Da Wikipedia (http://it.wikipedia.org/wiki/Socialismo_libertario):
Il socialismo libertario, chiamato a volte anche socialismo autogestionario, è una corrente del filone politico di matrice socialista che considera la libertà individuale come la cosa più preziosa per l'uomo, il quale deve essere totalmente libero di organizzare direttamente la propria vita a seconda dei propri desideri senza essere sottoposto a vincoli morali, religiosi o sociali. Proprio in considerazione della particolare enfasi attribuita alla libertà dell'uomo e contro condizionamenti a questa di carattere materiale e sociale (povertà, indigenza) il socialismo libertario ha una particolare attenzione anche per il concetto di giustizia sociale oltre che di libertà. Per quanto spesso sia associato con la sinistra rivoluzionaria o estrema, il socialismo libertario non rientra tuttavia nel tradizionale spettro politico della destra o della sinistra. A volte “socialismo libertario” è usato impropriamente come sinonimo dell'anarchismo, sebbene in realtà l'anarchismo costituisca una corrente interna al socialismo libertario. Nella sue forme collettivista e comunista (collettivismo anarchico, comunismo libertario o anarco-comunismo) quest'ultimo pone maggiore enfasi sulla costruzione di una società non statale e per le idee che superando il modello cooperativisitico e redistributivo supportano la collettivizzazione dei mezzi di produzione e inoltre la messa in comune nella redistribuzione delle risorse, secondo il principio comunistico “da ognuno secondo le proprie capacità, ad ognuno secondo i propri bisogni”.
Uno dei primi teorici di una sorta di "socialismo libertario" fu Pierre-Joseph Proudhon [senza fonte].
Il "socialismo libertario" propugna l'abolizione dello stato (in particolar modo nella sua forma anarchica) e di tutte le autorità gerarchiche, si oppone alle forme coercitive dell'autorità e della gerarchia sociale, è a favore del superamento del capitalismo e per una società autogestionaria che consenta un migliore soddisfacimento dei bisogni materiali e immateriali degli esseri umani, per un maggiore rispetto dell'ambiente e per un riscatto dei paesi in via di sviluppo del terzo mondo [senza fonte]. Sostiene l'autogestione, la democrazia diretta, l'autonomia dei movimenti sociali, la decentralizzazione o la distribuzione del potere, la rivoluzione in tutti gli aspetti della vita umana, compreso quello delle relazioni sociali.
Alcune delle più significative correnti socialiste libertarie sono:
- l'anarchismo (nelle sue subcorrenti come il mutualismo, l'anarchismo collettivista, il comunismo libertario e l'anarcosindacalismo)
- il marxismo libertario (con subcorrenti quali l'Autonomia, il consiliarismo e il luxemburghismo [aggiungerei l'impossibilismo anglosassone])
- l'ecologia sociale
- lo zapatismo
Si può arrivare a considerare socialiste libertarie le correnti anticapitaliste sviluppatesi all'interno del liberalismo classico, come il liberalismo agrario, il federalismo repubblicano e la corrente di Henry George.
La definizione di “socialismo” secondo la scuola di pensiero del socialismo libertario consiste in campo economico ne “i mezzi di produzione in mano, in possesso o in proprietà dei produttori” e in campo amministrativo “le decisioni che riguardano tutti prese da tutti”. La parola “socialista” fu originariamente utilizzata per raggruppare “tutti quelli che credono nel diritto dell'individuo al possesso di ciò che egli produce”. Va ricordato che la maggior parte dei libertari siano socialisti, non tutti i socialisti sono libertari. Il comunismo libertario non deve essere considerato sinonimo del socialismo libertario. Esso è un ramo particolare all'interno del socialismo libertario.
I socialisti libertari sostengono l'abolizione della proprietà capitalista dei mezzi di produzione e dello stato, considerandoli istituzioni dannose e non necessarie, credendo al posto di queste nei diritti di proprietà-possesso e di libera associazione dei produttori. Dagli anni Ottanta a tutt'oggi si registrano forti convergenze tra il socialismo libertario ed alcune correnti del liberalismo radicale, così come alcuni elementi del socialismo libertario sono rintracciabili nel Partito Radicale degli anni Settanta.
(Grassetto mio.)