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  1. #1
    x il Socialismo Mondiale
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    Arrow Che cos'è il Socialismo Libertario

    Da Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Socialismo_libertario):

    Il socialismo libertario, chiamato a volte anche socialismo autogestionario, è una corrente del filone politico di matrice socialista che considera la libertà individuale come la cosa più preziosa per l'uomo, il quale deve essere totalmente libero di organizzare direttamente la propria vita a seconda dei propri desideri senza essere sottoposto a vincoli morali, religiosi o sociali. Proprio in considerazione della particolare enfasi attribuita alla libertà dell'uomo e contro condizionamenti a questa di carattere materiale e sociale (povertà, indigenza) il socialismo libertario ha una particolare attenzione anche per il concetto di giustizia sociale oltre che di libertà. Per quanto spesso sia associato con la sinistra rivoluzionaria o estrema, il socialismo libertario non rientra tuttavia nel tradizionale spettro politico della destra o della sinistra. A volte “socialismo libertario” è usato impropriamente come sinonimo dell'anarchismo, sebbene in realtà l'anarchismo costituisca una corrente interna al socialismo libertario. Nella sue forme collettivista e comunista (collettivismo anarchico, comunismo libertario o anarco-comunismo) quest'ultimo pone maggiore enfasi sulla costruzione di una società non statale e per le idee che superando il modello cooperativisitico e redistributivo supportano la collettivizzazione dei mezzi di produzione e inoltre la messa in comune nella redistribuzione delle risorse, secondo il principio comunistico “da ognuno secondo le proprie capacità, ad ognuno secondo i propri bisogni”.

    Uno dei primi teorici di una sorta di "socialismo libertario" fu Pierre-Joseph Proudhon [senza fonte].

    Il "socialismo libertario" propugna l'abolizione dello stato (in particolar modo nella sua forma anarchica) e di tutte le autorità gerarchiche, si oppone alle forme coercitive dell'autorità e della gerarchia sociale, è a favore del superamento del capitalismo e per una società autogestionaria che consenta un migliore soddisfacimento dei bisogni materiali e immateriali degli esseri umani, per un maggiore rispetto dell'ambiente e per un riscatto dei paesi in via di sviluppo del terzo mondo [senza fonte]. Sostiene l'autogestione, la democrazia diretta, l'autonomia dei movimenti sociali, la decentralizzazione o la distribuzione del potere, la rivoluzione in tutti gli aspetti della vita umana, compreso quello delle relazioni sociali.

    Alcune delle più significative correnti socialiste libertarie sono:

    - l'anarchismo (nelle sue subcorrenti come il mutualismo, l'anarchismo collettivista, il comunismo libertario e l'anarcosindacalismo)
    - il marxismo libertario (con subcorrenti quali l'Autonomia, il consiliarismo e il luxemburghismo [aggiungerei l'impossibilismo anglosassone])
    - l'ecologia sociale
    - lo zapatismo

    Si può arrivare a considerare socialiste libertarie le correnti anticapitaliste sviluppatesi all'interno del liberalismo classico, come il liberalismo agrario, il federalismo repubblicano e la corrente di Henry George.

    La definizione di “socialismo” secondo la scuola di pensiero del socialismo libertario consiste in campo economico ne “i mezzi di produzione in mano, in possesso o in proprietà dei produttori” e in campo amministrativo “le decisioni che riguardano tutti prese da tutti”. La parola “socialista” fu originariamente utilizzata per raggruppare “tutti quelli che credono nel diritto dell'individuo al possesso di ciò che egli produce”. Va ricordato che la maggior parte dei libertari siano socialisti, non tutti i socialisti sono libertari. Il comunismo libertario non deve essere considerato sinonimo del socialismo libertario. Esso è un ramo particolare all'interno del socialismo libertario.

    I socialisti libertari sostengono l'abolizione della proprietà capitalista dei mezzi di produzione e dello stato, considerandoli istituzioni dannose e non necessarie, credendo al posto di queste nei diritti di proprietà-possesso e di libera associazione dei produttori. Dagli anni Ottanta a tutt'oggi si registrano forti convergenze tra il socialismo libertario ed alcune correnti del liberalismo radicale, così come alcuni elementi del socialismo libertario sono rintracciabili nel Partito Radicale degli anni Settanta.



    (Grassetto mio.)

