne da parte dello Stato deriva da diversi fattori. In alcuni casi le vere o presunte vittime hanno denunciato sacerdoti già defunti, o sono scattati i termini della prescrizione. In altri, all’accusa e anche alla condanna canonica non corrisponde la violazione di alcuna legge civile (è il caso, per esempio, in diversi Stati americani del sacerdote che abbia una relazione con una – o anche un – minorenne maggiore di sedici anni e consenziente). Tuttavia il National Review Board è stato anche criticato per non avere dedicato sufficiente spazio, nel suo commento, al fatto che ci sono stati molti casi clamorosi di sacerdoti innocenti accusati: e Jenkins ritiene che questi si siano moltiplicati negli anni 1990 quando alcuni studi legali hanno capito di poter strappare transazioni milionarie anche sulla base di semplici sospetti. Le cifre non cambiano in modo significativo aggiungendo il periodo 2002-2007, perché già lo studio del John Jay College notava il “declino notevolissimo” dei casi negli anni 2000: le nuove inchieste sono state poche, e le condanne pochissime (un effetto delle politiche di “tolleranza zero” dei vescovi americani ma certo anche delle misure più rigorose introdotte dal cardinale Ratzinger come prefetto della Congregazione per la dottrina della fede).
    Dallo studio del John Jay College si può concludere, come si legge spesso, che il quattro per cento dei sacerdoti americani sono “pedofili”? Niente affatto. Secondo lo stesso studio il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Dunque i sacerdoti accusati di pedofilia sono 958 in cinquantadue anni, diciotto all’anno. Rispettando le stesse proporzioni le condanne dovrebbero essere 24: in realtà sono di più, perché i tribunali dello Stato (giustamente) perseguono più severamente i pedofili che di chi ha rapporti con minori dopo la pubertà (un’attività, ripetiamolo ancora a rischio di sembrare noiosi, gravemente immorale e spesso anche criminale, ma che non è pedofilia). Ma anche così le condanne penali di preti (veramente) pedofili negli Stati Uniti sono state nel periodo 1950-2002 poco più di una all’anno, il che ci dice quanto seriamente vadano prese certe affermazioni televisive.
    Jenkins aggiunge un altro elemento, tutt’altro che poco importante. Per sapere se la Chiesa cattolica sia un ambiente particolarmente favorevole alla pedofilia – e il sacerdozio sia uno stato di vita “a rischio” – occorrerebbe paragonare le statistiche sui sacerdoti cattolici a quelle sui pastori protestanti, i rabbini, gli imam e i maestri delle scuole e degli asili statali. Per tutte queste categorie non risultano a Jenkins dati sulle accuse raccolti con la stessa sistematicità con cui si è studiato il caso dei sacerdoti cattolici; ma i dati sulle condanne mostrano che la percentuale è simile, e in alcuni casi più alta, rispetto ai preti della Chiesa cattolica. Per Jenkins questo dato smonta, tra l’altro, la tesi più volte ripetuta secondo cui è il celibato sacerdotale a essere responsabile della pedofilia. I pastori protestanti e i maestri di scuola e di asilo sono in maggioranza sposati, eppure tra loro c’è una percentuale di pedofili condannati analoga o più alta rispetto ai sacerdoti cattolici. Come ha ricordato il cardinale arcivescovo di Sydney, George Pell (e i dati di Jenkins lo confermano), il novanta per cento dei pedofili sono sposati. Semmai – per quanto non sia politicamente corretto dirlo – i dati confermano che il rischio pedofilia è maggiore tra gli omosessuali. Mentre sarebbe ingiusto e assurdo sostenere che tutti gli omosessuali sono pedofili, è un dato di fatto che molti pedofili sono omosessuali. Secondo il rapporto del John Jay College l’81% dei sacerdoti accusati di rapporti con minori nel periodo 1950-2002 avevano un orientamento omosessuale. Tuttavia quando Benedetto XVI ha raccomandato ai vescovi americani maggiore cautela prima di ordinare come sacerdoti seminaristi che manifestano un orientamento omosessuale, gli stessi media – compresa la BBC – che invocano misure durissime contro il rischio pedofilia hanno accusato il Papa di essere “omofobo”. Dov’è l’errore?

  5. #15
    ooooWAGLIONEoooo
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    Citazione Originariamente Scritto da a.schopenauer Visualizza Messaggio
    Ma sarà proprio vero che all'interno della chiesa il problema della pedifilia è più accentuato rispetto al resto dell'umanità...secondo me è equamente distribuita.
    Esistono studi a proprosito?

    Dati del Ministero degli Interni riferiti verbalmente da Don di Noto ad Annozero (puntata "Non commettere atti impuri" visionabile sul sito)

    I reati di pedofilia in Italia sono commessi per il

    30% da conviventi e amici

    19% da familiari

    1% preti


    Ma essendo i preti in Italia circa 48.000 e i genitori e familiari (19%) diversi milioni, i preti risultano essere coinvolti circa venti volte di più rispetto, ad esempio, ai familiari. Se utilizziamo il 30%, essendo conviventi e amici numericamente molti di più dei familiari, la situazione dei preti peggiora ancora.

