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  1. #11
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    Citazione Originariamente Scritto da Vis et Honor Visualizza Messaggio
    Al centro armamenti e politiche energetiche.


    Ma Mosca non punta solo alla cooperazione e alla sfera militare. Secondo la testata russa Kommersant, le grandi compagnie energetiche russe (Gazprom, Lukoil, TNK-BP) sarebbero interessate ad ampliare le proprie attività nel mercato venezuelano. Ma non sarebbero le sole, perché anche altre imprese, tra le quali il gigante dell’alluminio RusAl, vorrebbero concludere affari.
    (23.7.08)
    Ottima cosa.
    Certo non c'è da farsi troppe illusioni, ma se questa volta gli USA cominceranno a riproporre la solita storiella del "russo che difende i suoi ex-alleati comunisti" almeno si saprà da che parte stare.
    Questi accordi di solito sono l'ultima spiaggia per una nazione che strangolata dalle politiche del FMI e del Dipartimento di Stato americano, si rivolgono all'unica altra superpotenza in grado di dargli "un po' di ossigeno".
    Per il Venezuela quale alternativa? Forse la Cina? Sarebbe stato fare il gioco delle multinazionali USA che accusano Chavez di essere colluso con i "terroristi" delle FARC.

    Spero per i venezuelani che Putin si riveli un alleato affidabile ed un partner internazionale migliore di quello che fu Krusciov per Cuba, che per poco non faceva saltare per aria il Sudamerica e mezzo mondo!

  2. #12
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    Citazione Originariamente Scritto da wild side Visualizza Messaggio
    Ottima cosa.
    Certo non c'è da farsi troppe illusioni, ma se questa volta gli USA cominceranno a riproporre la solita storiella del "russo che difende i suoi ex-alleati comunisti" almeno si saprà da che parte stare.
    Questi accordi di solito sono l'ultima spiaggia per una nazione che strangolata dalle politiche del FMI e del Dipartimento di Stato americano, si rivolgono all'unica altra superpotenza in grado di dargli "un po' di ossigeno".
    Per il Venezuela quale alternativa? Forse la Cina? Sarebbe stato fare il gioco delle multinazionali USA che accusano Chavez di essere colluso con i "terroristi" delle FARC.

    Spero per i venezuelani che Putin si riveli un alleato affidabile ed un partner internazionale migliore di quello che fu Krusciov per Cuba, che per poco non faceva saltare per aria il Sudamerica e mezzo mondo!
    Il paragone Cuba-Venezuela è improprio, però.
    Il Venezuela rimane comunque un Paese produttore di petrolio, membro dell'Opec e con un ruolo geopolitico di importanza crescente, perlomeno in ambito regionale.
    Cuba era/è un'isola la cui principale ricchezza erano enormi piantagioni di canna da zucchero, ed è miracoloso già il fatto che da decenni riesca a resistere alle pressioni di un vicino tanto ingombrante.

    Poi l'obiettivo di Chavez è quello di ammodernare l'esercito, non quello di diventare un satellite russo. Diciamo che l'alleanza Venezuela-Russia è molto più equa e bilanciata di quella Cuba-URSS degli anni '60.

  3. #13
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    W Putin, W Chavez

  4. #14
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    Fonti riservate mi hanno riferito del progetto di un colpo di mano per sostituire Chávez con Mariah Carey.

  5. #15
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    Citazione Originariamente Scritto da Pieralvise Visualizza Messaggio
    Fonti riservate mi hanno riferito del progetto di un colpo di mano per sostituire Chávez con Mariah Carey.
    Non la sua amante negra naomi campbell?

  6. #16
    TERZO FASCISMO
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    Citazione Originariamente Scritto da asgaard Visualizza Messaggio
    Non la sua amante negra naomi campbell?
    Tra individui appartenenti a razze strane ci si intende.

  7. #17
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    Citazione Originariamente Scritto da Canaglia Visualizza Messaggio
    Il paragone Cuba-Venezuela è improprio, però.
    Il Venezuela rimane comunque un Paese produttore di petrolio, membro dell'Opec e con un ruolo geopolitico di importanza crescente, perlomeno in ambito regionale.
    Cuba era/è un'isola la cui principale ricchezza erano enormi piantagioni di canna da zucchero, ed è miracoloso già il fatto che da decenni riesca a resistere alle pressioni di un vicino tanto ingombrante.

    Poi l'obiettivo di Chavez è quello di ammodernare l'esercito, non quello di diventare un satellite russo. Diciamo che l'alleanza Venezuela-Russia è molto più equa e bilanciata di quella Cuba-URSS degli anni '60.