  2. #2
    x il Socialismo Mondiale
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    Predefinito Riferimento: Che cos'è il Socialismo Libertario

    Un'altra valida descrizione del socialismo secondo me è questa (http://www.worldsocialism.org/noneng/ita1.php):

    Che cos'è il Socialismo

    Nel corso degli anni, la parola Socialismo è venuta a definire gli obiettivi e i principi di svariate organizzazioni, e il regime politico di numerosi Stati. La stragrande maggioranza degli italiani associa oggi l'idea del socialismo a partiti come i DS, il PSDI, il Nuovo PSI, I Socialisti, il PRC, il PdCI, o altri dell'estrema sinistra, oppure a paesi come la Cina, Cuba o la Russia nei giorni dell’Unione Sovietica.
    Il Movimento Socialista Mondiale, dal canto suo, si dissocia dalle suddette forme di “socialismo”. Ha sempre definito il socialismo come una società democratica, senza denaro, estesa a tutto il mondo, fondata sul libero accesso di tutti alle ricchezze secondo i bisogni autodeterminati di ognuno. Ha sempre dichiarato che il socialismo può essere realizzato soltanto con mezzi democratici: quando una vasta maggioranza voterà consapevolmente per abolire il sistema sociale esistente sostituendolo con un altro, interamente nuovo, profondamente diverso.
    Tuttavia, prima che questa definizione di socialismo, e del modo in cui è possibile realizzarlo possa essere compresa appieno, è opportuno esporre il nostro punto di vista sull'attuale sistema sociale, e le ragioni per cui riteniamo che tale sistema debba essere abolito.

    La Società attuale

    Noi chiamiamo l'attuale sistema sociale capitalismo. E per capitalismo intendiamo una società fondata sulla proprietà privata o statale dei mezzi di produzione e distribuzione, una società regolata dalle leggi del mercato.
    Malgrado le etichette, il capitalismo esiste dappertutto nel mondo - in Italia, in America e nel resto dell'Occidente, in Russia e anche in Cina e a Cuba. Non esiste da sempre, né esisterà per sempre. Non si tratta di una malefica cospirazione ai danni dell'umanità ma di un ordinamento sociale che è stato necessario all'evoluzione dell'umanità stessa. Basti pensare agli eccezionali progressi compiuti nell'ambito della scienza e della tecnica, allo sviluppo dei sistemi di comunicazione, all'acculturamento di vastissime fasce di popolazione fino a un livello molto elevato di conoscenze e di capacità di adattamento.
    Ma il capitalismo non ha saputo né potuto applicare tali progressi a beneficio della maggioranza. Non ha saputo unire il mondo politicamente, come si può vedere dal gran numero di guerre in corso e dalla costante possibilità di una grande guerra che rischia di cancellare l'umanità intera dalla faccia della terra. Non ha saputo usare scienza e tecnologia per assicurare alla gente attività utili e dignitose che appaghino e soddisfino. Anzi, è riuscito a rendere il lavoro maledetto, giacché lavorare viene per molti a identificarsi con la parte più sgradevole dell'esistenza.
    In conclusione, il capitalismo ha saputo creare una potenziale abbondanza di ricchezze capaci di soddisfare su vastissima scala i bisogni dell'umanità, senza però riuscire a mettere in pratica tale potenziale. Questo avviene poiché il sistema economico capitalista è strutturato in modo tale da non permettere una libera distribuzione delle ricchezze, che vengono invece razionate a seconda delle necessità del mercato e del sistema salariale.
    Inoltre, alla minaccia dell'abbondanza, reagisce in maniera semplicemente assurda, come si può vedere dall'enorme problema creato da milioni di tonnellate di surplus alimentare quando milioni di persone stanno morendo di fame.

    Sfruttamento

    Anche in quei paesi economicamente avanzati dell'Occidente (quali l'Italia, l'Inghilterra, la Francia, la Germania, l'America, ecc.) in cui le forme più abiette di miseria sono state risolte, il capitalismo opera, come ha sempre operato dovunque, sfruttando la maggioranza della popolazione.
    Questo non significa che i lavoratori guadagnino un salario da fame o che vivano nelle stesse condizioni del diciannovesimo secolo, né che i padroni riescono a fare un profitto troppo alto. Vuol dire semplicemente che i lavoratori costituiscono una fonte di ricchezza che viene loro sottratta, che essi producono più ricchezza di quella che ricevono sotto forma di salario. Questo può sembrare ovvio, eppure moltissime persone, condizionate dalla loro educazione e dai mass-media, credono che ci si debba considerare estremamente fortunati quando imprenditori generosi o governi ben intenzionati offrono possibilità di impiego.
    La verità è che le ricchezze mondiali sono prodotte ma non possedute da quella vasta maggioranza che per vivere è costretta a vendere la propria forza lavoro a un padrone in cambio di uno stipendio o di un salario. E, nonostante che le condizioni di vita siano migliorate in maniera eclatante nel corso degli ultimi decenni, una piccola minoranza della popolazione continua a possedere la grande maggioranza delle ricchezze.

