IN CENTRO A DESTRA
I cattolici hanno votato in netta maggioranza per il Centrodestra.
Ma l’ex presidente delle Acli, Luigi Bobba, è convinto che si debba lavorare per farli sentire "a casa loro" anche nel Pd. E con Casini? «Intanto ci si può alleare sui contenuti».
«I cattolici, da quelli praticanti a quelli impegnati, in misura sa ma incontrovertibile, stanno perlopiù con il Centrodestra e con l’Udc di Pierferdinando Casini». "
Luigi Bobba, ex segretario delle Acli e parlamentare del Pd di Veltroni, si gira fra le mani il sondaggio molto articolato sul voto dei cattolici nelle ultime elezioni politiche commissionato l’Ipsos di Nando Pagnoncelli: «Ci ha consolato», aggiunge Bobba in questa intervista con Famiglia Cristiana, nella quale commenta i risultai della ricerca, «la tabella che mostra un sensibile recupero del voto cattolico impegnato negli ultimi dieci giorni di campagna elettorale. Altrimenti…».
Senza "altrimenti", come rivela il sondaggio, la distanza fra il Partito democratico e il Centrodestra è comunque sensibile, mai sotto gli otto punti percentuali, per tutti i diversi campioni di elettorato cattolico presi in considerazione, mentre accade l’inverso fra i cattolici non praticanti e i non credenti.
«Mi pare complessivamente», aggiunge Bobba, «che i cattolici, come il resto del Paese, abbiano scelto di votare sotto l’influsso delle proprie paure come la crisi economica, l’immigrazione, la sicurezza e abbiano individuato nella destra l’interlocutore più efficace per risolvere i propri problemi».
- È vero, ma c’è anche quella tabella che assegna poche chance al Pd di essere il "rappresentante" dei valori del mondo cattolico. Non è il dato più preoccupante per voi?
«Un’altra tabella evidenzia, però, anche un’apertura di credito verso il Pd. Se peraltro si confrontano i dati del sondaggio dello scorso anno, quando il Pd era appena nato, e quelle di oggi, vediamo invece che la situazione rispetto a un anno fa, quando era molto forte la paura di una egemonia della sinistra laica, è radicalmente cambiata in meglio. Questo timore è, dunque, fortemente ridimensionato».
- Mentre non sembra ridimensionato l’atteggiamento critico verso l’alleanza con i radicali.
«Mi pare evidente che complessivamente, al di là dei dati che non sono drammatici, il "jolly" radicale giocato da Veltroni non sia stato positivo».
- Mi consenta l’ironia: una buona alleanza con Casini riequilibrerebbe il rapporto…
«Io sono fra quelli che lavorano per far sentire i cattolici a casa propria nel Pd. I dati di questo sondaggio dicono anche che solo una piccola minoranza di cattolici – il 18 per cento – sente il bisogno di un partito di chiara identità cristiana. Ciò non significa che bisogna rinunciare al dialogo con Casini. Ma condivido l’opinione di Savino Pezzotta, quando dice che intanto ci si può alleare sui contenuti».
- Padre Bartolomeo Sorge sostiene che un partito di Centro, che non sia la riedizione della Democrazia cristiana, ma la traduzione dell’idea di un partito di ispirazione cristiana e laica alleato al Pd, potrebbe essere la sede più naturale di confluenza dei cattolici.
«La riflessione di padre Sorge potrebbe essere condivisibile, ma io lascerei stare i problemi di schieramento. Mi interessa di più che il Pd rifletta finalmente sul rapporto fra politica e religione. Lo ha fatto, a modo suo, Massimo D’Alema e, ultimamente anche Pierluigi Bersani quando ha affermato che il Pd non può essere agnostico, anarchico e confessionale. Sono tre "no", noi dobbiamo invece lavorare per capire essenzialmente una cosa importante: la religione, come ha detto Massimo Cacciari, arricchisce l’agire politico, non lo limita come pensano molti. Blair ha costruito la sua Fondazione sull’idea che in questo secolo le religioni avranno un’influenza sul mondo almeno pari a quella delle ideologie nel Novecento. Deve tramontare l’idea che la religione è un freno alla modernizzazione. Un mondo senza religioni, si è chiesto Bersani, vive meglio o peggio? La risposta è anche nel fatto che le religioni oggi sono l’unico vero baluardo contro l’individualismo esasperato. Aggiungo, con Cacciari, che la riserva escatologica è capace di diventare un elemento critico della politica».
«Si deve interrogare sul fatto che il mondo cattolico non è più quello di prima. Se un movimento come Comunione e liberazione riunisce ogni anno a Rimini migliaia di giovani, una ragione ci sarà. Perché, ad esempio, sui temi dell’immigrazione i cattolici impegnati e praticanti hanno votato, come si vede nel sondaggio, più sotto l’effetto della paura , che non del loro tradizionale impegno su questi fronti difficili?».
- Come la vicenda di Eluana…
«Appunto. Alcuni non sanno che pesci prendere; altri teorizzano l’anarchia dei valori come la destra, ma sia noi che loro, siamo rimasti in silenzio. E invece le questioni ci vengono puntualmente addosso. Su questi temi non si può essere radicali senza correre il rischio di sbagliare. La vita umana non è solo individuale, ma un sistema di relazioni. Io qui direi che il nostro punto di vista non deve essere confessionale, ma ragionevole, ragionevolmente civico».
- Come userete questo sondaggio all’interno del Pd?
«Sollecitando una riflessione seria in primis, e sbattendo in prima pagina un dato del sondaggio sul quale non abbiamo parlato: ben il 70 per cento degli intervistati di tutti i segmenti interpellati, compresi i non credenti, afferma che la priorità delle priorità è una politica di sostegno alle famiglie».
Guglielmo Nardocci
BERLUSCONI E CASINI IN POLE POSITION Oltre l’85 per cento degli italiani si definisce cattolico, ma soltanto uno su tre ha una pratica religiosa assidua (frequenza settimanale alla Messa) e poco più del 10 per cento – oltre a partecipare alle funzioni religiose – si dichiara impegnato con continuità in attività parrocchiali o di volontariato religioso.
Il sondaggio della Ipsos rivela che alle ultime elezioni, i cattolici praticanti hanno votato in misura maggiore rispetto alla media degli italiani il Pdl guidato da Berlusconi e l’Udc di Casini.
A condizionare in misura determinante (nel 56 per cento dei casi) le scelte di voto dei cattolici sono stati anzitutto i temi economici (bassi salari e crescente preoccupazione per il futuro) e, in misura minore (17,8 per cento), quello della sicurezza, mentre i temi etici (difesa della vita, aborto eccetera) sono risultati marginali (3,4 per cento) anche per gli elettori cattolici, come per il resto dell’elettorato.
Nonostante il permanere di alcune diffidenze, il Pd viene identificato oggi, più che prima delle elezioni, come un partito in grado di rappresentare valori e opinioni dei cattolici. Ad aprire questa linea di credito verso il partito di Veltroni sono soprattutto i cattolici "impegnati", gli stessi, però, che considerano un errore l’alleanza del Pd con i radicali. Anche i cattolici impegnati riconoscono poi che le forze politiche che più rappresentano i valori del mondo cattolico sono il Pdl (26 per cento) e l’Udc (25 per cento).
L’idea di una terza forza che nasca per rappresentare in modo organico le istanze politiche del mondo cattolico viene giudicata in larga maggioranza (anche fra gli stessi praticanti) non necessaria: solo il 18 per cento infatti la condivide.
http://www.stpauls.it/fc/0830fc/0830fc32.htm