    Data: Martedì 8 luglio 2008
    Apc-*CUBA/ PETROLIO NELLE ACQUE CUBANE, VENDETTA PER FIDEL CASTRO
    Le compagnie Usa non possono trivellare al largo della Florida

    Roma, 8 lug. (Apcom) - Nelle acque di Cuba c'è il petrolio e il regime di Fidel Castro può così vendicarsi dell'embargo Usa. "il manifesto" dedica oggi un ampio servizio a questo tema, in cui si cita uno studio del 2004 realizzato dal Servizio geologico degli Stati Uniti, secondo il quale ci sarebbero nel bacino a nord di Cuba riserve petrolifere valutabili tra i 4,5 e i 9 miliardi di barili e di 10 miliardi di piedi cubici di gas.

    "In pochi anni Cuba potrebbe produrre 525mila barili al giorno di greggio e diventare una nazione esportatrice", ha confermato Jorge Pinon, esperto di questioni petrolifere dell'Università di Miami. Attualmente - scrive "il manifesto" - Cuba consuma 140mila barili di petrolio al giorno, 92mila provenienti dal Venezuela e acquistati a un prezzo "politico" al di sotto dei 30 dollari al barile.

    Come sottolinea il quotidiano, le compagnie cinesi, spagnole, canadesi e di altri Paesi sono pronte a estrarre il greggio nello stretto della Florida, a due passi da Key West, dove gli Usa non possono invece trivellare a causa di una legge federale che lo vieta.

    Per Fidel Castro si tratta dunque di una "vendetta", perchè è proprio il petrolio che rischia a questo punto di mettere in crisi l'embargo - il boicottaggio statunitense contro Castro che dal 1962 costituisce il caposaldo della politica di Washington verso l'Avana.

    "Le majors statunitensi - scrive il manifesto - masticano fiele all'annuncio che il consorzio spagnolo Repsol-YPF sta per iniziare a perforare - nei primi mesi dell'anno prossimo, conferma il ministero dell'Industria basica dell'Avana - in acque profonde cubane del Golfo del Messico per mettere in produzione i giacimenti di greggio e gas naturale accertati già da due anni".

    Ma "la situazione potrebbe diventare ancora più difficile da digerire per gli Usa", osserva ancora "il manifesto". "Infatti altre sei compagnie, compresa la cinese Sinopec, hanno firmato accordi con la cubana Cupet e potrebbero seguire le orme degli spagnoli in altri 'blocchi' già assegnati nell'off-shore cubano"

    Plg

  8. #18
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    Associazione Culturale “La Torre” ..:: PRESIDENTE CHAVEZ ::..
    In meno di un mese, Hugo Chavez, ha ridotto le mira espansionistiche dei governi narcotrafficanti quali Colombia e Stati Uniti rinforzando i legami con la Russia di Putin. Ha proseguito dichiarando guerra alle multinazionali del latte e del caffè, Lafarge e Nestlé in primis e ridistribuendo quanto apparteneva al popolo Venezuelano nazionalizzando la SIDOR. La SIDOR che al momento della sua fondazione (1962) era di proprietà statale, è la più grande acciaieria della regione Andina, producendo 4,2 milioni di tonnellate di acciaio liquido all’anno. Un ulteriore passo avanti nel piano di indipendenza economica e geopolitica del Venezuela vista l’importanza e i costi attuali dell’acciaio. Chavez non contento, ha decretato la fuoriuscita del proprio stato dagli strozzini mondiali del Fondo Monetario e della Banca Mondiale.
    La ciliegina sulla torta? L’incremento dei salari minimi di ben il 30%. Tutto questo in poco più di due settimane..
    _____________


    Asse Caracas – Mosca. Passano sott’acqua i sogni di grandezza di Chavez. Il Venezuela acquisterà nove sottomarini russi tipo Kilo, moderni battelli che consentiranno al regime di Hugo Chavez di disporre della più grande flotta subacquea dell’America Latina, in grado di ostacolare almeno sulla carta il dominio statunitense nelle acque ristrette dei Caraibi. Il contratto per la consegna dei primi sottomarini verrà ratificato a Mosca in maggio, in occasione della visita di Chavez al Cremlino, e ha un valore di oltre un miliardo di dollari. L’export di questi sottomarini potrebbe inasprire le tensioni tra Washington e Mosca soprattutto perchè i russi hanno già venduto tre Kilo alla marina iraniana. Secondo indiscrezioni, da quando la politica di Chavez è in rotta di collisione con gli Stati Uniti e con la vicina Colombia, Caracas ha più che raddoppiato il bilancio della difesa che nel 2005 era di 1,5 miliardi di dollari. Denaro finito soprattutto nelle tasche delle aziende russe. Secondo i dati forniti dalla Rosoboronexport, la società moscovita che gestisce l’export militare, dal 2005 il Venezuela ha stretto accordi di acquisto armamenti con la Russia per un valore che supera i 3 miliardi di dollari che includono l’acquisto di 24 aerei da combattimento Sukhoi 30, 35 elicotteri Mi-17, Mi-26 e Mi-35 e circa 100 mila kalashnikov. Oltre ai sottomarini la marina venezuelana punta anche ad acquistare 14 jet da attacco antinave Sukhoi-39. Un programma colossale per gli standard latino-americani, che rischia di far saltare i delicati equilibri militari nell’area provocando una corsa al riarmo in tutto il continente. Panorama 14 aprile 2008.