    La Classe Lavoratrice

    Chiamiamo classe lavoratrice questa grande maggioranza di persone che produce le ricchezze ma ne possiede solo una parte minima. Con questo termine molti intendono esclusivamente la classe operaia, cioè quel gruppo definito da un tipo di occupazione particolare, da un certo grado di istruzione e, persino da connotati specifici quali le maniere e il modo di parlare. Per i socialisti, la classe lavoratrice include tutti coloro che per necessità economica sono costretti a vendere le proprie energie allo scopo di guadagnarsi da vivere.
    La classe lavoratrice è perciò essenzialmente una classe di salariati e stipendiati e, in quanto tale, oltre agli operai, include gli impiegati, gli statali, gli insegnanti, i medici, e così via. Gli interessi di questa classe sono diametralmente opposti a quelli dell'altra classe in cui la società è divisa: la classe capitalista, che comprende coloro che possiedono terre, fabbriche, industrie, uffici, ecc. e che possono, se scelgono, permettersi di vivere senza bisogno di vendere le loro capacità a un datore di lavoro.
    Ciò che va a vantaggio dei capitalisti va a svantaggio dei lavoratori e viceversa: più bassa la paga per i lavoratori, più alto il profitto per i capitalisti; più alta la paga, più basso il profitto. Sarebbe sciocco, però, avercela personalmente coi capitalisti. Qui si vuol solo dire che, con tutta la buona volontà del mondo, non si può evitare che fra gli interessi della classe lavoratrice e della classe capitalista sussista un antagonismo irriducibile. La società in cui viviamo, insomma, è una società divisa in due classi.

    Lotta di Classe, Sindacati

    Finché la società sarà divisa in classi esisterà la lotta di classe la cui espressione più caratteristica è lo sciopero. Un'azione simile è spiacevole ma inevitabile se i lavoratori vogliono difendere il loro tenore di vita ed eventualmente migliorarlo. I lavoratori non la cercano, né i socialisti ne godono. Bisogna aggiungere, tuttavia, che, sebbene lo sciopero sia una strategia necessaria per la difesa della classe lavoratrice, costituisce un'arma assai limitata, in quanto gli aumenti di paga possono essere negoziati soltanto entro stretti limiti.
    Bisogna sottolineare inoltre che l'opera dei sindacati non costituisce affatto una minaccia per l'esistenza del capitalismo. Al contrario, in quanto organizzazioni create per mercanteggiare con i padroni sulla paga e sulle condizioni di lavoro i sindacati giocano una parte essenziale nel funzionamento del sistema capitalista.

    Le Riforme

    Oltre alla continua lotta di classe fra padroni e lavoratori per ottenere paghe più alte e migliori condizioni di lavoro, il sistema capitalista genera ulteriori drammatici problemi. Minacce di guerra, disoccupazione, inflazione, merci e abitazioni scadenti, angoscia, solitudine e noia, sono tutti problemi che contribuiscono a comporre il quadro di una società afflitta da conflitti irrisolti in cui la qualità della vita è insoddisfacente, perennemente angustiata da un senso di frustrazione e insicurezza.
    Spesso e volentieri i vari partiti della scena politica promuovono riforme. Ma una volta entrate in vigore, queste molto spesso non sortiscono l'effetto sperato e, a un esame accurato, si rivelano esse stesse prodotti del sistema tese a far funzionare meglio il meccanismo di sfruttamento e di profitto. Prendiamo ad esempio la Mutua: da un lato serve per rimettere in salute i lavoratori malati e rispedirli il più rapidamente possibile ai loro posti di lavoro in ufficio o in fabbrica; dall'altro serve per mantenerli in buon ordine di marcia, affinché possano esplicare efficacemente le loro mansioni e creare profitto a chi li impiega.
    Ci sono molti che, in buonafede, ritengono che, pur mantenendo come obiettivo ultimo la realizzazione di una società socialista, bisogna lottare nel frattempo per ottenere delle riforme. In realtà questa strategia è un modo per ritardare ad infinitum quel momento e per disperdere energie, che potrebbero essere utilmente impiegate per attuare il socialismo in un imminente futuro, in attività dai risultati incerti che, in ultima analisi, servono a rafforzare il sistema esistente invece che ad abolirlo. Per cui la funzione dei socialisti non è di propagandare riforme e cercare di conquistare in questo modo l'appoggio dei lavoratori.
    Finora è stato relativamente semplice incanalare l'insoddisfazione dei lavoratori in una direzione riformista, anziché socialista; c'è persino chi dice che nel complesso i lavoratori siano soddisfatti di come stanno le cose. In realtà, più che soddisfatti, bisognerebbe dire apatici. Quello che la maggior parte delle persone desidera è una vita tranquilla e sicura per se stessi e per le loro famiglie, ma il sistema capitalista non lo permette. Questa aspirazione viene continuamente frustrata da crisi economiche, riorganizzazione del lavoro, criminalità e violenza, e dal perenne fermento di un sistema intrinsecamente dinamico e competitivo quale è quello capitalista. A questo la gente reagisce rifugiandosi nell'apatia e nel qualunquismo, perché è stata abituata ad accettare che le decisioni vengano prese per loro, arbitrariamente, dall'alto, e si sente impotente ad agire con la propria testa. Ricorre allora a palliativi come ad esempio la televisione, la droga, la febbrile corsa al successo, illudendo se stessa e gli altri di essere “felice” in questo modo.
    Ma le cose non miglioreranno e in ultima analisi ci troveremo a dover affrontare il problema alla radice: abolire il sistema capitalista e instaurare, collettivamente, il socialismo.