    Insomma i preti secondo il Viminale sono venti volte più "pedofili" dei genitori.


    (questo post scomparirà nell'arco di pochi nanosecondi)

  6. #16
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    Citazione Originariamente Scritto da Aganto Visualizza Messaggio
    La vocazione è indipendente dallo stato di salute e pure dallo stato di peccato della persona.
    Ex opere operatur... giusto?

    Chissà se rimarremmo altrettanto freddi e teoretici dopo che abbiamo scoperto che nostro figlio è stato molestato dal nostro parroco... e il vescovo fa orecchie da mercante...?

    La vocazione può e deve, ripeto deve, essere controllata dalla Chiesa. D'altronde questo è uno dei compiti dei seminari e dei loro rettori, controllare la genuinità della fede della persona... e la sua condotta (se non morale, quantomeno legale!).
    E così come vengono controllati (e alle volte allontanati) dai seminari, altrettanto dovrebbero esserlo quando entrano in parrocchia per il loro ministero pastorale.

    Una delle più grandi preoccupazioni della Santa Sede è non dare scandalo. Giusto.
    Ma il "non dare scandalo" non deve e non può essere il "coprire la piaga perchè nessuno la veda" (perchè poi la piaga peggiora e il cattivo odore si inizia a sentire anche senza vederla, e comunque mina la salute dell'intero corpo), ma testimoniare il Vangelo di Nostro Signore nella maniera più sana e limpida, allontanando immediatamente i sacerdoti quando danno scandalo.

  7. #17
    שמע ישראל
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    Citazione Originariamente Scritto da PD-SALVO Visualizza Messaggio
    Volevo fare i complimenti x gli interventi cancellati. Voi si che siete demopcratici...voi si che potete parlare di libertà...

    Dalle "tue parti" fanno di peggio, molto peggio.
    Lascia proprio stare, và.....

  8. #18
    Dubitare Discutere Cooperare
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    Citazione Originariamente Scritto da a.schopenauer Visualizza Messaggio
    Ma sarà proprio vero che all'interno della chiesa il problema della pedifilia è più accentuato rispetto al resto dell'umanità...secondo me è equamente distribuita.
    Esistono studi a proprosito?
    Non credo che sia piu' accentuato, anzi forse e' pure minore in proporzione, ma la colpa grave e' stato voler nascondere, minimizzare e permettere che continuassero a farlo. Questo atteggiamento ha fatto si' che la chiesa cattolica fosse vista non piu' essa stessa come vittima del fenomeno (in origine lo era, ovviamente) ma complice.

  9. #19
    שמע ישראל
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    Citazione Originariamente Scritto da Hope Visualizza Messaggio
    Due anconetani che la pensano allo stesso modo, è gia qualcosa
    Infatti a chi mi dice "visto che il Papa è diventato cosciente della pedofilia nella Chiesa?" e la mia risposta è esattamente questa che ho quotato.
    Un'operazione di facciata, tutto qui. Domani già non se ne parlerà nemmeno.
    Il terzo anconetano (che sarei io) non la pensa così.

    Perchè se il Papa ne ha parlato in termini chiari e precisi "un'operazione di facciata".
    Se il Papa non ne parlava è perchè era complice e voleva coprire i pedofili.

    L'ipocrisia di fondo è che qualsiasi cosa fa si trovano "motivazioni" per attaccare la Chiesa.

    La meschinità di fondo è che per il Papa e i Vescovi il problema si risolve perseguendo penalmente i pedofili senza far sconti a nessuno, mentre
    per i radical-massoni il problema si risolve cancellando la Chiesa e i cristiani.
    Film già visto.

  10. #20
    ...Vivi e lascia vivere...
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    Citazione Originariamente Scritto da Thomas Cranmer Visualizza Messaggio
    Ex opere operatur... giusto?

    Chissà se rimarremmo altrettanto freddi e teoretici dopo che abbiamo scoperto che nostro figlio è stato molestato dal nostro parroco... e il vescovo fa orecchie da mercante...?

    La vocazione può e deve, ripeto deve, essere controllata dalla Chiesa. D'altronde questo è uno dei compiti dei seminari e dei loro rettori, controllare la genuinità della fede della persona... e la sua condotta (se non morale, quantomeno legale!).
    E così come vengono controllati (e alle volte allontanati) dai seminari, altrettanto dovrebbero esserlo quando entrano in parrocchia per il loro ministero pastorale.

    Una delle più grandi preoccupazioni della Santa Sede è non dare scandalo. Giusto.
    Ma il "non dare scandalo" non deve e non può essere il "coprire la piaga perchè nessuno la veda" (perchè poi la piaga peggiora e il cattivo odore si inizia a sentire anche senza vederla, e comunque mina la salute dell'intero corpo), ma testimoniare il Vangelo di Nostro Signore nella maniera più sana e limpida, allontanando immediatamente i sacerdoti quando danno scandalo.
    .

 

 
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