    detto… Caracas - Hugo Chavez ha minacciato di espropriare il più importante colosso siderurgico venezuelano, perchè a suo giudizio gli azionisti stanno chiedendo risarcimenti eccessivi per la nazionalizzazione della compagnia. Il presidente del Venezuela ha respinto la richiesta della controllante di Sidor, la Ternium SA con sede a Lussemburgo, che voleva 4 miliardi di dollari (2,6 milardi di euro) in cambio del sessanta per cento delle sue quote. Chavez ha disposto la nazionalizzazione della Sidor a inizio mese, schierandosi dalla parte dei lavoratori che rivendicavano salari migliori e benefit. Il governo di Caracas sta ancora negoziando il prezzo da pagare agli azionisti per rilevare la compagnia. Chavez ha detto che potrebbe direttamente espropriare la compagnia se le due parti non riuscissero a trovare un accordo. Ap 28 aprile 2008.


    fatto… Caracas - Il presidente venezolano Hugo Chavez ha decretato la nazionalizzazione del gruppo siderurgico Sidor. Il capo dello stato ha affermato di aver firmato un decreto che istituisce la nazionalizzazione della più grande azienda siderurgica del paese. Azienda-madre di Sidor è la Ternium SA, un’azienda lussemburghese che detiene il 60 per cento del capitale di Sidor. Ternium, che è controllata dal gruppo italo-argentino Techint, ha chiesto quattro miliardi di dollari (2,6 miliardi di euro) per il 60% del capitale di Sidor. Lo Stato venezolano detiene attualmente il 20 per cento del gruppo siderurgico. Il resto è ripartito tra i dipendenti passati e attuali di Sidor. Chavez ha annunciato di aver firmato il decreto di nazionalizzazione di Sidor durante una trasmissione televisiva registrata in un teatro di Caracas. “Sidor oggi è recuperata dal governo rivoluzionario” ha dichiarato Chavez nel discorso trasmesso per radio e per televisione. Martedì i deputati Venezolani quasi all’unanimità avevano dichiarato Sidor, il più grande gruppo siderurgico del paese, “di pubblica utilità”: era il primo passo verso la nazionalizzazione voluta dal presidente Hugo Chavez. Ap 1 maggio 2008.


    Fuori gli strozzini! “Rodrigo (Cabezas, ndr.), voglio formalizzare il nostro ritiro dalla Banca mondiale e dal Fmi”. Il vulcanico presidente Hugo Chavez ha annunciato così, ieri sera, rivolgendosi al suo ministro delle Finanze, che il Venezuela lascerà la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale Fmi e che esigerà la restituzione del denaro che si trova depositato in questi organismi. Intervenendo in una manifestazione alla vigilia della Giornata dei lavoratori a Caracas, il capo dello Stato ha infiammato la folla con l’annuncio a sopresa: “Ci ritireremo - ha insistito fra gli applausi del pubblico - e voglio firmare l’ordine stanotte stessa”. E ancora, ha proseguito Chavez, esigeremo che “ci restituiscano subito i nostri depositi. Lo vogliamo perché ho letto sui giornali che sono in crisi non possono neppure pagare gli stipendi”. Chavez ha stigmatizzato l’attuale gestione degli organismi internazionali, non risparmiando una frecciata a “un presidente là (in chiara allusione a Paul Wolfowitz, ndr.) che aveva una fidanzata, e le aveva assegnato un super stipendio. In questo modo loro spendono i soldi della gente!”. Rainews24 1 maggio 2008.

    Primo maggio venezuelano. CARACAS - Il presidente venezuelano Hugo Chavez ha firmato in occasione della festività del primo maggio un decreto in base al quale vengono aumentati del 30% i salari minimi di tutti i lavoratori, e di un pari ammontare gli stipendi di tutti gli impiegati e gli operai della Pubblica amministrazione. Firmando il decreto riguardante il salario minimo, che passa ora a 372 dollari mensili, Chavez ha osservato ieri sera che “in questo modo esso passa ad essere dal secondo al più alto offerto in America latina” Ansa 1 maggio 2008.

  9. #19
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    Citazione Originariamente Scritto da asgaard Visualizza Messaggio
    Non la sua amante negra naomi campbell?
    A me hanno detto proprio Mariah Carey.

  10. #20
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    Citazione Originariamente Scritto da Pieralvise Visualizza Messaggio
    A me hanno detto proprio Mariah Carey.
    Mariah Carey è terzogenita di Patricia Hickey, cantante lirica di origini irlandesi, e di Alfred Roy Carey, ingegnere aerospaziale afroamericano

    un altro risultato del meticciato, come chavez stesso

 

 
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