    Il Socialismo nascerà dal Capitalismo

    Chi ci garantisce che questo avverrà? Nessuno, certamente. Però esistono delle tendenze, all'interno del sistema stesso, che rendono tale svolta altamente probabile.
    Il capitalismo ha già creato una classe lavoratrice ben organizzata e ben qualificata che ha in mano l'intera attività produttiva, amministrativa e educativa del mondo avanzato e che, a causa della posizione subordinata in cui è tenuta, è continuamente portata a mettere in discussione lo status quo. Ha inoltre prodotto e continua a produrre le condizioni materiali necessarie all'unificazione della società su scala mondiale, cioè una sempre più efficace rete di comunicazioni e una potenziale capacità di produrre beni in abbondanza. Molti degli stessi problemi causati dal capitalismo, quali l'inquinamento, la minaccia di una guerra nucleare, il terrorismo, la recessione, ecc. sono problemi sentiti a livello mondiale e, per tale ragione, contribuiscono a sensibilizzare l'opinione pubblica delle più svariate parti del mondo circa il bisogno di trovare soluzioni globali.
    Nessuna di queste tendenze può garantire in se stessa l'imminente avvento di una società socialista a livello mondiale, ma, come abbiamo accennato, il capitalismo è un sistema dinamico, in continua evoluzione, che non conosce niente di sacro e di stabile e che continuerà a generare dal suo interno germi e tendenze che porteranno alla diffusione delle idee socialiste.

    Come Realizzare il Socialismo

    Poiché per socialismo intendiamo una società interamente democratica in cui la maggioranza prenderà le decisioni con pieno diritto di dissenso per le minoranze, ne consegue che il socialismo può essere realizzato soltanto democraticamente, cioè quando la maggioranza lo avrà compreso e voluto.
    Il socialismo non può esser donato al mondo da un'élite che pensa di sapere quale sia il bene della maggioranza. La rivoluzione effettuata da una minoranza può soltanto fallire e condurre a un ennesimo esempio di governo minoritario di stampo capitalista, come accadde in Russia nel 1917 e più tardi in Cina. Tali paesi venivano chiamati socialisti ma era più esatto chiamare il loro sistema capitalismo di stato.
    Essendo una rivoluzione della maggioranza, per realizzare il socialismo non c'è bisogno di usare la violenza. La romantica visione di lotte per le strade e di barricate appartiene ormai ai tempi passati. Oggi non ci sarebbe nessuna barricata abbastanza robusta per contrastare la forza dello Stato moderno e, in ogni caso, non ci sarà bisogno di ricorrere a mezzi violenti, giacché nei paesi avanzati, dove la classe lavoratrice è più numerosa e organizzata, essa ha a disposizione certi elementari diritti politici che il sistema stesso è stato costretto a concedere, in particolare il voto. Per cui, quando la maggioranza avrà deciso di volere il socialismo, non dovrà far altro che organizzarsi in un partito democratico, senza leader (com’è organizzato attualmente il Movimento Socialista Mondiale) e usare le urne per mandare i suoi rappresentanti in Parlamento con l'incarico non di formare un nuovo governo ma di abolire il capitalismo e tutto il meccanismo dello Stato che ne è l'espressione.
    Gli scettici a questo punto si chiederanno: e la classe capitalista lo permetterà? La nostra risposta è: che potrà fare per opporsi a una maggioranza politicamente consapevole composta da ogni settore della classe lavoratrice, polizia ed esercito inclusi?

    Come sarà il Socialismo

    Come sarà il socialismo una volta che verrà stabilito? Ovviamente non siamo in grado di esporre in ogni dettaglio quale sarà il programma democraticamente definito a cui si atterrà la maggioranza che avrà realizzato e che vivrà nella nuova società socialista. Ma possiamo dare un'idea globale della sua natura.
    Possiamo dire prima di tutto che segnerà la fine del mercato e di tutte quelle istituzioni finanziarie e commerciali quali denaro, prezzi, salario, banche, pubblicità.
    Possiamo dire poi che, quando fattori quali costo e competizione saranno stati aboliti, il mondo potrà programmare la produzione su basi democratiche secondo il bisogno, attingendo liberamente alle risorse mondiali e ai mezzi messi a disposizione dalla moderna tecnologia.
    Possiamo dire che segnerà l'inizio del lavoro inteso come cooperazione, come piacere, e non come fatica.
    Possiamo dire che segnerà l'uguaglianza sociale di uomini e donne.
    Possiamo dire che segnerà l'avvento della vera democrazia in ogni aspetto della società e dell'esistenza individuale, e della libertà di scegliere le proprie attività senza essere condizionati da decisioni prese da altri sopra le nostre teste.
    Possiamo dire che il socialismo sarà a livello mondiale, poiché non ci sarà posto per nient'altro essendo il mondo, per quanto riguarda le comunicazioni e la rapida diffusione delle idee, così ravvicinato che quando il popolo di un paese sarà pronto per il socialismo, il resto del mondo non potrà essere molto lontano.
    Di più non possiamo dire tranne che, a parer nostro, l'istituzione di una società mondiale fondata sulla proprietà comune delle risorse e sul controllo democratico è l'unica soluzione ai problemi della vita moderna. Questo potrà forse apparire un obiettivo remoto, ma più saranno quelli a pensarla come noi e ad aiutare a diffondere le idee socialiste, più presto questo obiettivo sarà raggiunto.
    E se vi iscriverete nel Movimento Socialista Mondiale, vi troverete ad essere membri di un'organizzazione politica unica, la sola ad essere veramente democratica, senza capi, né segreti, in cui tutti i membri sono uguali.
    Un'organizzazione politica, insomma, che prefigura il modo in cui sarà organizzata la società socialista.

  3. #3
    x il Socialismo Mondiale
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    Predefinito Riferimento: Che cos'è il Socialismo Libertario

    Le FAQ relative a quest'ultima definizione:

    Che cosa intendete per “socialismo”?

    Il socialismo è spesso frainteso e mal rappresentato. Il socialismo sarà un totale cambiamento della struttura della società, e molte delle cose che la maggior parte della gente accetta come “naturali” possono e devono essere cambiate per istituire il socialismo.

    Una breve definizione di che cosa noi intendiamo per socialismo:

    un sistema sociale basato sulla proprietà comune e sul controllo democratico dei mezzi e degli strumenti per la produzione e la distribuzione delle ricchezze da parte e nell’interesse dell’intera società mondiale;

    per cui:
    • se ci sono stipendi e salari, non è socialismo;
    • padronanza dello stato non è socialismo;
    • programmi sociali non sono socialismo;
    • socialismo vuol dire democrazia a ogni livello della società, incluso il posto di lavoro;
    • socialismo vuol dire una società senza retribuzione, senza denaro;
    • socialismo vuol dire lavoro volontario;
    • socialismo vuol dire libero accesso a tutti i beni prodotti dalla società.

    Che cos’è il Movimento Socialista Mondiale (MSM)?

    Il Movimento Socialista Mondiale è un’organizzazione che ebbe inizio con la fondazione del Partito Socialista della Gran Bretagna (Inghilterra) nel 1904. I Partiti Fratelli del Socialismo, che fanno parte del Movimento Socialista Mondiale, sono quei partiti che condividono una comprensione del significato del socialismo, come realizzare il socialismo, e un’analisi scientifica della società passata e presente. Per maggiori informazioni sul MSM, vedi l’Introduzione al Movimento Socialista Mondiale (http://worldsocialism.blog.excite.it/permalink/127555).

    In che cosa si differenzia il Movimento Socialista Mondiale?

    Gli altri partiti sacrificano quasi ogni “principio” per essere eletti o per stare al potere. Il solo obiettivo del MSM è di realizzare il socialismo e i Partiti Fratelli del Socialismo partecipano alla campagna del MSM solo per il socialismo.

    Il MSM non può dirigere il capitalismo un po’ “meglio” degli altri partiti e per questo non cerca di farsi eleggere per dirigere il capitalismo. Il socialismo non verrà alla vita attraverso la realizzazione di incrementali cambiamenti al capitalismo fino a quando un giorno diventerà socialismo. Per questo il MSM non si schiera con altri partiti nel tentativo di migliorare il capitalismo.

    I Partiti Fratelli del Socialismo basano i loro argomenti, obiettivi, e principi su una comprensione scientifica della società, non sull’ultima tendenza o sondaggio d’opinione o su qualche sogno utopistico.

    Inoltre, il Movimento Socialista Mondiale sta operando per la propria fine. Nel socialismo non ci sarà bisogno di alcun partito politico.

    Per una risposta più esauriente a questa questione, vedi Perché il Movimento Socialista Mondiale è differente dagli altri gruppi (http://worldsocialism.blog.excite.it/permalink/334507).

    Perché il Movimento Socialista Mondiale non è impegnato in attivismo sociale?

    Per “attivismo sociale” la maggior parte delle persone intende fare dimostrazioni o proteste, o cercare in un modo o in un altro di influenzare nell’immediato gli eventi nella società capitalista. Questi tentativi di riformare il capitalismo hanno una storia molto lunga: così lunga come il capitalismo stesso. Noi chiamiamo queste azioni “riformismo”.

    Quelle organizzazioni che dicono di volere il socialismo ma che contemporaneamente promuovono riforme non capiscono che cos’è il socialismo e trascorrono il loro tempo a lavorare per le riforme.

    I Partiti Fratelli del Socialismo, nel MSM, sono partiti socialisti. Essi promuovono il socialismo, perché è l’unica cosa che un partito socialista può promuovere.

    Se trovi un partito “socialista” che promuove “attivismo sociale”, avrai trovato un partito non-socialista.

    Chi è il vostro capo?

    Il MSM non ha capi, e nemmeno i Partiti Fratelli del Socialismo, perché la leadership in sé è antidemocratica. Se ci sono capi, ci devono essere seguaci: gente che fa soltanto quello che dicono i capi.

    Nel MSM le decisioni sono prese democraticamente da tutti gli iscritti. Per motivi pratici certe decisioni possono essere prese da rappresentanti eletti, ma se agli iscritti non piacciono le decisioni di quelli che hanno eletto, quegli amministratori possono essere rimossi dalla carica e le loro decisioni ignorate.

    Non è stato socialismo quello che hanno avuto in Russia, o in Cina o Cuba?

    No. Il socialismo, come inteso dal MSM, non è mai stato realizzato in alcun paese. Il sistema che esisté in Unione Sovietica e che esiste ancora fino a un certo punto in paesi come Cina o Cuba è una forma di capitalismo – capitalismo di stato – e non è affatto preferibile ai sistemi di capitalismo privato che esistono in altri paesi.

    Il Partito Socialista della Gran Bretagna notò nel suo giornale, the Socialist Standard (agosto 1918, pagina 87), che la Rivoluzione Russa apparentemente “Marxista” del novembre 1917 non era socialista.

    Non si dovrebbe essere tutti altruisti perché il socialismo funzioni?

    No. Il socialismo non è basato sull’altruismo. Volere il socialismo richiede di riconoscere il fatto che il sistema attuale veramente non funziona per la maggior parte della gente. Il socialismo sarà una società nella quale la soddisfazione di un interesse personale sarà il risultato della soddisfazione delle necessità di ognuno.

    Come sarà realizzato il socialismo?

    Il socialismo può essere realizzato solo quando una vasta maggioranza della gente decide di realizzarlo. Una volta che la vasta maggioranza della gente prenderà la decisione a favore del socialismo, allora eleggerà i rappresentanti o delegati socialisti per ratificare la sua maggioranza. La funzione di questi rappresentanti sarà di amministrare sia l’eliminazione del capitalismo che la creazione del socialismo. Ma non saranno, e non potranno essere, i rappresentanti o delegati eletti che creeranno il socialismo; sarà la gente del mondo nella sua totalità.

    Che cosa succede se un paese istituisce il socialismo e altri no?

    Un singolo paese non può istituire il socialismo. Nessun paese è completamente autosufficiente per le risorse delle quali la gente ha bisogno per soddisfare i propri bisogni. Nessun paese può realmente isolare se stesso dal resto del mondo in modo pacifico, in quanto un “paese socialista” pacifico sarebbe facile preda per il mondo esterno capitalista. Nello stesso modo che il capitalismo è un sistema mondiale, il socialismo dovrà essere un sistema mondiale.

    Il socialismo sarà un mondo senza nazioni. Le frontiere sono soltanto barriere artificiali che appartengono a un passato che deve essere abbandonato.

    Come sarà il socialismo, come sarà amministrato?

    Il MSM non offre un programma per amministrare una società socialista. Se un piccolo gruppo di socialisti cercasse di fare questo, sarebbe un’azione antidemocratica. I socialisti non hanno la sfera di cristallo per determinare come saranno le condizioni quando il socialismo sarà realizzato. Con la crescita della maggioranza socialista, quando il socialismo sarà vicino alla realizzazione, allora sarà il momento giusto per prendere tali importanti decisioni.

    L’unica cosa che i socialisti possono dire adesso, riguardo all’amministrazione, è che il socialismo è socialismo solo se è democratico.

    Il Movimento Socialista Mondiale parla di società senza denaro. Significa che useremo il sistema del baratto?

    In una società socialista, non ci sarà né denaro né baratto. I beni saranno prodotti volontariamente, i servizi saranno forniti volontariamente per soddisfare i bisogni della gente. La gente sarà libera di prendere tutte le cose delle quali avrà bisogno.

    Riguardo alla natura umana?

    L’umanità si comporta in modi diversi secondo le condizioni in cui vive. Perfino cambiamenti di brevissima durata in tali condizioni possono modificare il modo di agire della gente. Nella maggior parte dei casi quello che la gente intende come “natura umana” è attualmente il comportamento umano, cioè reazioni al mondo circostante.

    Le reazioni umane rispecchiano la società. In una società come il capitalismo, i bisogni della gente non sono soddisfatti e troppa gente si sente insicura. La gente tende ad acquisire e ad approvvigionarsi di beni perché il possesso procura un senso di sicurezza.

    Sotto il capitalismo (e i sistemi precedenti) la gente ha sempre avuto buone ragioni di preoccuparsi per il domani – può perdere il proprio lavoro, o essere danneggiata, e ha bisogno di un cuscino di ricchezze in aiuto. In una società socialista, ognuno avrà la facoltà di soddisfare i propri bisogni. Il “cuscino” sarà fornito cooperativamente da tutti.

    Ma perché la gente lavorerà se apparentemente non avrà motivo per farlo?

    La gente dovrà lavorare, ma lo farà volontariamente. Se la gente non lavorasse, la società ovviamente cadrebbe a pezzi. Per realizzare il socialismo la vasta maggioranza deve coscientemente decidere che vuole il socialismo e che è pronta a lavorare in una società socialista.

    • Il lavoro fa parte della vita dell’uomo. Oggi anche le persone ricche (i capitalisti) spesso lavorano quando non avrebbero motivo per farlo, perché loro, come tutti noi, hanno bisogno di spendere energie in modo utile.
    • La gente si diverte a creare cose utili. Invece di produrre robaccia che la gente compra solamente perché non può permettersi roba di qualità, ogni persona sarà in grado di produrre prodotti di qualità per se stessa e per gli altri, e sarà consapevole che le altre persone staranno facendo lo stesso.
    • Il giorno lavorativo sarà accorciato. Molti lavori (come quelli che si occupano di denaro, di guerra, o di povertà) non saranno più necessari. La gente che fa questi lavori adesso eseguirà lavoro che produrrà beni e servizi che la gente vuole.
    • La gente guadagnerà rispetto per lo svolgimento dei lavori che altri potranno trovare sgradevoli, o i lavori sgradevoli potranno essere suddivisi tra tutti. Molti dei lavori sgradevoli potranno essere fatti più piacevolmente che oggi e alcuni potranno essere soppressi.

    Che cosa succederà se la gente vorrà troppo?

    In una società socialista “troppo” può solo significare “più di quanto si può produrre”. Se la gente decide (individualmente e come società) che ha bisogno di consumare più di quello che è capace di produrre, allora il socialismo non potrà funzionare.

    Sotto il capitalismo esiste un’industria molto grande - la pubblicità - dedicata a creare bisogni. Essa ci dice che abbiamo bisogno di tanti gadget eleganti e tenta di convincerci che il nostro valore umano dipende dalla nostra ricchezza materiale. Il capitalismo richiede consumo, sia che migliori la nostra vita che no, e ci spinge a consumare fino alle nostre capacità di pagamento (e spesso oltre) per questo consumo.

    Il socialismo sarà una società molto differente. I beni saranno prodotti per durare. L’industria pubblicitaria che ci spinge a comprare a tutti i costi non avrà motivo di esistere. La gente potrà decidere di avere cose migliori da fare piuttosto che produrre beni che non hanno nessun vero valore umano. E potremo tutti scoprire che una maggior quantità di beni materiali non fa la nostra felicità.

    La società ha già la conoscenza e la tecnologia per soddisfare tutti i nostri bisogni fondamentali. C’è ogni ragione per credere che la società socialista fornirà a tutti gli esseri umani tutti i beni materiali di cui avranno bisogno per una vita confortevole, piacevole e divertente.

    Riguardo all’ambiente?

    L’ambiente è in via di distruzione a causa di fattori economici inerenti al capitalismo. Nelle migliori delle ipotesi, con le migliori intenzioni di ognuno, il capitalismo può solo agire troppo poco e troppo tardi. I governi non possono fermare la distruzione, possono solo rallentarla un po’. Se le norme di protezione ambientale rendono meno redditizia la produzione, allora o la produzione si ferma, o viene trasferita altrove, o le norme di protezione vengono ridotte.

    La soluzione è cambiare il sistema economico. In un mondo socialista, non ci sarà profitto. La produzione sarà decisa democraticamente. Il bisogno umano per un ecosistema vivibile sarà considerato come una normale parte di ogni decisione.

    Come sarà trattata nel socialismo la gente che non sarà d’accordo con il sistema socialista?

    Quelle persone che non saranno d’accordo con il sistema socialista saranno trattate come tutte le altre. Se una persona o gruppo decide di iniziare a promuovere un ritorno al capitalismo, o ad altre forme sociali di divisione di classe, sarà libero di farlo. Se tuttavia, una persona o gruppo cercasse di danneggiare la società (malmenando gente, provocando danni materiali, ecc.), allora la società dovrebbe prendere le necessarie contromisure.

    La libertà deve includere il permesso di non essere d’accordo con lo status quo e di diffondere idee impopolari, ma la libertà non include la violenza contro la gente o la distruzione delle ricchezze comuni dell’umanità. Non si possono prevedere i precisi metodi che una futura società socialista sceglierà democraticamente di usare per proteggersi, ma ci si può aspettare che quei metodi saranno più umani di quelli usati oggi.

    Come saranno trattati i problemi nel socialismo?

    La maggior parte dei problemi di oggi, come la povertà, non esisteranno neppure nella società socialista. Senza dubbio, nessuna società umana sarà mai senza problemi. Perciò una società socialista dovrà occuparsi, democraticamente e cooperativamente, dei problemi che si presenteranno.

    Un esempio di una soluzione di un problema grave: anche oggi, sotto il capitalismo, i disastri naturali generano straordinari sforzi volontari e la gente dona enormi quantità di beni, servizi, e denaro per aiutare quelli che stanno soffrendo. Non è concepibile che questa reazione umana diminuirà sotto il socialismo. Senza le costrizioni del profitto dovute al capitalismo, tali gravi problemi potranno essere trattati e risolti in maniera molto più rapida e soddisfacente.

  4. #4
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    Predefinito Riferimento: Che cos'è il Socialismo Libertario

    Leggendo la definizione presente su questo sito socialismo libertario - Anarcopedia ho letto che il comunismo-libertario è una ramificazione del socialismo libertario, in cosa si differenziano questi due ideali ? Inoltre quali sono i punti di contatto con il comunismo. In quest'ultimo caso non mi riferisco alla corrente leninista ma a quella di Rosa Luxemburg. Riguardo a quella leninista sei stato abbastanza chiaro via PM.

  5. #5
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    Predefinito Riferimento: Che cos'è il Socialismo Libertario

    Citazione Originariamente Scritto da Kta Visualizza Messaggio
    Leggendo la definizione presente su questo sito socialismo libertario - Anarcopedia ho letto che il comunismo-libertario è una ramificazione del socialismo libertario, in cosa si differenziano questi due ideali ? Inoltre quali sono i punti di contatto con il comunismo. In quest'ultimo caso non mi riferisco alla corrente leninista ma a quella di Rosa Luxemburg. Riguardo a quella leninista sei stato abbastanza chiaro via PM.
    Come hai letto, il socialismo libertario ha al suo interno diverse ramificazioni: il comunismo libertario (che poi sarebbe l'anarchismo malatestiano) e il luxemburghismo sono due di queste (insieme allo zapatismo, al consiliarismo, al socialismo libertario "senza declinazioni", all' "impossibilismo", eccetera). Essendo ramificazioni del socialismo libertario, non "si differenziano" da questo", ma si specificano rispetto allo stesso, differenziandosi casomai rispetto alle altre ramificazioni. Socialismo e Comunismo, a seconda delle interpretazioni, a volte vengono considerati addirittura sinonimi, altre quali due fasi dello stesso movimento (riferendosi alla distribuzione della produzione, secondo i meriti nel primo, secondo i bisogni nel secondo... per quanto non da tutti accettato e non essendo nella realtà materiale le cose così dicotomicamente definibili).

  6. #6
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    Predefinito Rif: Riferimento: Che cos'è il Socialismo Libertario

    Il materiale postato è molto interessante.

  7. #7
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    Predefinito Rif: Riferimento: Che cos'è il Socialismo Libertario

    Il massimo della pazzia, molto peggio di qualunque sistema ipotetico o reale.

    Il mondo dei sogni.

  8. #8
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    Predefinito Rif: Riferimento: Che cos'è il Socialismo Libertario

    Citazione Originariamente Scritto da AlBeRtO Visualizza Messaggio
    Il massimo della pazzia, molto peggio di qualunque sistema ipotetico o reale.

    Il mondo dei sogni.
    Il bello è che nessuno ti obbligherebbe a vivere nel mondo dei sogni.
    C'è sempre la scelta di vivere nell'inferno del presente.

  9. #9
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    Predefinito Rif: Riferimento: Che cos'è il Socialismo Libertario

    Citazione Originariamente Scritto da WalterA Visualizza Messaggio
    Il materiale postato è molto interessante.
    compagno walterA, hai ragione iaociao:

  10. #10
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    Predefinito Rif: Che cos'è il Socialismo Libertario

    'A SOCIALISTIIIIIII!!!!!!!!

 

 
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